domenica 27 giugno 2021

26 GIUGNO IN MIGLIAIA A NOVARA, PER TENERE VIVO E ALTO NELLE LOTTE IL RICORDO E LE IDEE DI ADIL, PER DIRE CHE NON DIMENTICHIAMO, CHE CHI LO HA UCCISO E I SUOI MANDANTI DEVONO PAGARE.

 

pugni chiusi per Adil

Alta la tensione in tanti posti di lavoro e nelle piazze in questi giorni, con un buon numero di scioperi anche nelle fabbriche, spontanei o delle singole Rsu, per protestare contro l’uccisione di Adil, durante lo sciopero generale al magazzino Lidl.

La manifestazione di Novara del 26 ha chiuso questa settimana di mobilitazioni ma solo per dare forza alle prossime iniziative di lotta nei singoli posti di lavoro, come per lo sciopero generale, chiamato negli interventi e nei cartelli del corteo; un percorso che dobbiamo far vivere come contagio sociale dello sciopero della logistica che si deve estendere in tutti i luoghi dello sfruttamento e della precarietà, nell’unità delle fabbriche in lotta, delle masse popolari e dei movimenti sociali e di lotta sul territorio.

Quella di Novara è stata una manifestazione ‘di lavoratori combattivi’ di fatto attaccata come Adil al picchietto, da un grande schieramento di polizia carabinieri e guardia di finanza, che hanno

militarizzato Novara occupando tutte le strade della città non previste per il percorso. Un inaccettabile presenza, segno dello schieramento delle forze in campo, da un lato il fronte dei lavoratori e le loro organizzazioni, criminalizzati dallo Stato borghese, dall’altra i padroni con le forze della repressione, a difesa dello sfruttamento e del profitto capitalista in ogni circostanza nel solco del moderno fascismo che avanza.

https://drive.google.com/file/d/1c0lRm_zkba_mf42WViy44Ez0HNYccxRk/view?usp=sharing


https://drive.google.com/file/d/1bzUo5u3-UKG8ZgN0pZ7f0hCe8jx8X3SB/view?usp=sharing


Con dolore e rabbia, tanti lavoratori, compagni di lavoro, giovani hanno comunque con decisione manifestato al grido di ‘Adil è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai’, contestando il governo e la repressione, per chiudere con una calorosa assemblea finale dove negli interventi dai coordinatori del SiCobas ai compagni di lavoro e parenti di Adil, licenziato Stellantis, cs Vittoria, Fgc, operaio Slai Cobas per il sindacato di classe, Comitato per la difesa della salute e territorio… forte è stato il ricordo dell’impegno di Adil nella lotta di classe quotidiana, la denuncia che la sua morte non è stata un incidente, ma un omicidio volontario con i padroni come mandanti a difesa del profitto al pari dei mazzieri e delle bande armate piazzate ai cancelli; nelle voci dei compagni i richiami a proseguire la lotta contro padroni, governo e repressione nel solco dello sciopero unitario della logistica e della solidarietà operaia seguita all’omicidio di Adil, verso lo sciopero generale; più volte richiamata la denuncia e la necessità di fare i conti con i confederali, colpevoli della firma di un CCNL ignobile che condanna alla moderna schiavitù i lavoratori dei magazzini e del continuo collaborazionismo con i padroni per gestire lo sfruttamento, per attaccare i lavoratori organizzati, come nel caso dell’infame accordo Fedex di Piacenza. 280 lavoratori la cui battaglia è stata rilanciata come parte centrale dello scontro in atto. 

 







 

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