domenica 1 dicembre 2013

Che governo, Napolitano cadano insieme a Berlusconi

dal blog
http://proletaricomunisti.blogspot.com

pc 28 novembre - Berlusconi escluso dal Senato. Ora deve essere arrestato.
Nonostante gli sforzi e le convulsioni portati avanti in tanti mesi si è
arrivati alla esclusione dal parlamento, ma i gravi reati commessi in tutte
le forme da Berlusconi, dai suoi governi e dai suoi uomini devono essere
perseguiti fino in fondo, mettendo fine all'ingiustizia ad personam che ha
caratterizzato il suo potere moderno fascista. Senza andare fino in fondo,
Berlusconi trasformerà l'attuale "battuta d'arresto" in ricompattamento per
un rilancio, cacciato dalla porta rientrerà dalla finestra come e peggio di
prima.

Il governo Letta che si è retto finora sui suoi voti si è indebolito e se ne
deve andare
L'arroganza con cui si pretende di andare avanti reggendosi sui voti di un
gruppo di transfughi in libera uscita di Alfano e della domestica di
Ligresti, con il PD invischiato al suo interno dallo scontro tra faide e
cricche, rende sempre più improponibile questo governo che su Berlusconi si
reggeva e con Berlusconi deve cadere.
Questo governo, che fino a ieri ha fatto la politica del partito di
Berlusconi non ha legittimità a rimanere un solo giorno di più,

Napolitano, grande regista delle 'larghe intese' se ne deve andare
Il "piccolo vecchio", miserabile orchestratore, a difesa dei padroni e del
sistema, di questa squallida operazione delle 'larghe intese' in aperto
contrasto anche con i risultati elettorali nel tentativo di salvare
Berlusconi e di imporre una modifica reazionaria della Costituzione, a
fronte del fallimento anche di questa operazione, non ha ragione di rimanere
un giorno in più al Quirinale.

Nel parlamento la farsa continua.
in preda alle convulsioni di tre destre in azione, travestite ora da centro
destra ora da centrosinistra, questo parlamento non è in grado di approvare
alcuna legge a favore dei proletari, delle masse popolari, ma solo di fare
da gran cassa di partiti impegnati sin da ora in una nuova campagna
elettorale, con parlamentari attaccati ai soldi e alle poltrone in spregio
alle condizioni di immiserimento e povertà che si estendono nel paese.

Il governo Pd/Alfano procede lungo la strada della politica antipopolare al
servizio dei padroni, della grande finanza e della troika europea.
Intanto il governo pur se "azzoppato" rafforza la sua compattezza interna
lungo la linea delle tasse, delle grandi opere, delle spese militari, del
taglio alle spese sociali, del sostegno ai padroni nella loro politica di
licenziamento, precarizzazione, flessibilità, scarico della crisi sui
lavoratori, fino all'infame sostegno a padroni assassini come Riva. Un
governo che non può essere salvato con provvedimenti di facciata e di puro
stampo elettorale come il mini reddito minimo garantito.
Un governo che ha e cerca solo l'appoggio della troika europea, degli Usa e
di Putin.

Berlusconi rilancia un partito reazionario di massa cercando di
capitalizzare a suo favore l'estendersi del malcontento di massa
La marcia del moderno fascismo come tendenza generale che ha in Berlusconi
l'esponente principale, non viene certo interrotta o fermata dall'uscita di
Berlusconi dal parlamento, anzi. Essa può trovare ora la forma del partito
reazionario di massa, che cercando di intercettare il malcontento delle
masse rispetto ai governi della troika di cui Letta è espressione attuale,
può puntare ancora più nettamente all'ulteriore trasformazione reazionaria
dello Stato in senso presidenzialista e alla prospettiva della dittatura
aperta. In questo senso va letta anche la terminologia di "colpo di Stato".
Occorre contrastare anche nelle piazze e tra le masse l'azione del partito
di Berlusconi e di ogni forza di stampo fascista.

Proletari e masse popolari hanno ripreso la lotta di opposizione di massa al
governo e allo Stato dei padroni, in particolare con il segnale importante
dello sciopero generale del sindacalismo di base e di classe del 18 ottobre
e l'assedio popolare (movimento per la casa, immigrati, precari,
disoccupati, No Tav, No Muos...) del 19 ottobre, e con le lotte, dalle
fabbriche dei licenziamenti ai tramvieri di Genova.
Bisogna andare avanti su questa strada, fuori e contro tutti i partiti
parlamentari, i sindacati confederali complici del governo e alleati con i
padroni.
Puntare alla rivolta generale per rovesciare ogni governo dei padroni che
apra la strada ad un'alternativa rivoluzionaria per il potere proletario.

proletari comunisti - PCm Italia
28 novembre 2013

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