giovedì 2 febbraio 2017

2 febbraio - LA LOTTA A TARANTO - Slai Cobas sc



OPERAI DI VARIE REALTA' SCIOPERANO E BLOCCANO PRESIDIANO I PALAZZI DELLE ISTITUZIONI.
MENTRE SI PREPARA UNA NUOVA MANIFESTAZIONE DEI MIGRANTI ED E' ALL'ANGOLO IL POSSIBILE "SPETTRO" PER PADRONI E GOVERNO, LA "MADRE DI TUTTE LE LOTTE": GLI OPERAI DELL'ILVA
Questa mattina Taranto era l'espressione dell'attacco agli operai, ma soprattutto della risposta di lotta degli operai, in prima fila gli operai dello Slai Cobas.
Alla Cementir: sciopero e blocco delle portinerie - contro l'accordo firmato al Ministero tra azienda e sindacati confederali che accettando la logica degli esuberi, mentre i proprietari Caltagirone aumentano i loro profitti all'estero, ha avviato la cassintegrazione per decine e decine di operai, e contro anche una mancata applicazione della rotazione e aperte discriminazioni, demansionamento.
All'appalto Alenia-Leonardo: dalle ore 6 gli operai in sciopero bloccano i cancelli in solidarietà coi 13 loro compagni di lavoro colpiti da lettere di licenziamento. Siamo di fronte a licenziamenti illegittimi, improvvisi, fatti in violazione di ogni procedura di legge, frutto di una politica recente della Leonardo di tagli nell'appalto.
Alla Pasquinelli - selezione differenziata: gli operai assediano il Comune e l'Amiu contro i probabili prossimi licenziamenti, dopo l'improvviso fallimento della loro cooperativa; hanno dato in questo anni anche la loro salute nel lavoro e non accetteranno mai di essere messi in mezzo ad una strada.
Intanto, i migranti dei centri di accoglienza, dopo aver informato la città della loro vera situazione, contro i falsi luoghi comuni razzisti propagandati ad arte, si preparano alla manifestazione del 7 febbraio. Al centro la questione del diritto d'asilo e permessi e documenti per tutti i migranti; contro il piano Minniti; contro la repressione dei migranti che lottano. Restano i problemi della invivibilità dei centri di accoglienza e dell'azione di speculazione, controllo, ricatto delle Associazioni - su questo però la lotta dei giorni scorsi ha portato a dei parziali risultati, da un lato a trasferire i migranti del campo sofia (Talsano-TA) in un centro/albergo decente (come da noi richiesto) e dall'altro ad un intervento diretto della Procura su problemi di mancanza di assistenza medica al centro Bel Sit).
E poi gli operai dell'ILVA: dove ora occorre organizzare la forza autonoma degli operai, altrimenti dalla cassaintegrazione andremo agli esuberi. Chi ha firmato i contratti di solidarietà, Usb compresa, ha aperto la strada all’odierna cassaintegrazione.

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