AL FIANCO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI EX PASQUINELLI DI
TARANTO LICENZIATI DAI PADRONCINI IN PIENO STILE FASCISTA CON LA
PIENA COLLUSIONE DEL COMUNE DI TARANTO PER VENDICARSI VIGLIACCAMENTE
CONTRO LA LOTTA COERENTE, COMBATTIVA E CLASSISTA DELLO SLAI COBAS SC
La repressione fascista/criminale dei padroni alleati con i
palazzi del potere borghesi non deve fermare le giuste lotte!
Lavoratrici e lavoratori Slai Cobas sc Palermo/Sicilia
*****
8
lavoratori, di cui 5 donne, da un giorno all'altro sono state
cacciate dal lavoro che tramite una cooperativa facevano per
l'Amiu/Comune. Guarda caso, i responsabili dello "sblocco dei
licenziamenti" sono per primi a Taranto proprio le Istituzioni
ed Enti pubblici. E le prime ad essere licenziate sono le donne!
Questa è la realtà. Basta con le ipocrisie sul "favorire il
lavoro alle donne"!
Ma in questi provvedimenti c'è anche
molto di più. Sono frutto di una rappresaglia in pieno stile
fascio/nazista.
Le lavoratrici e i lavoratori sono stati
cacciati dal lavoro perchè il 10 maggio avevano partecipato ad una
legittima iniziativa sindacale dello Slai Cobas in occasione di una
inaugurazione dell'impianto di selezione rifiuti dell'Amiu dove da
anni e anni le lavoratrici e lavoratori Slai Cobas lottano per
tornare a lavorare (dopo avervi operato per 5 anni), mettendo fine
alle occupazioni precarie/tamponi con varie cooperative; ma anche per
dire "Basta!" ad una chiara discriminazione sindacale, per
cui altri lavoratori come loro sono già saliti da mesi sull'impianto
solo perchè iscritti all'Ugl.
Ma l'Amiu, e il Comune (suo
socio unico al 100%), inviperito perchè i lavoratori gli avevano
"guastato la festa" dell'inaugurazione, ha pensato di
trovare "finalmente" il pretesto per attaccare e liberarsi
dello Slai Cobas, facendo fuori 8 lavoratrici e lavoratori, e
arrivando a scaricare sulla coordinatrice dello Slai Cobas la
responsabilità dei licenziamenti. Come ai tempi dei nazisti: per
colpire 1 uccido 10.
Come ha dichiarato in maniera isterica il
presidente dell'Amiu: "Bisognerebbe chiedere a lei la
responsabilità di tutto quello che è accaduto... la signora cerca
soltanto di fare causa e di mettere nei guai le persone, perchè non
si mette lei nei guai ma i poveri lavoratori...".
Così,
per vendetta da circa un mese le lavoratrici e i lavoratori sono
senza lavoro; per vendetta si è bloccato l'avvio a pieno ritmo
dell'impianto di selezione, che richiede il lavoro anche degli 8, con
un danno alla città.
Ora l'Amiu si arrampica sugli specchi per
trovare una motivazione "legale" a questa rappresaglia. Ma
ha problemi...
E lo Slai Cobas sc non lo permetterà!
Questi
licenziamenti non devono passare! Facciamo appello alla solidarietà,
nostra arma importante contro la repressione!
Lavoratrici Slai
Cobas per il sindacato di classe - Taranto
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