Abbiamo appena appreso che il Gip del Tribunale di Novara, a seguito
dell'interrogatorio di convalida dell'arresto, ha emesso l'ordine di
scarcerazione nei confronti di Alessio Spaziano, responsabile
dell'omicidio di Adil, disponendo gli arresti domiciliari. Non avendo
mai avuto fiducia in uno stato e nelle sue istituzioni "democratiche"
sul libro paga dei padroni, non nutrivamo molte illusioni sulla
possibilità che il Tribunale di Novara potesse far "giustizia"
del barbaro assassinio di Adil: l'esito giudiziario dell'omicidio di
Abd El Salaam nel 2016 fuori ai cancelli Gls di Piacenza, conclusosi
con l'assoluzione dell'autista, è in tal senso un precedente
indicativo di quale sia l'orientamento della magistratura nel merito
e di come per lo stato il valore della vita di un operaio sia
prossimo allo zero! D'altronde, già il fatto che l'accusa fosse
stata derubricata da omicidio volontario a omicidio stradale, portava
nella direzione di una minimizzazione del fatto.
Siamo oramai
abituati a simili obbrobri nelle aule di giustizia, vedi (solo per
restare alla storia recente) alle assoluzioni nei confronti dei
padroni-carnefici dell'Ilva o della Thyssen Krupps o per i manager di
stato responsabili delle stragi di Viareggio e del Ponte Morandi…
Non intendiamo entrare nel merito della sfilza di falsità e di
calunnie contenute nella difesa di Spaziano riguardo alla dinamica
dei fatti di venerdì mattina fuori al magazzino Lidl di Biandrate:
di questo si occuperanno i nostri legali. Ora non è da escludere che
tra qualche settimana Spaziano sarà messo in libertà, libero di
ammazzare altri operai e soprattutto legittimato come esempio da
seguire per altri crumiri esaltati, i quali saranno spinti dai
padroni a fare altrettanto e a sentirsi autorizzati a schiacciare i
lavoratori in sciopero coi loro camion... Tanto le pene sono minime,
e il gioco vale la candela!!! E magari, tra non molto, Spaziano e i
padroni saranno trasformati da carnefici a vittime: magari tra non
molto lo stato deciderà di risarcirlo per il "trauma" da
lui subito alla vista dei lavoratori in sciopero alla Lidl, e, perché
no, i suoi padroni saranno nominati "cavalieri del lavoro"
con il merito di aver fatto giustizia a fronte degli intollerabili
picchetti del SI Cobas, per di più opera di immigrati che potevano
restare "a casa loro" senza rompere le scatole!!!
D'altronde, se il premier Draghi chiedeva di "fare luce sulla
vicenda", e se, come ha brillantemente evidenziato Marco
Revelli, il premier la luce dovrebbe innanzitutto accenderla in casa
propria, ne deriva che l'unico modo per evitare che la fogna venga a
galla e investa i vertici dello stato, delle forze dell'ordine e dei
padroni, è quello di spegnere la luce su questi ultimi e spostare
tutti i riflettori sul SI Cobas e sulla criminalizzazione dei
picchetti operai. Poiché non siamo nati ieri e conosciamo fin troppo
bene il mondo della logistica e le fitte trame d'affari che legano
padroni, politica e criminalità organizzata, sappiamo bene che
Spaziano è solo l'ultimo anello di una catena che lo vede come mero
esecutore di un atto criminale i cui reali mandanti andrebbero
ricercati in ambiti ben più "alti"… In quest'ottica, è
evidente che la riduzione della pena al minimo per l'esecutore ha
come primo effetto quello di escludere a monte ogni possibile
coinvolgimento dei padroni della vicenda. I fatti parlano chiaro: la
pena dei domiciliari ricevuta da Spaziano per l'omicidio di Adil è
uguale a quella comminata nei confronti di Carlo e Arafat a Piacenza
per aver bloccato pacificamente le merci fuori ai cancelli FedEx di
Piacenza. Come volevasi dimostrare: i profitti valgono più delle
vite umane! Per noi la parola giustizia assumerà un reale
significato solo quando la mobilitazione di classe riuscirà a
liberare i lavoratori da quella moderna schiavitù salariata contro
la quale Adil ha lottato e ha sacrificato la vita!
Avanti verso lo sciopero generale!
SI Cobas nazionale
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