martedì 10 dicembre 2013

Sciopero Ataf, bus fermi tutto il giorno:


Sciopero Ataf, bus fermi tutto il giorno:
lavoratori in assemblea permanente. Adesione totale, tranvieri anche da
Roma, Genova e Umbria

Gli autisti minacciano un'altra giornata di sciopero per domani.
Avanti con la protesta contro la privatizzazione: summit in Prefettura,
poi alle 16.30 presidio in via Cavour e alle 21 assemblea dei
lavoratori



Il corteo partito dal deposito Ataf in viale dei Mille
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Tranvieri venuti da Roma e da Genova
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Micaela Quintavalle dell'Atac sfila contro la privatizzazione a fianco dei
lavoratori dell'Ataf
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Il corteo in via degli Artisti
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Micaela Quintavalle dell'Atac sfila contro la privatizzazione a fianco dei
lavoratori dell'Ataf
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Traffico bloccato in viale Matteotti
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Il corteo attraversa Viale Matteotti
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Il corteo attraversa Viale Matteotti
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Lo sciopero arriva in prefettura
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I dipendenti dell'Ataf davanti alla prefettura
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I dipendenti dell'Ataf davanti alla prefettura
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I dipendenti dell'Ataf davanti alla prefettura
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Bus fermi e traffico in tilt: il corteo strada per strada


Firenze, 5 dicembre 2013 - Oltre a quello di oggi sembra che gli autisti
Ataf stiano decidendo per continuare lo sciopero anche domani.
Ancora non si ha conferma di quanto previsto per la giornata di domani,
ma gli appuntamenti di quella odierna proseguono al momento con la
convocazione urgente di Rsu e azienda in prefettura. Mentre un presidio si
svolgerà nel pomeriggio alle 16.30 in via Cavour e alle 21 l'assemblea dei
lavoratori.
Il corteo
dei lavoratori dell'azienda dei trasporti fiorentina è partito da viale
dei Mille alle 9.30, è arrivato in prefettura e da qui è ripartito
nuovamente per tornare al deposito dove continuano le assemblee per
decidere se continuare o meno la protesta. Circa 600 tranvieri,
di cui 70 venuti da Roma, 5 da Genova e dall'Umbria, hanno sfilato in
corteo con striscioni contro il sindaco Renzi e una delegazione è stata
ricevuta dal prefetto. Anche Micaela Quintavalle, la pasionaria dell'Atac in
lotta contro la privatizzazione, alla protesta.
Lo sciopero, che ha visto un' adesione totale da parte degli autisti mentre
sono pochi in corteo gli impiegati e gli operai, prevede per la giornata
odierna il blocco totale dei mezzi pubblici: non saranno infatti garantite
le fasce orarie 6-9.15, 11.45-15.15.
Per
lo sciopero di oggi la decisone è stata presa all'alba dai lavoratori
riuniti in assemblea: "E' necessario proseguire la discussione per
individuare delle soluzioni alla disastrosa situazione del trasporto
fiorentino", si legge nel comunicato della Rsu Ataf. Protestano contro la
privatizzazione dell'azienda
"voluta dall'amministrazione comunale", e contro "l'intenzione
confermata dal nuovo gestore privato di disdettare tutta la
contrattazione aziendale oltre a voler dividere Ataf fra i tre soci
proprietari".
Avanti con la protesta dunque anche per evidenziare
le condizioni in cui i dipendenti dell'azienda di trasporti fiorentina
subiscono quotidianamente: "Il ridicolo rifacimento del manto stradale
limitato solo alle strade in cui si sono svolti i campionati del mondo:
già si intravedono a solo tre mesi di distanza, i primi segni di
sfaldamento dell'asfalto. I tranvieri ci vivono su queste strade e pagano le
conseguenze sulla loro salute per le continue buche che i fatiscenti autobus
non riescono ad ammortizzare.
Lo stesso stile che ha ideato la riverniciatura dei mezzi per illudere i
cittadini di un avvenuto rinnovamento del parco veicoli".
A
gennaio un nuovo accordo ha allungato a 4 ore e mezza il tempo
continuativo di guida degli autisti e ridotto la pausa da 25 a 15
minuti: "Sono stati violati limiti di dignità umana -
scrivono ancora i lavoratori - non concedendo neanche il diritto ad
espletare i naturali bisogni fisiologici se non dopo 4,5 ore di guida
consecutiva".
Ad oggi, ad un anno esatto dall'ingresso del privato, non è mai stato
presentato alcun piano industriale, nessun progetto, se non quello di
ridurre il personale anche con trasferimenti "obbligati" in altre
aziende fuori regione, nonostante la carenza cronica di autisti che
comporta un ricorso allo straordinario medio giornaliero del 25%".(dalla
Nazione)

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