NO ALLA
SCUOLA DELLA PRECARIETA'
NO ALLA
“BUONA SCUOLA” DI RENZI
LA
LEGGE DI STABILITÀ, il JOB ACT e ora anche il piano di riforma della scuola, denominato
inopportunamente “per la Buona Scuola” e che il Governo intende far
approvare a fine mese. Anche il governo Renzi continua a mantenere una politica
di tagli e di dequalificazione e di svendita ai privati della scuola pubblica
statale in perfetta continuità con i governi precedenti.
Se da una parte infatti, pur con
poca chiarezza sui tempi e i modi, si promette l’assunzione di 150.000 precari,
dall’altra si paventa l’abolizione delle graduatorie di II e III fascia, misura
che aprirebbe la porta alle chiamate dirette dei Dirigenti Scolastici e all’espulsione
dalla scuola pubblica di 300.000 insegnanti, molti dei quali in possesso di
abilitazioni conseguite a caro prezzo o con anni di servizio alle spalle.
Ricattabilità e gerarchizzazione del corpo docente.
Limitazione della libertà d’insegnamento. Eliminazione degli scatti di
anzianità. Abolizione degli organi collegiali. Libere sponsorizzazioni di
aziende private nelle scuole statali. Taglio, esternalizzazione e
precarizzazione del personale ATA. Questi sono gli altri obbiettivi che
questo piano Renzi sulla scuola pubblica si propone di realizzare.
L’attacco a docenti, personale Ata e Studenti è palese
e necessita di una risposta forte e compatta. Prioritaria diventa quindi la
ricerca di una piattaforma condivisa
CHIEDIAMO
- LA CERTEZZA DELLE IMMISSIONI IN RUOLO promesse dal governo attraverso adeguati stanziamenti, da effettuarsi senza condizionarle all’accettazione di patti “al ribasso”, dal momento che, come è a tutti noto, le assunzioni dei precari in GAE non sono un regalo del governo, ma il frutto delle lotte condotte negli anni dai precari, nonché un obbligo derivato dalla sentenza emessa a fine novembre dalla Corte di Giustizia Europea contro il governo italiano, e che condanna il nostro paese per abuso di contratto a tempo determinato e violazione della L.70/1999CE.
- IL RISPETTO PER GLI IMMESSI IN RUOLO di quanto stabilito dal CCNL scuola, il che vuol dire ripristino degli scatti di anzianità soppressi, riconoscimento dei diritti pregressi degli abilitati di scuola dell'infanzia e primaria ante 2002 e, soprattutto, ritiro di ogni assurda ipotesi di mobilità del personale verso altre province o regioni, nonché didemansionamento, ovvero utilizzazione su classi di concorso “affini”.
- ISTITUZIONE DI UNA NUOVA GRADUATORIA PROVINCIALE DEGLI ABILITATI (da cui attingere per le immissioni in ruolo e per le nomine sulle supplenze annuali); stabilizzazione dei precari attualmente in II fascia d’istituto.
- MANTENIMENTO DELLA GRADUATORIA DEI NON ABILITATI CON PERCORSI ABILITANTI da attivare gratuitamente e senza selezione per tutti
- IL RISPETTO DELLO SPECIFICO PROFESSIONALE DELLE SINGOLE CATEGORIE (ATA SU POSTI ATA E DOCENTI IN CATTEDRA)
- Il ritiro dei tagli Gelmini (8 miliardi!)
- L’abrogazione della Riforma Fornero
- Il riconoscimento degli scatti di anzianità
- Il pagamento puntuale degli stipendi
- La monetizzazione delle ferie non godute
- Investimenti per le strutture e nuove immissioni in ruolo per il personale ATA
Per costruire assieme un percorso di
lotta - aderendo alla settimana di mobilitazioni che si terranno a Roma,
Milano, Napoli, Bologna, Modena e in altre città italiane dal 23 al 27 Febbraio
(giorni in cui è stata annunciata la pubblicazione dei decreti)- invitiamo le
lavoratrici e i lavoratori della scuola, precari e di ruolo, docenti e ATA, gli
studenti medi e universitari, gli educatori, i genitori, le associazioni e i
cittadini tutti, sensibili e solidali, a partecipare a un presidio
Venerdì 27 Febbraio, ore 15/20 sotto
la Sede Rai In via Verdi 25 – Torino
Coordinamento contro “La Buona Scuola” di Torino
(coord.controlabuonascuola.to@gmail.com)
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