comunicato stampa
Nella giornata di ieri sono stati effettuati due presidi presso Comune e Prefettura per segnalare la gravissima situazione creatasi per iniziativa della presidenza AMIU nei confronti dei lavoratori iscritti allo Slai Cobas – licenziati dalla coop L’Arca appaltatrice Amiu con motivazioni assurde e illegittime per l’arrogante attacco senza precedenti della presidenza Amiu contro lo Slai Cobas e la sua coordinatrice provinciale Margherita Calderazzi; fermo restando che stiamo naturalmente procedendo per vie legali a tutela dei lavoratori e dello Slai Cobas. Riteniamo che questa vicenda debba andare all’attenzione di tutti i lavoratori, delle istituzioni locali e nazionali, la magistratura e l’opinione pubblica perché la si esamini e si prenda posizione contro questi licenziamenti e comportamenti antisindacali intollerabili – che ricordano quelli in atto alla ex Ilva verso il lavoratore Riccardo Cristello ed altri operai e altre vicende gravissime a livello nazionale - vedi i lavoratori della FedEx licenziati e aggrediti a Lodi/Piacenza/Milano, ecc. Per questo abbiamo informato con i testi allegati Comune e Prefettura e sono in cantiere varie iniziative perché su tutto questo si arrivi alla chiarezza e al ritiro dei licenziamenti e al ripristino delle libertà sindacali e democratiche e non si faccia dei lavoratori le vittime di inaccettabili rappresaglie.
Il 19 saremo a Roma nella manifestazione nazionale da noi indetta insieme a SI.COBAS e altre realtà sindacali, associative nazionali contro licenziamenti e repressione.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
347-1102638
15.6.21
Al Sig. PREFETTO di Taranto
TA. 9.6.21
La scrivente O.S., Slai Cobas per il sindacato di classe chiede un incontro, al più presto possibile a fronte di una grave e illegittima situazione di perdita del lavoro di una parte dei lavoratori ex Pasquinelli, dipendenti della Soc. Coop. L'Arca arl, su decisione dell'Amiu.
Si tratta di un provvedimento di attacco al lavoro mai accaduto in questo modo nella nostra città negli appalti pubblici.
8 lavoratrici e lavoratori improvvisamente dal 13 maggio sono a rischio licenziamento, viene loro negato di continuare il lavoro che fino a tale giornata hanno svolto per conto dell'Amiu con la Coop. L'Arca, non per ragioni oggettive, non per fine o riduzione dell'appalto, ma per esplicita dichiarata ritorsione da parte del Presidente dell'Amiu verso lavoratori che hanno avuto l'unica “colpa” di essere andati il 10 maggio all'inaugurazione di una parte dell'impianto pasquinelli, dove questi lavoratori hanno lavorato per 5 anni e attendevano di essere richiamati, come gli altri loro 13 colleghi.
In un incontro convocato dall'Arpal su richiesta sindacale il Presidente dell'Amiu per giustificare questo cessazione del lavoro ha fatto dichiarazioni, a parere della scrivente, molto pesanti nei confronti dello Slai cobas e della sua coordinatrice – che ugualmente era presente il 10 maggio alla Pasquinelli - spiegando questo improvviso e assurdo provvedimento verso gli 8 lavoratori al solo fine di voler “punire” e liberarsi dello Slai Cobas.
E possibile che per questo, 8 lavoratori monoreddito, le loro famiglie sono senza lavoro, senza salario, dopo 10 anni che attendono di avere un lavoro stabile col rientro nel loro precedente lavoro sull'impianto di selezione – peraltro previsto da un “Avviso pubblico” comprensivo di clausola sociale?
Noi pensiamo che questi “licenziamenti” siano un'aperta ingiustizia, un'azione illegittima.
Quanto sta accadendo, inoltre - anche questo mai accaduto prima negli appalti pubblici - viola il normale rapporto tra ente appaltante, appaltatore e lavoratori impiegati nell'appalto; viola la normale attività e democrazia sindacale; è un atto discriminatorio tra i 21 lavoratori, tenendo conto che gli altri 13 invece continuano a lavorare. Tutto questo con il “blocco dei licenziamenti” tuttora in corso e in una città in cui tanto ci si adopera per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Questa situazione sta provocando, altresì, un blocco dell'avvio completo dell'impianto di selezione con l'instaurazione del 2° turno - che doveva impiegare tutti i 21 lavoratori ex Pasquinelli occupati dall'Arca - con conseguente danno per la cittadinanza.
La scrivente OS, dopo aver espletato i dovuti passaggi presso Arpal, purtroppo senza risultato finora, chiede un incontro urgente al Sig. Prefetto perchè si adoperi nell'ambito delle sue competenze affinchè cessi al più presto questa incresciosa e preoccupante situazione.
In attesa, con osservanza
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita
3475301704 - slaicobasta@gmail.com
Al Sig. SINDACO di Taranto
all'att.ne Ass. Castronovi
TA. 14.6.21
Mentre sembra andare a soluzione la situazione di 6 lavoratori della Coop. L'Arca ex Pasquinelli, per cui il lavoro era cessato al 13 maggio, 2 lavoratori hanno ricevuto venerdì 11 giugno un avviso di licenziamento immediato, su espressa intimazione da parte dell’Amiu alla cooperativa, e ora rischiano di perde la loro unica fonte del reddito per cui hanno lottato per 10 anni, e il loro diritto di ritornare a lavorare nell’impianto attualmente in funzione alla pasquinelli, come gli altri loro 13 colleghi.
Questo licenziamento viene fatto non per ragioni oggettive o per violazioni normative durante il rapporto lavorativo ma per esplicita dichiarata ritorsione da parte del Presidente dell'Amiu verso lavoratori che hanno avuto l'unica “colpa” di essere andati il 10 maggio all'inaugurazione di una parte dell'impianto Pasquinelli, dove questi lavoratori hanno lavorato per 5 anni e attendevano di essere richiamati, dato che fino ad allora alcuna data certa era stata loro comunicata.
E possibile che per questo, 2 lavoratori monoreddito, le loro famiglie ora sono senza lavoro, senza salario, dopo 10 anni che si sono battuti con lo Slai Cobas per la raccolta differenziata, per l'avvio dell'impianto di selezione, e attendevano da tempo di avere un lavoro stabile?
Noi pensiamo che questi “licenziamenti” siano un'aperta ingiustizia – e comunque siano totalmente sproporzionati rispetto a quanto accaduto in alcuni momenti il 10 maggio, dovuti unicamente a stanchezza per l'attesa e i rinvii.
Di questa ingiustizia, chiediamo al Comune di non farsi corresponsabile, dopo che in tanti incontri è stato dichiarato che neanche un lavoratore rimaneva in “mezzo ad una strada”.
Quanto sta accadendo non è mai accaduto prima negli appalti pubblici.
Il Comune di Taranto, e la sua partecipata Amiu non devono passare come coloro che con il “blocco dei licenziamenti” tuttora in corso, abbiano invece proceduto a licenziamenti; tra l'altro in una città in cui tanto ci si adopera per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Per questo chiediamo al Sig. Sindaco, all'Assessore Castronovi che da anni segue la vicenda dei lavoratori ex Pasquinelli, di adoperarsi affinchè o due lavoratori rientrino al più presto al lavoro.
In attesa, distinti saluti
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita
3475301704 - slaicobasta@gmail.com
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