mercoledì 11 settembre 2013

APPELLO SOLIDARIETA' IMPUTATI LOTTE BENNET DI ORIGGIO adesione


lo slai cobas per il sindacato di classe bg-milano aderisce all'appello

Ogg: APPELLO SOLIDARIETA' IMPUTATI LOTTE BENNET DI ORIGGIO con richiesta
adesione


se condividi fai girare questo appello ciao compagni e compagne stiamo
arrivando alla volata finale delle 5 udienze già fissate dal tribunale di
Saronno che vuole arrivare a sentenza, a metà dicembre, sulla lotta dei
lavoratori delle cooperative in appalto alla Bennet di Origgio.
Tutti e tutte ormai sappiamo che la lotta di Origgio  ha rappresentato il
primo passo di quel processo di lotte autorganizzate dei lavoratori delle
cooperative che ancor oggi si sta esprimendo con forza e radicalità.
26 compagni e compagne sono ora imputati con numerosi capi d'imputazione
attinenti alla pratica dello sciopero e il tribunale ha accettato la
costituzione di parte civile da parte della Bennet, della Italtrans e del
Consorzio delle cooperative.
l Iitalia è oggi attraversata da molti processi repressivi, che colpiscono
i diversi movimenti di lotta ma questo, crediamo, sia un passaggio che
necessiti, per ciò che rappresenta, di un'assunzione di responsabilità
politica collettiva ed è per questo che eccezionalmente chiediamo
un'adesione all'appello.

SOLIDARIETÀ AGLI IMPUTATI

PER LA LOTTA ALLA BENNET DI ORIGGIO



Lunedì 7 ottobre 2013 alle ore 13 si terrà presso il Tribunale di
Saronno la quarta udienza del processo che vede imputati 20 compagne e
compagni
del sindacalismo di base e del Coordinamento di sostegno, solidali con la
lotta
dei lavoratori delle cooperative in appalto ai magazzini Bennet di Origgio
iniziata nel mese di luglio del 2008 e durata diversi mesi.

Una dura lotta
autorganizzata, risultata vincente, che ha conquistato un deciso
miglioramento
delle condizioni salariali e normative, che ha rotto l'onnipresente
condizione
di sfruttamento e schiavitù presente negli appalti della logistica, che ha
costretto la cooperativa datrice di lavoro a reintegrare un operaio
arbitrariamente licenziato per l'adesione al sindacalismo di base e che ha
visto tutti i lavoratori riappropriarsi di quanto negli anni sottratto loro
in
termini di diritti, salario e sicurezza.

Intendiamo denunciare
l'essenza prettamente politica delle accuse contestate a un intero movimento
di
sostegno delle lotte dei lavoratori delle cooperative che, proprio a partire
dalla lotta di Origgio del 2008, si è sviluppato e radicato nell'intero
settore
della logistica e della distribuzione italiano, confrontandosi con un
sistema
fondato su rapporti di lavoro schiavistici e di sfruttamento dove il
caporalato
(più o meno legale) disciplina in maniera fortemente autoritaria la
manodopera
impiegata.

Non è un caso che le
comunicazioni di rinvio a giudizio siano arrivate dopo tre anni e mezzo
dagli
scioperi di Origgio, proprio mentre si stavano diffondendo le lotte dei
lavoratori nel settore della logistica (Esselunga, Ortomercato Milano, il
Gigante, DHL), con accuse pretestuose per intimidire i lavoratori e i
solidali.
A ciò si aggiunge, durante le prime udienze del processo in corso, anche la
costituzione di parte civile di Bennet, dell'Italtrans e delle cooperative
appaltatrici con richieste di risarcimento del mancato guadagno durante gli
scioperi, come monito e deterrente ulteriore per le lotte in corso.

La logistica è divenuto un
sistema sempre più centrale e strategico per l'economia italiana, nel quale
l'accumulazione del profitto e la valorizzazione del capitale impiegato da
committenti e appaltatori sono il risultato di ritmi di lavoro disumani,
della
pressoché totale assenza di sicurezza e dell'assoluta precarietà dei
rapporti
di lavoro.

Ma è proprio in tale contesto che i lavoratori addetti hanno
costruito un percorso autorganizzato nel quale si riconoscono quali
protagonisti diretti per la rivendicazione dei propri diritti, nel quale
l'unità e la solidarietà tra lavoratori, seppur di diversi poli e con
differenti committenti, è perseguita e praticata nel riconoscersi parte
attiva
di una medesima classe.

Ecco allora che le lotte
degli operai della logistica, soprattutto se immigrati ricattati dalla
necessità del Permesso di Soggiorno, assumono un valore strategico sia per
tutti i lavoratori che per lo Stato, per i padroni, per le multinazionali
che
sullo sfruttamento intensivo di questa forza lavoro costruiscono le proprie
strategie politiche ed economiche.

Sono questi gli strumenti
che, nell'attuale momento di acuta crisi strutturale del capitalismo,
rivelano
in tutta la sua brutalità l'aggressione di classe portata dal padronato:
peggioramento
delle condizioni di lavoro, ricatti, licenziamenti politici, pestaggi della
polizia, violenza da parte di capi, capetti e caporali, fogli di via, uso
strumentale e complice della Commissione di Garanzia per l'arbitraria
estensione degli stringenti limiti imposti dalla legge sullo sciopero nei
servizi essenziali (cd. legge antisciopero) anche alle operazioni di
movimentazione merci.

Come sempre, non si tratta
affatto di una “tragedia inevitabile”, ma di una chiara e complessiva scelta
strategica dei padroni e dello Stato per ottenere sempre più profitto e
superare la crisi mantenendo intatti il loro potere e la loro ricchezza.
Tutto
ciò con l'esiziale connivenza dei sindacati concertativi
(CGIL in testa) esemplificata, in tutta la sua dirompenza, nel recente
accordo
interconfederale sulla rappresentanza che regolamenterà, con una decisa
stretta
in senso autoritario, le procedure per la sottoscrizione dei contratti
collettivi e la costituzione delle rappresentanze aziendali escludendo dalla
formazione i sindacati non firmatari e le organizzazioni dissenzienti e
prevedendo sanzioni per scioperi e azioni di contrasto agli accordi
raggiunti.

E' quindi evidente che questa lotta, come le numerose altre che si
sono succedute in questi anni, non potevano che determinare anche la
reazione
violenta di un padronato colpito nel proprio comando assoluto sulla forza
lavoro. Risposta che non poteva peraltro ottenere che complicità, appoggio e
sostegno dalle forze di polizia contro i lavoratori e contro chi pratica in
maniera militante la solidarietà di classe.

Rimaniamo convinti che, in una fase di crisi strutturale
dell'economia capitalista, ogni conflitto sia da valorizzare e generalizzare
per sviluppare un'alternativa reale alla società capitalista.



NO ALLE NUOVE SCHIAVITÙ



CONTRO IL RAZZISMO PADRONALE E DI STATO



CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DI CHI LOTTA





CONTRO L'ATTACCO
AL DIRITTO DI SCIOPERO



A SOSTEGNO DI
TUTTE LE LOTTE DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE



LA SOLIDARIETÀ
È UN'ARMA, USIAMOLA!





LUNEDI’ 7 OTTOBRE 2013 alle ore 13.00

PRESIDIO
al TRIBUNALE di SARONNO



aderiscono:

Assemblea delle
realtà di movimento della provincia di Varese

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori
delle cooperative

S.I. Cobas

La Sciloria

CSA Vittoria















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