martedì 10 settembre 2013

11 settembrecontro la guerra in siria a taranto


11 settembre manifestazione
Invece che lavoro e salute imperialismo, stato e padroni ci danno spese
militari e guerra

Navi da guerra partite da Taranto per il Libano, per partecipare alla guerra
di aggressione contro la Siria
ancora una volta Taranto, come tutta la Puglia è considerata Base di guerra
La Nato, lo stato imperialista italiano, la Marina occupano la città, se ne
appropriano, la militarizzano, distruggono spiagge e mare come l'Ilva di
padron Riva, peggio dell'Ilva di padron Riva
Il circolo di proletari comunisti a scendere in piazza
mercoledì 11 settembre ore 18 - lungomare , di fronte all'ammiragliato

info pcro.red@gmail.com
347-1102638


347-1102638 MOZIONE DEI LAVORATORI CONTRO LA GUERRA.
contro la guerra in Siria
contro la dittatura militare in Egitto
I lavoratori dello slai cobas per il sindacato di classe sono contrari alla
guerra che si prepara da parte USA e altri paesi contro la Siria, perché è
una guerra ingiusta, dato che serve alle potenze imperialiste, Usa in
primis, per mantenere le proprie mani sul medio oriente e continuare a
spartirsi il controllo delle risorse naturali di quei paesi come il
petrolio.

Non sono le bombe dell'imperialismo che possono portare avanzamenti e
progresso per i popoli,
basta vedere cosa è successo in Irak, in Afganistan, in Libia.
Ancora una volta in Siria come in tutto il mondo arabo sono solo la classe
operaia e il popolo che possono cambiare e abbattere governi e regimi
dittatoriali nei loro paesi, trovando l'unità di classe nella lotta,
superando le divisioni religiose ed etniche.

Noi salutiamo e valutiamo importanti gli scioperi degli operai in Egitto che
devono andare oltre la difesa delle condizioni di lavoro e devono schierarsi
apertamente contro la dittatura militare neo-Mubarak, e contro la guerra
imperialista alla Siria.

Anche in Italia è iniziata una campagna di manipolazione dell'informazione,
a partire dal fatto che il min. Bonino ha detto che "senza l'Onu l'Italia
non partecipa" alla guerra, dimenticando di dire che nel nostro paese sono
presenti numerose basi USA che rispondono direttamente al governo
statunitense e non al parlamento italiano.
Sempre durante le crisi cicliche del capitalismo i padroni usano la guerra
per spartirsi nuovi mercati e continuare a fare profitti sulla pelle dei
lavoratori e del popolo.
Questa ennesima guerra contro la Siria è quindi una guerra imperialista e
reazionaria della borghesia e dei padroni di tutto il mondo, mentre la crisi
taglieggia i salari e lavoro, crea fame, miseria, distruzione.
Gli operai sono con le masse povere in Siria, in Egitto e nel mondo ovunque
combattono e lottano contro l'oppressione e lo sfruttamento imperialista per
un mondo senza guerre e padroni.

Noi lavoratori non staremo a guardare, non vogliamo pagare le loro guerre,
né vogliamo ch diventare carne da cannone e siamo pronti alla mobilitazione
necessaria contro la guerra in caso di attacco contro la Siria.

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