sulla lotta
a roma
Subject:
Resoconto incontro del 5 febbraio 2015 con Assessorato Politiche Sociali di
Roma Capitale, con delegazione OPERATRICI – OPERATORI SOCIALI IN LOTTA (USI,
COBAS, CUB) e presidio con “social corner”. Si prosegue un
confronto anche con l’Assessora Danese e si riapre la questione cittadina delle
politiche dei servizi sociali, socio assistenziali, educativi in città, in
attesa del Bilancio 2015. ROMA CITTA’ APERTA, ROMA RESISTE, VA LIBERATA DI
NUOVO.
Si è svolto il 5 febbraio 2015, nonostante le avverse
condizioni metereologiche, il presidio con assemblea e “social corner”,
promosso dal raggruppamento “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” con il
sostegno di USI, COBAS, CUB, Usicons, all’Assessorato alle Politiche Sociali e
della Salute di Roma Capitale a Viale Manzoni 16.
E’ stato distribuito un volantino, nel quale erano
spiegate le ragioni dell’iniziativa e una sintetica analisi dei problemi
prioritari che riguardano chi lavora nella miriade di servizi, attività,
progetti esternalizzati dal Comune per anziani, disabili, minori, soggetti
svantaggiati, di intermediazione culturale, sui territori (assistenza
domiciliare in primis), nelle strutture e centri residenziali e semi
residenziali, case famiglia, compreso il collegamento con i servizi svolti
nelle scuole e servizi educativi – di integrazione (competenza che è condivisa
con assessorato e di partimento politiche educative), con una attenzione anche
ai beneficiari di tutti questi servizi e attività, utenti e cittadine-i. Verso
le 16, una delegazione ha incontrato il capo-segreteria e componenti della
segreteria dell’Assessorato, successivamente una volta rientrata da impegni
istituzionali, anche l’Assessora Danese ha avuto un breve colloquio con la delegazione
di lavoratori e lavoratrici, nel quale ha dato disponibilità al confronto e al
dialogo sulle varie osservazioni e questioni poste dai delegati e portavoce, il
confronto e il primo incontro è proseguito per circa un’ora e mezzo, con
la segreteria dell’Assessorato.
E’ stato uno scambio di informazioni e un inizio di
percorso, che proseguirà nel merito della varie situazioni collettive,
sottoposte all’attenzione dell’Assessorato, proficuo e costruttivo, che per
quanto riguarda “operatrici e operatori sociali in lotta” e le
rappresentanze sindacali di USI, Cub e Cobas, è la prosecuzione di un
intervento cittadino e nei vari settori che prosegue da quasi 5 anni e che
oramai ha visto il confronto, le proposte e quando necessarie, le mobilitazioni,
con gli ultimi 3 assessori che si sono succeduti a Roma con delega a politiche
sociali e della salute.
Dopo un intervento introduttivo da parte della
delegazione di lavoratori, che ha spiegato i punti prioritari e le ragioni di
tutela degli interessi reali di chi lavora nei vari servizi, attività,
progetti, anche collegando gli intrecci tra i diversi assessorati e deleghe di
riferimento (politiche scolastiche di integrazione ad alunnie-i con disabilità,
scolarizzazione rom e mediazione interculturale, asili nido in
convenzione, per citare quelli più conosciuti), con gli altri settori e
interventi di competenza specifica (assistenza domiciliare, politiche di
inclusione e campi attrezzati, servizi ad anziani e disabili in strutture
fisse, case di riposo, centri diurni, case famiglia), si sono affrontate le
varie criticità. I punti toccati sono le questioni, sulla riforma
dell’assistenza domiciliare e del meccanismo di tariffazione e accreditamento
posto con la Delibera di Giunta Comunale 355 del 2012, sul sistema delle
strutture per anziani e disabili e le problematiche di carenze di coordinamento
tra i vari servizi (svolti da cooperative diverse anche nella stessa struttura
pubblica, come per le case di riposo), di salute e sicurezza per chi lavora e a
tutela dell’utenza (con particolare difficoltà per chi lavora nell’assistenza
domiciliare e nei servizi alla persona), delle battaglie estenuanti per far
applicare i diritti minimi nei posti di lavoro esternalizzati, della mancanza
di omogeneità tra servizi municipali e quelli di competenza dipartimentale,
anche per quanto riguarda l’impegno formale, nei bandi di gara e nelle
proroghe, di garantire in tutti i casi l’applicazione della clausola sociale,
di salvaguardia occupazionale e salariale, della formazione del personale, del
rispetto delle tariffe complessive del costo del lavoro previsti dai contratti
collettivi di lavoro, dei costi di gestione “efficienti e ottimali”, della
necessità ribadita da tutta la delegazione, di costruire un meccanismo
integrato di RETE territoriale, in sinergia con le altre pubbliche
amministrazioni interessate, di natura socio sanitaria assistenziale ed
educativa, un meccanismo e un sistema che attualmente NON C’E’, che tra le
altre cose eviterebbe “doppi livelli di competenza” che più che interagire tra
loro, si accavallano cerando situazione di impasse non gestibili, le doppie
spese tra enti diversi (Comune e Asl, per esempio), con un risparmio effettivo
di costi e un livello di efficacia per l’utenza, oltre che di semplificazione amministrativa
nei protocolli, nelle procedure e una maggiore serenità anche lavorativa e
occupazionale, una PROSPETTIVA POSSIBILE E FUTURA DI MIGLIORE PROGRAMMAZIONE
E GESTIONE DI TUTTE LE FILIERE DEI SERVIZI A ROMA CAPITALE. Così come è
stata ribadita l’opposizione teorico-pratica ai criteri e meccanismi imposti
dalla D.G.C. 355/2012, ereditata dalla Giunta Alemanno, che va completamente
rivisitata. Così come si è ribadita la necessità di una maggiore
trasparenza nelle procedure e nella vigilanza non solo negli appalti in corso,
per evitare gestioni personalistiche o interessi poco pubblici e troppo
“privati” nei bandi di gara, come è avvenuto anche per effetto delle inchieste
su “mafia capitale” e le implicazioni su tutta la filiera nel terzo settore e
nelle cooperative sociali, situazione che è divenuta sistema e non è frutto di
singoli casi oggetto di inchieste della magistratura in sede
penale.
E’ stato chiesto dal delegato Usi, un riscontro sula
attuale mancata sottoscrizione, per il settore sociale della Farmacap
(servizio anziani fragili), del Contratto di Servizio per un importo di circa
£ 2.600.000=, a copertura dell’anno 2015 dei servizi erogati da anni
e di importanza nella filiera dei servizi pubblici alla terza età e alla
cittadinanza, anche in virtù del fatto che tale CdS ridurrebbe di molto il
rischio di scopertura del servizio, dei passivi di bilancio ipotizzati
per gli anni passati anche se la competenza dell’Azienda Speciale comunale
FARMACAP, è passata come vigilanza e indirizzi gestionali dall’Assessorato alle
Politiche sociali a quello al Bilancio con l’assessora Scozzese, con gli
effetti ipotizzati dalla D.G.C. 4766 di messa in liquidazione di tutta la
Farmacap, oltre alla 44 farmacie comunali e all’asilo nido dell’Infernetto, che
dovrebbero essere inseriti nella rete di servizi integrati sociosanitari
farmaceutici educativi, di rilevanza pubblica nelle periferie romane, come poli
sociosanitari e farmaceutici in territori dove servizi di tal genere non ci
sono e nell’ottica della generale proposta di verifica di “RI-PUBBLICIZZAZIONE”
di servizi e opere per la cittadinanza, che è uno dei punti di piattaforma
cittadina sostenuti anche da Usi, Cobas, Cub.
L’Assessorato ha ascoltato i rilievi e le
osservazioni, ha condiviso l’esigenza di proseguire a breve il confronto
con il raggruppamento operatrici- operatori sociali in lotta e i sindacati che
lo sostengono, per entrare nel merito delle proposte e dei problemi attuali e
concreti, posti sul tappeto e ha illustrato i primi interventi e orientamenti
messi in campo in questo mese di subentro dell’Assessora Danese e del suo
gruppo di lavoro.
E’ in corso di sviluppo un intervento per la modifica
delle tariffe come previste originariamente dalla D.G.C. 355/2012, anche per
effetto della sentenza del TAR in materia, così come sono in corso incontri e
verifiche con i Municipi anche sui criteri posti nella Delibera della Giunta
Alemanno, per l’impatto sui territori e stazioni appaltanti”, per l’assistenza
domiciliare. E’ anche in fase di prosecuzione, il dialogo con l’Assessora
Scozzese al Bilancio, per le questioni relative al fabbisogno necessario per il
2015, per i servizi di competenza dell’Assessorato e del Dipartimento, che si
attestavano in circa 320 milioni di euro complessivi per tutti i servizi da
erogare tramite appalti e convenzioni, una verifica in corso non solo con
l’Assessorato al Bilancio per evitare tagli e ridimensionamenti che si
ripercuoterebbero in negativo per l’utenza e con un rischio per i posti
di lavoro, ma anche con altri assessorati per avere un orientamento condiviso della
Giunta per le politiche sociali e della salute e dell’altra delega su
casa ed emergenza abitativa, ribadendo che l’Assessora Danese ha preso
l’incarico in corso d’opera e con la “complicazione” delle inchieste definite
di “Mafia Capitale”, di cui comunque bisogna tener conto per non ricadere in
situazioni di difficile gestione da parte dell’organo politico e dell’esecutivo
di Giunta comunale di Roma. La segreteria dell’Assessorato ha dati diversi
e minori sui “tagli” di budget nel bilancio previsionale 2015,
rispetto a quelli ipotizzati nei volantini degli operatori sociali (Ndr, la
delegazione spiega che la cifra ipotizzata è comprensiva dei dati incrociati de
bilancio pluriennale 2013 – 2015 votato dal Consiglio – Assemblea capitolina
con il previsionale 2015, ancora da verificare nelle CCP Bilancio e altre
competenti, in sede di parere obbligatorio prima del voto in aula consiliare,
comprensiva di dipartimenti, municipi e diverse stazioni appaltanti,
comprese quelle del settore scolastico educativo di pertinenza
dell’assessorato e dipartimento preposto, spiegazione che ha chiarito la cifra
più alta e “rasserenato” l’assessorato sull’importo totale di 50
milioni di euro complessivi di ridimensionamenti sul totale dei servizi e
attività, ipotizzato da lavoratori e lavoratrici), pur condividendo la
necessità di attivare confronti, verifiche e tavoli, nei rispettivi ruoli e
funzioni per ridurre la portata negativa di un Bilancio di austerità nel 2015.
Una partita difficile, che richiederà scelte future e importanti, anche sul
metodo e sui criteri da adottare nei bandi di gara, sia per le offerte
economiche che per i punteggi e le valutazioni sui progetti, tematica oggetto
di confronto aperto con le parti sociali, che vedrà il coinvolgimento delle
CENTRALI COOPERATIVE, dell’associazionismo e delle parti sindacali (come al
solito, gli “operatori e operatrici sociali in lotta” e le strutture di USI,
COBAS, CUB sono state le prime a muoversi, con la richiesta di incontro
inoltrata in data 13 gennaio 2015, Ndr).
L’Assessorato sta predisponendo bandi di gara e dando
disposizioni per evitare “proroghe all’infinito” ponendo l’esigenza di
certezza, trasparenza, efficacia e riduzione di sprechi, chiede alla
delegazione sindacale orientamento in tema di divisione in lotti per
aggiudicazione nei bandi di gara di diversi servizi di competenza del
Dipartimento politiche sociali. La risposta della delegazione sindacale è stata
negativa, sull’efficacia di tale metodo e sistema, portando ad esempio
il bando dei canili comunali, quello di scolarizzazione rom e sinti e quelli
per campi attrezzati, in coso di predisposizione e alcuni sospesi “in
autotutela”, perché permane sempre il rischio elevato, di “cordate di
interessi” e gruppi per la spartizione in lotti dei servizi e attività, che
aggirino la trasparenza e regolarità delle gare e delle procedure, con forte
rischio occupazionale per il mancato inserimento in modo chiaro, della clausola
sociale e di salvaguardia occupazionale, salariale e di continuità lavorativa,
oltre alla mancata verifica degli importi complessivi dei budget rispetto al
costo reale del lavoro, delle percentuali di costi di gestione (la D.C.C.
135/2000 e la 259/2005, INDICANO IL 10% di costo e di adeguamento, rispetto
alle spese vive del costo del lavoro, ndr), dell’esattezza nella
predisposizione dei bandi di gara da parte dei R.U.P. (Responsabili Unici
del Procedimento) delle stazioni appaltanti comunali, degli articoli per le tariffe
indicate nel D. Lgs. 163/2006 (invece di quelle per le opere e i servizi
sociali, sono state “erroneamente” prese come riferimento quelle per le …OPERE
EDILIZIE …con uno squilibrio in origine dell’offerta di gara, come avvenuto per
scolarizzazione rom nel Dipartimento XI…). Altri esempi sono stati
riportati per il bando di gara per le portinerie sociali delle case di riposo
comunali, anch’esso sospeso in autotutela, dove il soggetto che si era
aggiudicato la gara (coop sociale Formula Sociale), è implicato nelle inchieste
della Magistratura su “Mafia Capitale”, come il presidente della
Commissione di gara è indagato nei vari tronconi di quell’inchiesta, il rischio
di “turbative d’asta” è sempre in agguato e la richiesta che è accolta
dall’Assessorato come orientamento e indirizzo è quella di verificare sempre
tutte le condizioni di trasparenza, legalità, efficacia e regolarità di
tutte le fasi delle gare di appalto, a partire dai criteri delle
“manifestazioni di interesse” e di quelle successive. Anche sulle Case di
Riposo come per i Centri Diurni e la Comunità Alloggio “Buozzi”, anche
per le sollecitazioni della delegazione sindacale di operatori e operatrici
sociali in lotta, di CUB, USI e Cobas, l’Assessorato sta esaminando le
questioni e invita ad approfondimenti, come per le altre situazioni sulla
D.G.C. 355, sui servizi e attività di competenza del dipartimento e
dell’Assessorato, con prossimi incontri, dati e “tabelle” alla mano, per dare
un riscontro concreto e una prosecuzione a questo primo incontro, nel corrente
mese di febbraio e prima che le varie delibere siano sottoposte a valutazione
da parte delle commissioni permanenti consiliari e dell’Assemblea
capitolina, sul Bilancio previsionale 2015 e delle Delibere propedeutiche. A
tale proposito, per la situazione della FARMACAP, l’Assessorato dichiara che la
scelta attuale è stata già presa con la D.G.C. 4766 del 30 dicembre 2014,
quindi allo stato ATTUALE NON SI PONE LA QUESTIONE DI SOTTOSCRIZIONE DI UN
CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL SOCIALE NON ESSENDOCI LA NECESSARIA COPERTURA DI
BILANCIO 2015 (è possibile una interlocuzione sul punto dell’Assessorato
alle Politiche Sociali con l’Assessora al Bilancio Scozzese), solo se da
prossimi orientamenti dell’Assemblea capitolina su quella Delibera di
Giunta, dai Gruppi consiliari di segno contrario a quanto deliberato con la
4766, si riapre la questione del Contratto di Servizio per i servizi sociali
agli anziani e di telecompagnia, teleassistenza, sportelli sociali,
telesoccorso e della copertura economico - finanziaria. L’INVITO ALLA
PROSECUZIONE DEL CONFRONTO, E’ CONDIVISO DALLE PARTI, se ne ravvisa la
necessità e l’importanza, per gli approfondimenti e le possibili convergenze,
nel rispetto dei rispettivi ruoli, a tutela di chi lavora e dell’efficacia e
tutela della cittadinanza. La delegazione, come annunciato nel volantino
distribuito, parteciperà alla prossima iniziativa cittadina autorganizzata,
assieme alla Rete delle Municipalizzate e delle diverse rappresentanze
sindacali aziendali di varie situazioni (dipendenti comunali, aziende pubbliche
e partecipate, cooperative) che si svolgerà il prossimo 10 febbraio a piazza
del Campidoglio a partire dalle ore 16, per aprire una nuova fase di dialogo
con Gruppi consiliari e con l’Assemblea capitolina, su Bilancio 20015, delibere
propedeutiche e orientamenti e indirizzi predisposti dal basso, in forma
partecipata.
Alle 17.40, la delegazione scende al presidio e
informa velocemente dell’esito costruttivo e positivo dell’incontro le persone
rimaste al presidio, che durante l’incontro hanno proseguito con il “social
corner”, con l’indicazione operativa di preparare documenti congiunti da
inoltrare per gli approfondimenti richiesti dall’Assessorato, utili per dare
concretezza al prossimo incontro da costruire e da fare, con la delegazione di
“OPERATRICI-OPERATORI SOCIALI IN LOTTA”, dei sindacati autorganizzati e di base
che sostengono questo percorso e di chi ci vorrà aiutare (con contributi
scritti, suggerimenti).
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