martedì 3 dicembre 2013

Prato: strage operaia


proletari comunisti
lunedì 2 dicembre 2013
pc 2 dicembre - contro le stragi operaie e i padroni assassini verso una
nuova mobilitazione nazionale della RETE Nazionale - CONVEGNO A TARANTO IL
10/11 GENNAIO

la strage di PRATO

Prato, è una delle tante città con il record non solo del lavoro nero, ma
delle fabbriche in nero, dove operaie e operai, vivono e dormono in
clausura, vicino al posto di lavoro, senza uscire mai, nessun contatto col
mondo esterno. Opifici, minifabbriche, di cui le autorità ne sono al
corrente, anche se formalmente nascoste, camuffate in anonimi fabbricati
dalla parvenza di normalità.
Che i padroni e gli operai siano cinesi o di qualsiasi nazione di origine,
non ha nessuna importanza, qui conta un sistema sociale basata sulla
schiavitù del lavoro salariato, la concorrenza fa il resto.
Gli "educatori sociali" ben pagati al soldo del capitale, politici,
giornalisti, opinionisti, diranno che sono "cinesi", e queste cose succedono
perché sono "arretrati".
Per ogni "tragedia" sul lavoro, hanno la scusa pronta, la "particolarità"
con la quale vorrebbero esonerarne dalle cause, il sistema di sfruttamento
capitalistico, il loro sistema.
Ma non è proprio così!
Non da secondo, la complicità delle istituzioni comunali, provinciali e
regionali, in comunella col potere centrale, come le tre scimmiette non
vedono, non sentono, non parlano, gratificati dal saporifero effetto di
bustarelle e tangenti.
Al rogo il sistema sociale fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo!
                                                                 da una
denuncia pubblicata da OPERAICONTRO
Rossi sul luogo della tragedia "Sotto la soglia dei diritti umani"


LA STRAGE OPERAIA QUOTIDIANA
1 Dicembre 2013
Dall'inizio dell'anno sono documentati * 539* lavoratori morti per infortuni
sui luoghi di lavoro e oltre* 1150* se si aggiungono i morti sulle strade e
in itinere (stima minima su percentuali rispetto ai morti
sul lavoro che ogni anno si rilevano costanti con variabili del 50/55% sul
totale delle morti)....
Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati
monitorati 3689 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime
morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le
morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 7200 vittime di
infortuni mortali.
Un'autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno
morti
..Moltissime vittime lavoravano in"nero" e alcune categorie non sono
considerate "morti sul lavoro" solo
perchè hanno assicurazioni diverse. Fino ad oggi Il 39 % sono morti
lavoratori dell' agricoltura dei quali, tantissimi schiacciati daltrattore.
Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9% nell'industria (compresa
la piccola industria e l'artigianato), il 5,4% nell'autotrasporto, molti
altri morti sono in altre categorie che sono
percentualmente più basse. Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima
minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a
superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i
lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati
giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro atutti
gli effetti. ... Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori
morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori
deceduti in autostrada:  autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono
nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata
una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più
di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello
stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire,
tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul
lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari
sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono
sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro,
lavoro-casa.  Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e numero
totali delle morti sui luoghi d lavoro nelle regioni: Genova 16 morti
(Liguria 22). Roma 11, Latina 5 (Lazio 23).Brescia 15, Milano 15, Pavia 7,
Bergamo e Como 6, Sondrio 5 (Lombardia 67).Torino 13, Cuneo 10 (Piemonte
33). Chieti 11, Pescara 6, L'Aquila 5 (Abruzzo24). Foggia 12, Bari 10,
Taranto 5(Puglia 32). Cosenza 12, Vibo Valentia 5 (Calabria 27). Palermo 12,
Messina 8, Trapani 8, Agrigento 7, Ragusa 5 (Sicilia 47). Bologna 9, Modena,
Parmae Ferrara 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna 43). Verona 11, Padova
eTreviso 7, Venezia e Rovigo 5 (Veneto 41). Salerno 12, Napoli 8, Avellino
6(Campania 33). Cagliari 8 (Sardegna 15). Perugia 11 (Umbria 12), Ancona
9(Marche 20), Trento 7 (Trentino Alto Adige 11) Siena 7, Pistoia e Firenze 6
(Toscana 32), Friuli Venezia Giulia 8, Basilicata 4, Molise 6, Val D'Aosta1.

da Carlo Soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente diBologna morti
sul lavoro

   a Taranto 10-11 gennaio
   Presidio e Convegno nazionale


- dare forza al sindacalismo di classe
- rafforzare la rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro
e sul territorio

adesioni bastamortesullavoro@gmail.com

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