venerdì 6 marzo 2015

3 marzo: La lotta contro la "Buona Scuola" di Renzi



RENZI E IL SUO GOVERNO COSTRETTI A FARE MARCIA INDIETRO SULLA “BUONA SCUOLA”: NON PIU’DL, MA DDL
Le numerose manifestazioni che sono state realizzate, pur a volte con piccoli numeri, contro la Buona Scuola voluta dal governo Renzi hanno contribuito a mettere in discussione l’impianto complessivo di un attacco alla scuola pubblica ed ai lavoratori della scuola. I precari vanno assunti con decreto d’urgenza, in seguito alla pronuncia della Corte di Giustizia europea che ha ritenuto illegittimo il ricorso a reiterati contratti temporanei nella scuola italiana. 
Tutto il resto, la Buona scuola, serve a cambiare l’assetto della scuola da un punto di vista pratico ed ideologico; a peggiorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori; a preparare le nuove  generazioni ad essere asserviti nel mondo del lavoro e-negli ultimi giorni- un gruppo di parlamentari ha chiesto di aumentare i finanziamenti alle scuole private!
L’iniziale intenzione del governo Renzi di procedere per decreto, del tutto immotivato, viene, in maniera rocambolesca cambiata alla vigilia del CDM che avrebbe dovuto licenziarla. Siamo contenti, un buon risultato, ma è inaccettabile questo modo di procedere, con i continui annunci, cambiamenti su un aspetto piuttosto che un altro della cosidetta “Buona scuola”. La scuola, il lavoro in essa, il destino degli studenti sono cosa seria e non possono certo essere lasciati ad improvvisazioni, che creerebbero solo una scia di problemi irrisolti, a cui dovrebbero mettere, come al solito, “pezze” chi nella scuola lavora e subirli gli studenti. E’ tutta la “buona scuola” che deve essere cancellata e occorre, invece, risolvere tutti i problemi, le questioni lasciate aperte dalle precedenti “riforme” che altro non sono state che politiche di tagli. Questo modo di procedere, inoltre, dimostra bene quali considerazione ha Renzi verso lavoratori, giovani di questo Paese! Inaccettabile che migliaia e migliaia di lavoratori siano lasciati in balia di annunci, sms interni con i fedelissimi di Renzi.
Il ministro Giannini si dice, oggi, basita, sconcerta ed infastidita di questo improvviso cambiamento: il ministro dell’istruzione, infatti, non è stata consultata.
Andiamo avanti, continuiamo a contrastare Renzi e il suo governo.
Costruiamo uno sciopero generale vero, dal basso.
Slai cobas per il sindacato di classe- scuola
Milano, 03/03/2015

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