mercoledì 10 giugno 2020

10 giugno - 6 GIUGNO E ALTRO - SLAI COBAS SC


La giornata di lotta del 6 giugno, lanciata dal Patto d'Azione per il Fronte unico anticapitalista, ha avuto successo.
Manifestazioni ed iniziative in oltre 20 città. Lavoratori, precari, disoccupati, giovani, organizzazioni sindacali di classe, Si.cobas, Adl, Slai Cobas per il sindacato di classe e altre, organizzazioni politiche comuniste e anticapitaliste, movimenti di lotta, si sono ripresi le piazze e hanno lanciato e aperto un nuovo ciclo di iniziative dentro la Fase 2 in cui i padroni vogliono scaricare la crisi sui lavoratori e le masse popolari.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, là dove è presente ha fatto la sua parte e ha riempito di contenuti antagonisti, con denuncia politica e sociale le iniziativa.
A Taranto il 6 giugno è cominciato il giorno prima con un'assemblea di lavoratrici e lavoratori di diversi cobas negli appalti comunali che si è tenuta all'interno di uno dei Palazzi del Comune: lavoro, orari, diritti negati o messi in discussione sono stati rivendicati.
Il 5 mattina il Patto d'Azione con un massiccio volantinaggio ha fatto il suo esordio all'ArcelorMittal nel pieno della ripresa dello scontro tra padroni/governo e classe operaia. I sindacati interni sono uniti nel chiedere l'intervento del governo, ma divisi nelle piattaforme e assenti nel presentare una piattaforma operaia e aprire uno scontro reale; in questo lo Slai Cobas sc costruisce una linea alternativa. Nella piattaforma attuale del Patto mancano ancora le rivendicazioni operaie sulla questione Ilva ArcelorMittal, anche se è stato per ora respinto il tentativo di forze piccolo borghesi di far passare la linea della chiusura dell'Ilva.
La giornata del 6 ha portato la questione ArcelorMittal dentro le iniziative del Patto.
Il 6 giugno in piazza vi erano i rappresentanti dei lavoratori dello Slai Cobas sc e un folto numero di giovani comunisti organizzati dalla gc. Bandiere rosse e voci dei lavoratori si sono sentite forte e chiare e un centinaio hanno seguito l'iniziativa con almeno una metà stabile per un paio d'ore.
“Facciamo pagare la crisi ai padroni”, sostenuto con comizi dal Fronte della Gioventù Comunista, ha fatto seguire “presentiamo il conto a padroni e Stato” dei lavoratori dello Slai Cobas sc con un insieme di rivendicazioni e parole d'ordine che già anima i posti di lavoro nello scontro a Taranto.
Ma forte è stata la denuncia di chi ha trasformato la pandemia in strage, dei padroni assassini e della Giunta lombarda epicentro della pandemia in Italia.
Un'iniziativa che a Taranto ha riportato in campo operai e studenti che hanno intenzione di continuare, allargarsi ed avanzare in nuove giornate di lotta.
A Palermo lo Slai Cobas per il sindacato di classe è stata l'anima e la forza della costruzione della giornata. Anche qui realtà di compagni di organizzazioni comuniste, gruppi di Potere al popolo si sono uniti con le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali e ne hanno tratto reciproca forza e incoraggiamento.
L'iniziativa in piazza è stata aperta dalla solidarietà con la rivolta di Minneapolis, il “vento” che viene dagli Stati Uniti contagia in tutto il mondo, come è dimostrato dalle tante iniziative nella stessa giornata del 6 giugno in Italia.
Importante qui, oltre che le presenze anche le assenze, dai centri sociali di Palermo alle altre organizzazioni sindacali di base che non colgono l'importanza oggi dell'unità della lotta di classe reale contro padroni, Stato, Governo, del fronte unico per respingere l'attacco dei padroni, far uscire i lavoratori dalla “gabbia” delle loro vertenze ristrette e imporre la piattaforma alternativa contenuta nel Patto che non parla solo di lavoro, orario e salario, ma dice No alla militarizzazione dei territori, riprende la lotta contro il Muos e gli F35, assume la battaglia sulla sanità a difesa delle condizioni di infermieri, precari, medici, a difesa del Servizio Sanitario unico, ecc.
A Palermo, come sempre, le donne lavoratrici, aderenti al movimento femminista proletario rivoluzionario, hanno partecipato con un ruolo di prima fila all'iniziativa.
Ora tocca soprattutto allo Slai Cobas trasformare questa prima iniziativa in un fronte di lotta permanente che si imponga a livello di Palermo e dell'intera Regione Sicilia.
A Bergamo la giornata del 6 è stata presa in mano e portata nelle fabbriche e in piazza innanzitutto dagli operai dello Slai Cobas per il sindacato di classe che in questa città conducono una lotta “corpo a corpo” con i padroni metalmeccanici a partire dalla Tenaris Dalmine e dentro le realtà del proletariato immigrato, dalla Montello alla logistica. E' da questa costante attività che lavora per l'unità di classe che viene il ruolo nella giornata del 6 di prima fila nel portare l'azione del Patto nel centro di Bergamo.
Ora si lavora essenzialmente sull'unità operai-giovani, per unire lotta sindacale e sociale e lotta politica generale anticapitalista.
A Milano nella grande manifestazione che ha caratterizzato la giornata del 6 è stato importante che i lavoratori della sanità abbiano fatto sentire la loro voce, applaudita nella manifestazione, attraverso il compagno rappresentante dello Slai Cobas sc Istituto Tumori e che insieme al conflitto sociale quotidiano sui posti di lavoro e la grande lotta da fare, qui ed ora, contro la Giunta dell'”assassino Fontana” e della Confindustria di Milano, Bergamo, Brescia, che sono i veri responsabili se la pandemia si è trasformata in strage e se tuttora a Milano e in Lombardia si continua a morire. Importante in questo senso è l'andata di una folta delegazione all'assolombarda con uno struscione che diceva a grandi lettere “Assassini”.
Il Patto d'Azione può e deve essere lo strumento per andare oltre la giusta lotta di lavoratori e medici delle diverse organizzazioni sindacali e associazioni sul fronte sanità e far divenire il movimento di massa unito e combattivo contro la sanità del capitale, del suo Stato, dei suoi governi nazionali e locali.
A Ravenna è toccato anche qui ai compagni di proletari comunisti e Slai Cobas sc avviare la costruzione del Patto, con volantinaggio dell'appello generale alla Marcegaglia, al Porto, nelle piccole realtà di fabbrica ma di importanza strategica sul fronte militare, al mercato cittadino; perchè il Patto non è un intergruppi o un intersindacale ma si costruisce sui muri della città, tra le masse operaie e popolari che non hanno ancora realmente ripreso la lotta e l'organizzazione per far pagare la crisi ai padroni e affermare le rivendicazioni proletarie e popolari.
Attraverso queste iniziative lo Slai Cobas per il sindacato di classe lavora per l'unità, l'allargamento e la crescita, contro spiriti gruppettari, autoreferenziali e politicisti che possono rendere fragile la costruzione nazionale del Patto d'Azione.
Slai Cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
10 giugno 2020

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