venerdì 5 giugno 2020

5 giugno - Pisa 6 giugno giornata di mobilitazione


La sanità non ha bisogno di elemosina
Di sanità non parleremo mai abbastanza e soprattutto non credano, Governatori regionali e Ministri, di cavarsela con finanziamenti una tantum.Mentre incalza la retorica degli infermieri, medici e OSS “eroi” si sono mandati gli stessi sul “fronte” senza dispositivi di sicurezza idonei  per non parlare poi dei contratti a tempo determinato,  ebbene  molti di questi “eroi” sono stati liquidati con un bel “arrivederci e grazie”.I soldi destinati alla sanità pubblica sono insufficienti al rilancio e potenziamento della stessa, parliamo di strutture ospedaliere e sanitarie efficienti, di presidi sanitari e interventi atti a potenziare la medicina preventiva, non ci riferiamo a managers e dirigenti o altre figure apicali. 40 miliardi di euro in 5 anni per la sanità sono cifre enormi in apparenza ma benpoca cosa in sostanza soprattutto in un paese come l'Italia che spende , in rapporto al PIL, meno di tante altre nazioni europee. I soldi non servono solo per rinnovare i contratti nazionali come qualcuno ha detto, servono a intensificare gli appalti di pulizia\igienizzazione e sanificazione ridotti al'osso da 15 anni di spending review, servono per investire nella edilizia sanitaria con tanti ospedali vecchi e fatiscenti, servono per recuperare il gap tecnologico , modernizzare gli impianti, potenziare i laboratori e la ricerca, servono per assumere le decine di migliaia di dipendenti persi negli ultimi anni e senza i quali la sanità non potrà andare avanti.
decine e decine di piccoli ospedali sono stati soppressi tanto che in molte province del paese si devono percorrere ore di macchina prima di raggiungere una clinica. molti degli ospedali soppressi potrebbero essere recuperati e riaperti dentro una nuova politica di prevenzione e cura investendo nella medicina del lavoro, nella medicina di base.
Non si tratta solo di posti letto e in terapia intensiva che, negli ultimi 30 anni, sono stati costantemente ridotti , non si tratta di aprire una disquisizione sulle scelte della sanità italiana per ridurre il periodo di permanenza in ospedale.
  Fatto sta che in poco piu' di dieci anni la sanità pubblica ha perso decine di migliaia tra infermieri , medici e persona sanitario , la barbarie della assunzione con partita iva o tramite cooperative non è certo la soluzione migliore, il contratto nazionale è scaduto, i tempi per le assunzioni necessarie non saranno affatto brevi, si continua con la politica del numero chiuso all'università  per poi ricorrere a personale appena laureato nei reparti piu' delicati dove occorrerebbe esperienza.
E in questa situazione qualcuno vorrebbe imporre codici etici e di comportamento, la fedeltà aziendale per evitare che si informino i cittadini che i dispositivi di protezione individuale sono carenti proprio laddove dovrebbero essere diffusi e all'avanguardia. E' il caso di Marco Lenzoni, infermiere di Potremoli, sotto procedimento disciplinare per una intervista sulla stampa cittadina nella quale parlava di dpi carenti. A lui e a tutti i lavoratori colpiti da repressione va la nostra solidarietà perchè l'obbligo di fedeltà aziendale non deve valere quando sono in gioco la salute e la sicurezza di noi tutti\e

Di soldi ne occorrono molti di piu' di quelli stanziati dal Governo, ad esempio. 22 miliardi per la riqualificazione edilizia degli ospedali, 32 miliardi per il rinnovo della rete ospedaliera, 10 miliardi per la medicina territoriale ( dati della Corte dei Conti). Dove trovare questi soldi? In una patrimoniale che colpisca le grandi ricchezze, nella riduzione delle spese militari che crescono ogni anno per superare nel giro di poco tempo il 2% del Pil.
O guerra o salute, armi od ospedali, è arrivato il momento delle scelte!
Patto di azione per un fronte anticipatalista Pisa (aderiscono FGC; PCL; LAVORATORI AUTOCONVOCATI, DELEGATI\E SGB PISA, Partito dei Carc)

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