domenica 28 giugno 2020

28 giugno - info: PRESIDIO ALLA REGIONE LAZIO: LA SALUTE NON E’ UNA MERCE!


Si è svolto oggi 26 giugno il presidio alla Regione Lazio promosso dal Coordinamento Cittadino Sanità e organizzato insieme a diverse realtà di lotta territoriali per una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata.
 L’articolazione nell’organizzazione dell’iniziativa ha prodotto una grande partecipazione, almeno 300 i partecipanti in piazza. Questo è un primo grande risultato, per quella che può essere considerata la prima manifestazione collettiva sul tema della sanità nella Regione Lazio, dalla dichiarazione dello stato di emergenza causata dal covid. Su questo riteniamo che abbiano influito, tra le altre cose, le mobilitazioni territoriali organizzate nei giorni precedenti, al Quadraro, a Marino, a San Basilio. Un’esperienza positiva che auspichiamo si ripeta e si amplifichi in futuro. 
 Non sono mancati tentativi di repressione da parte delle forze dell’ordine, che hanno fermato e portato al commissariato di zona alcuni manifestanti. Immediata la reazione della piazza che ha chiesto e ottenuto la messa in libertà dei compagni fermati.
Gli interventi in piazza si sono susseguiti innumerevoli, animando un dibattito ricco nelle voci e nei contenuti. La Regione ha voluto incontrare i manifestanti, rappresentata dal dott. Egidio Schiavetti, responsabile segreteria assessore sanità e integrazione socio-sanitaria. Abbiamo partecipato con una delegazione rappresentativa dell’articolazione delle realtà di lotta che hanno animato la manifestazione.


Nell’incontro abbiamo chiamato la Regione a rispondere concretamente su tutte le questioni sollevate dalla piazza e sintetizzate tanto nella lettera inviata a ASL e Regione il 12 maggio, quanto nel comunicato di indizione della manifestazione odierna. Dalla richiesta di massicce assunzioni/internalizzazioni alla richiesta di forti investimenti nella sanità pubblica. Dalla critica per lo sperpero di soldi pubblici a favore della sanità privata, alla richiesta di aumentare i consultori e sviluppare la sanità territoriale. Dalla necessità di una sanità pubblica universale anche per chi è sottoposto alle restrizioni dell’articolo 5 della legge Renzi/Lupi, alla necessità di tutelare la salute a partire dai territori. 
La Regione ha risposto, quando lo ha fatto, in modo generico ed evasivo, limitandosi a generiche promesse di futuri incontri. Ce lo aspettavamo. Ma non abbiamo indetto questa manifestazione per i riflettori di una passarella formale. Lo dicevamo prima e lo ribadiamo adesso: le battaglie sulla sanità sono centrali , perché parliamo della vita di milioni di uomini e donne. I problemi non mancano, ci sbattiamo la testa tutti i giorni. E nonostante questo, chi dirige la sanità nel Lazio (Zingaretti in testa) preferisce assecondare gli appetiti del profitto. Per questo riteniamo che solo attraverso una radicato e diffuso conflitto popolare nei territori sarà possibile conquistare una sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata.
 La manifestazione di oggi alla Regione Lazio era già nella sua costruzione una punto di passaggio per il rilancio delle lotte. In questo senso la nostra valutazione è molto positiva per la numerosa e articolata partecipazione.
La manifestazione di oggi non è che un inizio. Per decidere insieme le prossime iniziative ci vediamo giovedì 2 luglio alle ore 17 all’occupazione abitativa di via delle province 198.

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