venerdì 4 marzo 2022

4 marzo - SANITÀ MILANO prima "EROINE" ma l'8 marzo non possono scioperare. Comunicato

 

L’AMMINISTRAZIONE DELL’ISTITUTO NAZIONALE TUMORI DI MILANO, ANCORA UNA VOLTA, ATTACCA IL DIRITTO DI SCIOPERO.

È ORA DI RISPONDERE CON L’ADERIRE ALLO SCIOPERO DELL’8 MARZO!

È ORA DI AVVIARE LE PROCEDURE PER SANZIONARE QUESTA DIREZIONE!

LO SLAI COBAS per il sindacato di classe ha indetto, sin da dicembre 2021, una giornata di sciopero per l’8 marzo 2022 per denunciare il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne/lavoratrici e che la pandemia ha aggravato.

La Direzione, come doveva fare da prassi e nel rispetto delle normative vigenti e il diritto costituzionale di libertà di sciopero, non ha avviato le procedure di informazione alle lavoratrici e permettere così sia di farle partecipare alla giornata di sciopero, sia di organizzare i contingenti minimi L. 146, sabotando di fatto il diritto costituzionale e ridurre (nel caso dell’INT nessun nuovo ricovero per quella giornata) le prestazioni ai pazienti già ricoverati e quelle minime ambulatoriali già programmate.

In particolare per le lavoratrici, e non solo, della sanità pubblica, dove non vengono considerate lavoratrici della sanità quelle degli appalti pulizie e ristorazione, da cui ne discende che quest’ultime sono trattate come lavoratrici di serie B, chiamate “EROINE”, hanno subito (chiaramente insieme a tutti i lavoratori) le politiche di privatizzazione selvaggia che da più di 20 anni le giunte di Regione Lombardia portano avanti, supportata dai vari governi sino a quello Draghi.

Anziché nuove e massicce assunzioni aumento dei ritmi e lavoro schiavistico; anziché diritto alla maternità scomparsa dai turni di lavoro e ulteriore aggravio per le altre lavoratrici; anziché salute e sicurezza negazione dei DPI o tamponi “molecolari” di tracciamento o indennità da contagio.

Ma la lista è molto lunga ed ha visto il non contrasto/collusione dei sindacati confederali lo mostra il rinnovo delle RSU, dove assistiamo al mercato delle “vacche” non diverso dal teatrino della politica, dove tutti, da destra a sinistra al centro, chiedono il voto per rappresentare “gli interessi dei lavoratori”, quando è vero il contrario perché vogliono tornare alla “loro normalità”. Cioé difendere i profitti dei padroni e scaricare i costi sui/sulle lavoratori/lavoratrici e masse popolari.

In questo senso va letto il piano di guerra del governo Draghi di stanziare 27 miliardi di euro per le armi e l’ennesimo taglio di risorse per la sanità.

Per questo invitiamo le lavoratrici a scioperare in massa L'8 MARZO, sia come libera scelta sia nel rispetto dei contingenti minimi, autorganizzandosi con le altre colleghe.

Altresì invitiamo chi non sciopera a vigilare affinché l’Amministrazione e le Direzioni degli appalti, rispettino le normative e non procedano come se fosse una giornata lavorativa “normale”.

Se il diritto alle cure ha penalizzato i malati non di covid la colpa è di Regione Lombardia che ha distrutto la sanità pubblica e non di chi, giustamente sciopera e sogna un altro modello di sanità.

Lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe INT

cobasint@tiscali.it; cell. 3387211377


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