Caterina Foti, funzionaria UIL passa a CasaPound
Che una funzionaria del sindacato giallo UIL possa
passare a casa pound non stupisce più di tanto considerando gli atteggiamenti e
le posizioni politiche dello stesso negli ultimi anni. È invece interessante
come una vicenda così possa avere visibilità sui media nazionali. Infatti la
storia la rende pubblica la stampa, tra gli altri, con un articolo che è
quantomeno discutibile. La storia è semplice: Caterina Foti, funzionaria del
sindacato UIL a Bolzano, ha per diverso tempo lavorato per la UIL e scorrazzato
insieme ai vermi di casapound Bolzano; tra l'altro sfruttando la sua posizione
per far inserire il gruppetto fascista in questioni sindacali. Responsabile
insieme agli altri fascisti di Bolzano delle intimidazioni ai profughi di
passaggio per la città. Quando la storia è diventata pubblica i funzionari
locali della UIL si sono subito attivati per espellerla dal sindacato, forse
stufi di collezionare figuracce su figuracce, rilasciando queste dichiarazioni
(«Con i fascisti non vogliamo avere nulla a che fare. Uno dei nostri padri
nobili è il martire della Resistena Bruno Buozzi, trucidato dalle bande nere
nel 1944. Su queste cose non si scherza. Non si tratta di una ritorsione verso
la Foti, ma di una questione di coerenza e buon senso. È lei che ha fatto
cortocircuito: non si può stare dentro la Uil e CasaPound») sperando di
riparare l'ennesimo danno di immagine per il sindacato filopadronale.
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