martedì 25 giugno 2013

da Ravenna per il sindacato di classe

Il nuovo governo delle larghe intese porta avanti la politica dei padroni
che scaricano la loro crisi di sistema sui proletari, sui lavoratori e le
masse e rimane nella via tracciata dai precedenti governi in direzione del
moderno fascismo, dove l'alleanza neocorporativa con il ruolo attivo dei
confederali è il salto di qualità al servizio del fascismo padronale. Se non
basta la repressione ordinaria della polizia ai cancelli delle fabbriche
fanno l'accordo del 31 maggio sulla (negazione) della rappresentanza dei
sindacati di base che organizzano le lotte fuori e contro i confederali.
Come, oltre all'accordo fascista sulle RSU, cercano d'impedire l'esercizio
del diritto di sciopero, come hanno cercato di fare con i lavoratori della
logistica, facendo intervenire le “menti fini” della commissione
antisciopero sollecitata da prefetto e questura.
A questi attacchi i lavoratori organizzati con i sindacati di base e di
classe hanno riposto intensificando la lotta, scioperando e bloccando i
cancelli, diventando anche riferimento, come a Bologna, di un movimento
d'opposizione sociale più vasto.


Quello di cui c'è sempre più bisogno è l'unità dei settori combattivi di
classe, è la parola d’ordine più diffusa nelle manifestazioni, e la risposta
non può essere che l'organizzazione del nuovo sindacato di classe con il suo
nuovo modo di portare avanti le vertenze e le lotte.
Questa possibilità è avversata da  tutto il sistema dei padroni e per questo
che il nostro lavoro "per il sindacato di classe” è decisivo.
Dobbiamo organizzare il lavoro tra gli operai della logistica, operai
classisti e determinati, che con le loro lotte parlano a tutta la classe
operaia, con proposte/appelli e partecipazione alle lotte,Una prima
inchiesta è partita a ravenna per conoscere la realtà della logistica. Al
momento quello che conosciamo è la realtà della precarietà dei corrieri
fatta di sfruttamento ed evasione fiscale, di false cooperative, appalti al
massimo ribasso, in particolare Sda, Gls e Bartolini, e multinazionali
straniere come Dhl, Tnt e Ups.
Dobbiamo lavorare per rendere inservibile l'accordo fascista sulle Rsu per
una vera rappresentanza dei lavoratori e lavorare assieme a chi vuole fare
questo lavoro tra gli operai.
Ma anche alla Marcegaglia di Ravenna le cooperative storiche addette al
facchinaggio e manutenzione hanno proprio in questi giorni perso appalti,
aggiudicati al ribasso da un' altra cooperativa di Milano e con 150 operai a
rischio del posto di lavoro.
Nelle cooperative sociali, dove la precarietà è strutturale da sempre, i
lavoratori non osano ancora organizzarsi fuori e contro i confederali .
Un altro elemento costitutivo della nostra realtà sindacale è
l'internazionalismo proletario , è fondamentale per la coscienza di classe
dei lavoratori, così com'è importante la solidarietà e la conoscenza delle
condizioni della classe operaia e di chi la organizza, dal Brasile alla
Turchia, dai paesi arabi al Bangladesh.
Infine, la Rete sicurezza. Il processo contro di noi per l’occupazione dell’agenzia
interinale, che si aprirà a Ravenna a metà novembre, sarà l'occasione per
fare noi il processo ai padroni assassini, ai confederali e alle istituzioni
complici del Porto. Ma non è solo una lotta locale perchè riguarda il nesso
precarietà/morti sul lavoro e pensiamo che, lavorandoci assieme come
coordinamento Nord, possiamo renderla nazionale attraverso una campagna. Un
convegno nazionale in autunno per raccogliere le forze e la presenza al
processo del 14 novembre sono alcune proposte che facciamo ai compagni.


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