Lo Slai Cobas per il sindacato di classe denuncia ed esprime
solidarietà' a fronte della provocazione repressiva nei
confronti della Usb.
Nelle settimane passate e' partita una montatura
giudiziaria verso il Si Cobas a Bologna.
Si tratta di fatti gravi che vanno oltre la costante e sempre
presente repressione verso le lotte dei lavoratori e gli
attivisti sindacali e di altri movimenti.
Vanno inseriti nel clima di guerra e di economia di guerra
da scaricare sui lavoratori che comporta mettere a tacere
intimidire reprimere le forze in grado di organizzare la
lotta necessaria dei lavoratori?
Rispondiamo uniti alla repressione e intensifichiamo e
allarghiamo la lotta e l'organizzazione classista e
combattiva.
Slai Cobas sc CNaz
Provocazione contro USB: Carabinieri nella sede di Roma alla ricerca di armi
Roma, 06/04/2022 11:16
Unione Sindacale di Base denuncia con forza l’inaudita irruzione dei carabinieri nella sede nazionale del sindacato, in via dell’Aeroporto a Roma. I militari pretendono di effettuare una perquisizione alla ricerca di armi, in seguito a una segnalazione telefonica.
Un pretesto evidentemente e totalmente risibile per lanciare un messaggio al sindacato che in questo momento dà evidentemente fastidio ai palazzi del potere.
USB ha immediatamente attivato i propri avvocati e lancia un appello alla solidarietà contro la provocazione messa in atto.
Non ci fermeranno
Unione Sindacale di Base
Unione Sindacale di Base
Questo il secondo comunicato dell’USB – ore 13.45
Contro USB una pistola nascosta nel water. Le nostre sole armi sono gli scioperi e le mobilitazioni. Conferenza stampa alle 17 in via dell’Aeroporto
Roma, 06/04/2022 13:45
Una denuncia telefonica, una perquisizione a colpo sicuro, una pistola che salta fuori dallo scarico di un water. È la sintesi dell’operazione da film dei carabinieri andata in scena questa mattina contro l’Unione Sindacale di Base.
Poco prima delle 11 i militari si presentano nella sede nazionale di USB, in via dell’Aeroporto 129 a Roma, pretendendo di operare un’ispezione alla ricerca di armi, segnalate telefonicamente da un anonimo al mattino presto.
I dirigenti USB attivano lo staff legale del sindacato e i parlamentari di ManifestA. Si chiede ai militari presenti, che invocano la procedibilità senza mandato in forza dell’articolo 4 della legge 152/1975, un provvedimento scritto dell’autorità giudiziaria.
Le forze dell’ordine vanno a colpo sicuro. L’anonimo segnalatore ha indicato dove trovare “le armi”: lo scarico di un water, “quello” scarico di “quel” water nei bagni riservati al pubblico maschile.
Salta così fuori una pistola malamente avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua, depositata lì da mani premurose.
USB denuncia la chiara ed evidente macchinazione contro un sindacato conflittuale, una messa in scena che fa comodo a molti, troppi.
I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico, come tutte le sedi USB. Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi.
Di certo il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di disoccupati, di precari, di senza casa che la supportano.
Le uniche armi che USB usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni, le lotte. Le pistole le lasciamo a chi le ama, a cominciare dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina.
Su questa incredibile vicenda USB indice una conferenza stampa per le ore 17 di oggi, mercoledì 6 aprile, in via dell’Aeroporto 129.
Unione Sindacale di Base
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