giovedì 26 settembre 2013

Le operaie tessili del Bangladesh sono al quarto giorno di protesta per il salario e la sicurezza sul lavoro


Bangladesh: quarto giorno di protesta delle operaie tessili costrette a lavorare per 19 ore consecutive in fabbriche-lager senza sicurezza per i profitti dei marchi occidentali (tra cui l'italiana Benetton). Si stanno scontrando con la polizia perchè è insopportabile continuare a lavorare per uno stipendio giornaliero di circa 2,3 euro. Mentre ad oggi ancora nessun risarcimento per la strage del Rana Plaza



ASHUILA- Quarto giorno consecutivo di protesta in Bangladesh, con migliaia di operai del settore tessile scesi in piazza per chiedere un aumento di salario.

La polizia ha disperso con gas lacrimogeni circa 2.000 operai che avevano bloccato le strade principali nei pressi dell'aeroporto di Dacca e dei centro industriali di Ashulia e Fatullah, vicino alla capitale. Ieri, il ministro Shahjahan Khan ha promesso per novembre un aumento dello stipendio, senza però precisarne l'importo. I lavoratori chiedono di portare la loro paga mensile a circa 100 dollari, contro gli attuali 38 dollari. Il Bangladesh è il secondo esportatore di prodotti tessili del mondo, per marchi di abbigliamento internazionali, quali l'americana Walmart, la francese Carrefour e la svedese H&M. Pilastro dell'economia, il settore, con 4.500 fabbriche, rappresenta l'80% delle esportazioni annuali, per un valore di 27 miliardi di dollari.

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