sabato 11 dicembre 2021

Tessitura di Mottola - Invece che lavoro e salario, accordo azienda/sindacati per i licenziamenti

 Tessitura di Mottola - Invece che lavoro e salario, accordo aziende/sindacati per i licenziamenti

Il 6 dicembre i sindacati Cisl, Cgil, Uil, Ugl, e le Rsu (Cisl e Uil) della fabbrica di Mottola hanno firmato un accordo con l'azienda Tessitura di Mottola srl, per incentivare l'"autolicenziamento" di max 40 lavoratori e lavoratrici (circa il 40% degli attuali lavoratori). 

L'incentivo al licenziamento sarebbe la miseria di 14mila euro, suddiviso pure in 4 rate mensili.

Lo Slai cobas è nettamente contrario a questo accordo, e chiama i lavoratori e le lavoratrici a respingerlo.

Invece che accordi sul lavoro, che resta ancora assolutamente generico e senza tempi, i sindacati della fabbrica fanno accordi per tagliare posti di lavoro.

Questo accordo serve solo gli interessi aziendali, e delle Istituzioni, non certo i lavoratori.

Con questo accordo la Tessitura di Mottola si libera di buona parte dei lavoratori (la sua Agenzia Vertus stava cercando altre soluzioni occupazionali, ora avrà un problema minore);

L'accordo va incontro alle eventuali aziende che volessero acquisire la fabbrica, che tutte finora hanno comunque posto problemi di non poter occupare tutti gli attuali operai.

L'accordo toglie una parte delle "castagne dal fuoco" a Regione, Governo, che finora hanno annunciato unicamente piani futuristici di ricollocazione individuale, corsi di formazione inutili e anche grotteschi, e che soprattutto hanno permesso al gruppo Albini che ha goduto di vari fondi pubblici di chiudere una fabbrica senza alcuna conseguenza.

Per i lavoratori e le lavoratrici, invece:

l'accordo è di fatto un ricatto, vengono presi per "fame", visto che questi ultimi due mesi sono stati drammatici non avendo ricevuto neanche la miseria (700 euro) di cig/covid; a fronte, poi, di un futuro incerto e di probabili esuberi,

l'accordo è offensivo: una miseria di 14mila euro con cui non puoi vivere neanche un anno nè tantomeno avviare progetti di attività alternativi - una grande multinazionale come la Tessitura Albini, che non è in crisi, ma delocalizza la produzione all’estero per fare più profitti, si libera di operai , chiude una fabbrica produttiva, con poche briciole – questo è inaccettabile basti pensare che l’Ilva Spa ha dato all'inizio 100mila euro, la Whirpool 95mila... - qui c'è la svendita sotto costo dei lavoratori che hanno permesso in 18 anni grossi profitti ai padroni,

L’accordo prevede una conciliazione individuale che è “tombale”, per cui il lavoratore non può eventualmente richiedere o far ricorso per inadempienze contrattuali, di livello, qualifica, ecc. o per ogni diritto contrattuale non rispettato dall’azienda,

l'accordo è di fatto un messaggio negativo a tutti i lavoratori di "liquidazione" della lotta (che comunque finora è stata molto, ma molto debole - lo stesso presidio non è stato mai utilizzato per avviare iniziative di lotta visibili e che potessero pesare nella trattativa).

QUESTA SERA A MOTTOLA VI SARA' UNA RIUNIONE DEI LAVORATORI SLAI COBAS DELLA TESSITURA, PER NON MOLLARE, PER AVVIARE NUOVE INIZIATIVE

Slai cobas per il sindacato di classe

9.12.21

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