Nell'assemblea di ieri 26/11/2022 abbiamo condiviso il comunicato di solidarietà a un infermiere del Policlinico Umberto I di Roma imputato per diffamazione per aver denunciato le condizioni e i privilegi nei pronto soccorso.
Invitiamo a sottoscrivere il comunicato di solidarietà che alleghiamo si chiama "20221126 Comunicato solidarieta".
Alleghiamo anche il comunicato dell'assemblea del Lazio per la salute sulla campagna e alcune proposte in merito alla repressione che colpisce lavoratrici e lavoratori della sanità che denunciano le condizioni di lavoro e dei pazienti.
Buone lotte!
In qualsiasi posto di lavoro, sia pubblico che privato, se i lavoratori e le lavoratrici decidono di
contestare le politiche delle aziende ed esprimere liberamente il loro dissenso nelle più diverse forme,
che vanno dalla denuncia pubblica, che possa mettere in luce le vergognose condizioni di lavoro, ai
picchetti, ai presidi fino allo sciopero, la reazione è ormai sempre e solo una: repressione e
annientamento di qualsiasi lotta.
La repressione si concretizza in diverse forme che vanno dal licenziamento alle sospensioni di giorni o
addirittura mesi, al demansionamento, al mobbing messe in atto come monito per intimidire e
disinnescare le lotte nei posti di lavoro, come avvenuto nella logistica, nelle fabbriche e aziende
private.
La sanità non è stata risparmiata!
Le aziende sanitarie, oggi, sono prive di organi di gestione democratici, espressione delle comunità
locali, in quanto fruitrici del Servizio Sanitario Nazionale e sono invece governate dalla figura
monocratica, autoritaria, anacronistica e di stampo patriarcale del Direttore Generale. Quest’ultimo
mette in atto la repressione con i Consigli di Disciplina e governa avendo come obiettivo il pareggio di
bilancio, per il quale spesso si ricevono “premi di produzione”, che si ottengono non rispondendo ai
bisogni di salute delle persone, ma attuando la politica dei tagli ai servizi e ai posti di lavoro che in
questi ultimi dieci anni hanno portato ad un definanziamento della Sanità di oltre 37 miliardi di euro e
sono stati tali da mettere in questione il diritto alla salute e l’universalismo delle cure creando, così,
una sanità di serie A e una di serie B, dove chi ha i soldi si cura con l’intramoenia e chi non ce li ha
aspetta e può anche morire.
Quando i lavoratori e le lavoratrici hanno avuto il coraggio di denunciare queste situazioni di
sfruttamento e di carenze o hanno osato, anche solo, appunto, fare controinformazione contro una
“gestione” della sanità, che mira sempre più a creare disuguaglianze e a privare del diritto alla salute
una fetta sempre maggiore di persone, sono stat* colpit* con misure repressive che andavano a
toccare anche gli aspetti economici, con l’obiettivo di intimidire non solo i lavoratori e le lavoratrici più
coraggiose, ma anche tutt* gli e le altr*.
Come Assemblea del Lazio per la Salute vorremmo riportare l’attenzione dei e delle compagn*,
impegnat* nella lotta per una Sanità universale, gratuita, umanizzata e laica, sul tema della
repressione, proponendo alcune iniziative concrete:
Informazione e contro-informazione, condivisa a livello regionale e nazionale, di atti repressivi
di natura politico-sindacale messi in atto dalle direzioni delle Aziende pubbliche o private.
Costruzione di una rete solidale che si estenda dal contesto locale, a quello regionale e
nazionale con il fine di opporsi all’isolamento che le Aziende vorrebbero creare intorno a coloro
che hanno avuto l’ardire di mettere in discussione le politiche privatistiche e di smantellamento
del servizio sanitario.
Istituzione di una cassa solidale “permanente” finanziata attraverso iniziative e sottoscrizioni
delle organizzazioni militanti e sindacali (di base), affinché chi è costretto ad affrontare
percorsi giudiziari, non rimanga da solo a sostenere anche questo ulteriore carico economico.
Vogliamo provare a sostenere e stimolare con queste azioni tutt* quei lavoratori e quelle lavoratrici
che credono ancora che valga la pena lottare per migliorare le condizioni di lavoro e per offrire ad
ogni persona il diritto di curarsi.
Assemblea del Lazio per la Salute
LIBERTA'
DI PAROLA E LOTTA PER LAVORATRICI E LAVORATORI
L’8
novembre si è tenuta la prima udienza del processo per diffamazione
nei confronti dell’infermiere
che
aveva
osato
informare
del
percorso
preferenziale
destinato
ad
un
senatore
mentre,
nella
“piazzetta”
del Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I°, era stipata
una marea
di pazienti in
condizioni
indecenti,che da giorni aspettavano un posto letto.
Quello
che è avvenuto è la costituzione di parte civile da
parte dell’Azienda
Policlinico, e quella
personale
del Direttore Generale all’epoca dei fatti Vincenzo Panella.
Il
Policlinico ha chiesto un risarcimento di 50 mila euro, mentre l’ex
Direttore 25.000.
Il
giudice ha rinviato l’udienza al 20 gennaio per dare tempo di
verificare la possibilità di un accordo
extragiudiziale
tra le parti.
Queste
le cifre per risarcire Azienda ed ex Direttore Generale della
“lesione d’immagine” che hanno
subito
nei confronti di chi ha avuto il coraggio di dire come funzionavano
le cose, e come purtroppo
continuano
a funzionare, di chi per decenni ha lottato in ogni modo per superare
quelle condizioni
inumane
a cui sono costretti i pazienti.
Ovviamente
nessuno è andato a chiedere un euro a chi ha avuto la responsabilità
gestionale di
questa
situazione in tutti questi anni. In
quanto a “lesione d’immagine” non c’è paragone.
Con
puro
spirito
vendicativo si chiedono invece cifre stratosferiche a chi vive del
proprio stipendio o della
propria
pensione che sono ben diverse da quelle dei vari Direttori.
La
nuova Direzione
del
Policlinico
non ha
mostrato alcuna discontinuità con
quella
passata, lo
dimostra
la scelta di costituirsi come parte civile con la conseguente
richiesta di una cifra enorme.
Era
tutt’altro che una scelta obbligata.
Il
messaggio così è chiaro verso lavoratrici e lavoratori: Zitti e
passivi altrimenti sapete cosa vi
aspetta!!!
Adesioni:
Coordinamento
Regionale
Sanità
-
Forum
per
il
diritto
alla
salute
– RSU
Autorganizzati
ACI
Informatica – Si.Cobas Viterbo – Comitato di lotta Viterbo – Centro di Salute Popolare CIP
Alessandrino – Federazione Cobas Sanità, Università e Ricerca
aderisce Rete Nazionale Sicurezza e Salute sui Posti di Lavoro e sul Territorio
Slai Cobas per il sindacato di classe -
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