A Sebastiano, operaio della Tenaris Dalmine, dello Slai cobas sc, a cui la questura con un "foglio di via" vuole impedire di partecipare, fare attività sindacale e politica a Milano, soprattutto di essere, come in tutti questi mesi, parte attiva delle manifestazioni per la Palestina.
Da un operaio ex Ilva: "Tanto per cambiare lo Stato (tramite un suo devoto rappresentante) non lesina ad utilizzare tutta la sua forza repressiva verso un suo cittadino. Invece di esserne un suo rappresentante se ne fa suo carnefice, agisce in maniera alessitimica tale da sfociare in una incurante ferocia.
Questo però non resta senza conseguenze, le masse non sono vegetali che non hanno alcuna reazione alle violenze che le vengono inflitte, le reazioni sono realtà, una dimostrazione su tutte sono le proteste avvenute in Iran dopo l'omicidio di Mahsa Amini per mano della polizia da sempre serva (se c'è una cosa che accomuna tutte le polizie del mondo è proprio il servilismo che le contraddistingue), nonostante la feroce repressione della macchina statale, perpetrata attraverso i suoi fedelissimi cani da guardia, le proteste non si sono fermate.
Così come non finirà in un nulla di fatto il provvedimento nei tuoi confronti.
Sempre al fianco dei compagni, contro ogni ordine di stampo borghese. Sino a che esisterà la borghesia ci sarà sempre il proletariato; sino a quando non verranno cancellate dalla faccia della Terra le classi le lotte non avranno mai fine.
Un abbraccio.
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