Paderno
Dugnano 29 gennaio 2015 COMUNICATO STAMPA:
Ancora un morto sul lavoro a Paderno Dugnano!
Mercoledì
28 gennaio si verificato un incidente mortale alla Ecobat di Paderno Dugnano.
Un lavoratore di 50 anni, G. P., è rimasto schiacciato la mattina mentre
lavorava ad una pressa. Inutile ogni soccorso da parte dei compagni di lavoro,
della Croce Rossa e dei Vigili del Fuoco, l'operaio è giunto senza vita
all'ospedale di Niguarda. Sull'accaduto indaghi subito la magistratura, tenendo
conto che l'impianto su cui operava il lavoratore è ritenuto
"vecchio". Le indagini dovranno chiarire la dinamica dell'incidente
ed le responsabilità, dato che l’operaio era un lavoratore esperto, con 25 anni
di anzianità aziendale. La Ecobat è una multinazionale americana (la parte
restante della ex fonderia Tonolli), con due stabilimenti in Italia, a Paderno
Dugnano: 67 dipendenti e Marcianise (nel casertano): 50 addetti, che opera nel
settore dell'estrazione e smaltimento del piombo dalle batterie.
Non
si può accettare che nel 2015 si muoia ancora di lavoro!
In
tema di sicurezza non bisogna mai abbassare la guardia, ma anzi aumentare il
livello degli interventi preventivi. Ancora di più nel caso di lavorazioni come
quelle alla Ecobat, considerate ad alto rischio per l'impatto ambientale e per
la tutela dei lavoratori. L’Italia si definisce una "Repubblica fondata
sul lavoro", ma si potrebbe dire: una "Repubblica fondata
sulle morti sul lavoro".
Come
si fa a definire civile, un Paese dove ogni anno ci sono centinaia e centinaia
di morti sul lavoro?
Qualcuno
dirà che c'è stato, negli ultimi anni, un leggero calo degli infortuni, ma
andrebbe ricordato, che è in corso la più grossa crisi finanziaria ed economica
dal secondo dopoguerra ad oggi, e che quel calo dipende più dal calo
dell’occupazione (cassa integrazione, mobilità, chiusure di aziende), che da
una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Queste considerazioni non tengono
inoltre conto degli infortuni denunciati come malattia, che si stima siano
circa 200 mila ogni anno, e di tutti i lavoratori che muoiono in "nero"
abbandonati lontano dai cantieri o dalle fabbriche.
Chiediamo,
ancora una volta, come sempre: GIUSTIZIA, RISPETTO DELLE NORME SULLA
SICUREZZA, DIRITTI SUL LAVORO e RISPETTO DELLE PERSONE.
AIEA
(Associazione Italiana Esposti Amianto)
MEDICINA
DEMOCRATICA Nord Milano
Comitato
a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori EURECO
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