giovedì 26 settembre 2013

Nell'appalto ENI si comincia a cambiare rotta dove sta lo slai cobas


In controtendenza alla linea negativa nel cambio appalti all'Eni di Taranto 
che ha visto nei mesi scorsi, in particolare quest'estate, varie lotte degli
operai tutt'ora non vinte per colpa di Eni, aziende subentranti ma anche per
responsabilità dei sindacati confederali, in questo mese nel passaggio
dell'appalto magazzino dalla Rendelin alla nuova ditta Idealservice, TUTTI
gli operai sono passati alla Idealservice, con contratto sempre a tempo
indeterminato e con lo stesso livello contrattuale.

In questa Ditta era, ed è, presente lo slai cobas, i cui operai, pur non
essendo allora direttamente interessati, hanno partecipato e sono stati in
prima fila negli scioperi, nei blocchi dei varchi Eni dei mesi scorsi.

Sarà come sarà, ma l'unico cambio di appalto che non ha messo fuori gli
operai è stato questo in cui sta lo slai cobas, che fin dall'inizio ha detto
chiaro la sua posizione ferma ad aziende ed Eni: assunzione a TI di tutti i
lavoratori, nessun peggioramento di livello.


Negli altri cambi di appalti, invece, gli operai dopo aver lottato sono
ancora senza certezze lavorative, e sulla loro situazione è calato il
silenzio dei sindacati confederali, che forse come in altre occasioni stanno
cercando di "risolvere" le situazioni a livello individuale, che vuol dire
comunque una sconfitta per la classe operaia.

I sindacati confederali per questi lavoratori sono responsabili prima di
aver frenato gli operai nei momenti caldi di lotta per far destistere dai
blocchi ai varchi che effettivamente mettevano in crisi l'Eni, di essersi
fatti portavoci tra gli operai delle intimidazioni della polizia e delle
pressioni del Prefetto a mettere fine alla lotta, di aver messo fine a
scioperi e blocchi quando ancora non avevano ottenuto niente di reale difesa
dei posti di lavoro nei tavoli di incontri.

Gli operai slai cobas della Rendelin appalto magazzino, attivissimi nella
lotta e nei blocchi, hanno sempre contrastato questo andazzo.

Questa fermezza ha permesso anche un riconoscimento diverso da parte sia
della ditta cessante che della ditta subentrante. A dimostrazione che non la
mediazione ma la rigida difesa degli interessi operai paga!

Con questa linea ora affronteremo i rapporti con la nuova ditta, perchè
tutti i diritti degli operai siano mantenuti, in particolare "buoni pasto" e
cambio tuta come parte dell'orario di lavoro, ecc.

SLAI COBAS per il sindacato di classe - appalto ENI - slaicobasta@gmail.com

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