venerdì 26 giugno 2020

26 giugno - info: Bologna - alla BRT operai della logistica malati ed esposti al contagio da padroni assassini


Coronavirus, a Bologna focolaio nella ditta di logistica Bartolini: i positivi salgono a 64... ci sono un’altra decina di positivi in altri magazzini della logistica tra l’Interporto e Calderara di Reno di cui, secondo Simone Carpeggiani di SiCobas, «2 in Dhl, 2 in Tnt, 2 in Pelletways». I sintomatici sono 9; due i ricoverati. Lo screening per cercare di confinare il focolaio è ora esteso a 370 persone. «È una cosa grossa, la situazione sta peggiorando. Parliamo di almeno mille persone, siamo preoccupati: anche perché nessuna di queste aziende ha chiuso», ha detto Carpeggiani a Fanpage.
BOLOGNA - Numeri in evoluzione quelli che riguardano la situazione alla Brt (ex Bartolini), nota ditta di logistica. Nei magazzini di via Roveri dai quarantacinque operai positivi al covid (con un ricovero ospedaliero) si sale ora a 64 persone fra lavoratori e parenti. In particolare, spiega Paolo Pandolfi - direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna - "sono 47 i dipendenti positivi, di cui 6 sintomatici", cui si sommano "altri 17 casi, riconducibili al focolaio lavorativo della Bartolini, tra familiari e conoscenti, di cui tre sintomatici". Cifre che fotografano la situazione a ieri. I ricoverati in reparti covid sono 2, gli altri positivi sono tutti in isolamento a casa.
L'indagine è partita "dopo la segnalazione di un medico, la settimana scorsa. Ma i lavoratori hanno contattato tardivamente il proprio medico - sottolinea Pandolfi- e questo non va bene. Serve molta responsabilità in questo momento". "Le regole, in magazzino, non venivano rispettate in modo sistematico. Abbiamo notato che, qualche volta, le persone non usavano la mascherina e non rispettavano la distanza di sicurezza di un metro. Non è che non venisse usata la mascherina in generale, ma veniva usata in modo saltuario, quindi non in modo corretto

Abbiamo saputo dei primi due casi positivi il Bartolini il 15 giugno, dieci giorni fa – ha spiegato ancora il coordinatore provinciale di SiCobas -. Abbiamo subito chiesto all'azienda e alle istituzioni di avviare la procedura di quarantena per i lavoratori, ma non abbiamo ricevuto risposta. L'azienda aspettava indicazioni dall'Asl, la quale però a sua volta non ha voluto prendersi la responsabilità di chiudere tutto". In una mail che il sindacato ha inviato proprio il 15 giugno si legge, nello specifico: "Siamo venuti a conoscenza che presso il magazzino di BRT Zona Roveri (BO) sono stati riscontrati 2 lavoratori Positivi al Covid-19. Per prevenzione di tutti i lavoratori operanti presso il suddetto magazzino ed evitare nuovi focolai, chiediamo a nome e per conto dei lavoratori che venga obbligatoriamente effettuato il Test sierologico a tutti, come previsto dal decreto CDM di Marzo 2020, a partire dalla data odierna. Informiamo che, se non vi è la disponibiltà di effettuare i suddetti Test, i lavoratori, a partire da oggi stesso, non entreranno sul luogo di lavoro mettendosi in Quarantena preventiva. Richiediamo quindi che, se sopraggiunga la necessità dei lavoratori di sottoporsi alla Quarantena preventiva, l'azienda retribuisca tutti i dipendenti poichè assenti dal posto di lavoro per causa Covid-19″.


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