venerdì 5 agosto 2022

5 agosto - COMUNICATO STAMPA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI BRACCIANTI

 

Buongiorno,

vi inviamo il comunicato stampa conclusivo della giornata di mobilitazione dei lavoratori delle campagne di ieri, 4 agosto, a Saluzzo (CN). 

Ieri un corteo forte e determinato ha attraversato le vie di Saluzzo, il centro del distretto della frutta cuneese. Eravamo lavoratori delle campagne e solidali insieme, e ci siamo presi la città per gridare il nostro dolore e la nostra rabbia.

Il corteo è stato organizzato come reazione alla morte sul lavoro di Moussa Dembelé, avvenuta il 10 luglio; un incidente, dicono, ma noi non dimentichiamo che Moussa viveva e lavorava con il grande stress del permesso di soggiorno in rinnovo, e del lavoro precario e spesso irregolare. Queste condizioni di vita e di lavoro le viviamo in misura più o meno feroce in molti: i contratti precari, le giornate segnate in busta paga che sono sempre troppo poche rispetto alla realtà, le minacce e i ricatti dei datori di lavoro che non rispettano le paghe, le pause, che si rifiutano di contribuire all'alloggio. E poi i problemi con i documenti e con la casa. Tra di noi oggi c'erano anche persone che nonostante i proclami e le rassicurazioni delle istituzioni che stanno sempre facendo tutto il possibile, dormono ancora al Parco Gullino. Molti hanno anche il contratto di lavoro, ma non trovano comunque un posto né nelle accoglienze diffuse, né presso i datori di lavoro. 

Con queste ragioni oggi ci siamo riuniti al Parco di Saluzzo, emblema delle contraddizioni del territorio, che negli anni è stato il luogo dove i lavoratori senza casa sono stati spostati, controllati, mandati via, repressi e ignorati. Ci hanno raggiunto anche un gruppo di lavoratrici e lavoratori delle consegne, rider che hanno portato solidarietà con la loro energica presenza. Del resto lo sfruttamento sul lavoro nella filiera del cibo ci accomuna: dalle campagne ai magazzini e alle consegne, le condizioni sono simili, e le lotte anche!

Da lì ci siamo mossi verso la sede di Confagricoltura e la vicina sede Coldiretti, e poi, decisi a non fermarci, abbiamo deciso di prenderci più spazio di quello che volevano concederci, e siamo arrivati fino al Comune di Saluzzo. Mentre il sindaco in bicicletta rilasciava dichiarazioni ai giornalisti dicendo che non ci si può lamentare, perché "nessuno è perfetto", il corteo ha sfilato per il centro per raccontare alla città i motivi e le rivendicazioni. Senza i lavoratori immigrati a Saluzzo non ci sarebbe frutta, eppure vengono negate anche le sicurezze e le tutele di base, come contratti giusti, casa e permessi di soggiorno! Si è denunciato il rapporto tra sfruttamento e razzismo, evidenziando il rapporto delle vicende di Saluzzo con quelle nazionali, come l’omicidio razzista di Civitanova, la scomparsa di Daouda Diane a Ragusa e ancora la semprevede guerra ai migranti, tornata in auge in previsione della tornata elettorale del prossimo autunno. È stato un momento di liberazione e sfogo nei confronti del razzismo subdolo e quotidiano che i lavoratori delle campagne vivono dentro e fuori gli spazi di lavoro, negli spazi pubblici e nelle rappresentazioni mediatiche, come denunciato dagli stessi lavoratori in risposta alle dichiarazioni del consigliere della Lega Demarchi e del sindaco di Saluzzo, pronti a lavarsi le mani di ogni accusa.

Al termine del corteo, una delegazione si è diretta verso la prefettura di Cuneo, non senza prima subire le intimidazioni delle forze di polizia che hanno cercato di ostacolare il tragitto fermando le macchine con la scusa di un controllo di routine per identificare i partecipanti alla manifestazione. Nonostante ciò l’incontro ottenuto grazie alla manifestazione è avvenuto. Prefetto, Questore e associazioni di categoria (soprattutto queste ultime) hanno alzato un muro difensivo di magnanimità, dipingendo una realtà rose e fiori che, come hanno ben ribadito i lavoratori presenti, esiste solo nelle loro statistiche. La realtà dei fatti è un’altra: lo sfruttamento sul lavoro non si può combattere solo con le denunce, che espongono i lavoratori a intimidazioni e alla perdita del posto di lavoro. I permessi di soggiorno non possono tardare mesi ad uscire, perché mettono i lavoratori in condizioni di precarietà e di difficoltà ad ottenere un contratto; così come non è possibile che non si possa avere la residenza per chi vive in accoglienza, nelle case e container predisposti dalla Prefettura stessa. Il problema della casa per i lavoratori braccianti non può essere risolto con dispendiosissimi progetti di accoglienza che tardano ad entrare in funzione e implicano un grande costo di gestione e dovrebbe essere invece affrontato con contributi all’affitto che permetta alle persone più stabilità e sicurezza e meno dipendenza dai datori di lavoro.

Alla fine, pur rifiutando di prendersi impegni concreti nei confronti delle rivendicazioni dei lavoratori, la Prefettura ha promesso di mantenere un canale di comunicazione aperto per segnalare criticità, soprattutto per quanto riguarda le persone che ancora dormono fuori, che speriamo porti a dei risultati.

Mentre continuiamo a denunciare la sordità di istituzioni e associazioni di categoria che trattano i lavoratori come se esagerassero nel chiedere condizioni di vita e di lavoro decenti, non possiamo non denunciare anche l’ipocrisia e il servilismo di certa stampa, che, come nella migliore delle tradizioni razziste e colonialiste, non concepisce una protesta organizzata dai diretti interessati e riporta pedissequamente quanto raccontato da istituzioni e politici locali, negando la gravità delle condizioni di chi dorme per strada e muore sul lavoro e raccontando il corteo come se fosse stato tramato da loschi individui esterni, invece che riconoscere la possibilità della solidarietà tra italiani e immigrati.

I risultati sicuramente positivi di questa giornata sono la determinazione e la forza dei lavoratori delle campagne che continueranno ad organizzarsi per ottenere documenti, case, contratti, così come la solidarietà mostrata dai e dalle riders, e dalle persone solidali nelle strade che hanno applaudito il corteo. Dopo questa giornata siamo tutt più fort e più unit. Com'è stato detto anche in piazza, sappiamo che il percorso è lungo e che la lotta è l’unica strada.

Andremo avanti finché non ci saranno contratti giusti per tutt, casa per tutt, documenti per tutt, no sfruttamento e no razzismo! https://www.facebook.com/bracciantinlottaSaluzzo/posts/pfbid02yURNTMURF6eDwtGfboKHKJ7D1MxDpogVKXNt7CE75HDi3jmCjjLyfkKByoQ2jZvpl


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