mercoledì 25 gennaio 2023

25 gennaio - ENNESIMA MORTE DI MIGRANTI NEI GHETTI DELLO SFRUTTAMENTO: Borgo Mezzanone: Sappiamo chi è Stato, giù le mani da chi vive nei ghetti.

 comunicato di

Comitato Lavoratori delle Campagne

Come sempre accade in questi casi, le prime reazioni alla notizia dell’ennesima morte in un ghetto sono l’incredulità e lo sgomento. Chi vive in queste condizioni sa benissimo che la sua vita è appesa a un filo, e che potrebbe capitare a chiunque di morire come questa volta è toccato a Queen e Ibrahim (Soldier per gli amici), intossicati dalle esalazioni di un braciere che usavano per scaldarsi.

Ma chi vive o ha vissuto in un ghetto sa altrettanto bene di chi sono le responsabilità: di chi lascia che le persone vivano senza elettricità né riscaldamento, senza documenti né acqua corrente, costretti a costruirsi un alloggio di fortuna e a subire innumerevoli umiliazioni nella speranza di sopravvivere e magari mandare i soldi a casa. Insomma, la colpa è di governo e padroni: si parla di centinaia di milioni di fondi PNRR, come prima si è fatto con altri finanziamenti, per superare i ghetti, ma sappiamo che senza regolarizzare chi non ha i documenti tutto è vano. E sappiamo che “superare i ghetti” nel linguaggio della politica significa semplicemente crearne di più controllati (ma di certo non più sicuri o vivibili), dando soldi agli amici degli amici.

Questo non significa però che chi vive in un ghetto subisca in silenzio, né che si faccia strumentalizzare come spesso associazioni, sindacati e partiti provano a fare, presentandosi solo quando “scappa il morto” e cercando goffamente di attestarsi come portavoce delle rivendicazioni di coloro che, in realtà, le portano avanti autonomamente da anni - ostacolati da quegli stessi che oggi si presentano come amici e solidali.

Ora basta! Non dimentichiamo, non perdoniamo. Case, documenti e contratti per tutt*! Un abbraccio alle famiglie e agli amici di chi oggi non c’è più. Rest in power.


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