giovedì 5 febbraio 2015

5 febbraio - SALUTE E SICUREZZA: PER L'AZIENDA E GLI ORGANISMI UFFICIALI VIENE PRIMA LA PRODUZIONE DEGLI OPERAI.

Due incidenti, in tre giorni al reparto acciaieria 
DELLA TENARIS DALMINE DI BERGAMO, 
hanno messo in pericolo la vita e la salute degli operai. COMUNICATO: SICUREZZA LAVORATORI
Incidente al forno lunedì mattina 26 gennaio, durante il cambio elettrodi in acciaieria:

30.000 volt hanno attraversato gli impianti durante le operazioni mettendo a rischio la vita degli operai. 

Sicurezza significa creare le condizioni perché questo non possa accadere, nemmeno accidentalmente.

Salute e sicurezza per i padroni sono solo  tempi morti e spese improduttive.
martedì 27 gennaio 2015
SLAI COBAS per il sindacato di classe
FLMU/CUB coordinamento di bergamo
segue esposto ASL:

Spett. ASL/PSALL
via Borgo Palazzo 130 Bergamo
pc. direzione TenarisDalmine
Piazza Caduti 6 luglio 1944, 1
24044 Dalmine
Medico Competente
RSPP
RLS
Oggetto: organizzazione del lavoro e mancanza di sicurezza
Con riferimento a due gravi fatti, impressionantemente accaduti nell'arco di tre giorni al reparto acciaieria della TenarisDalmine di Dalmine, la scrivente Organizzazione Sindacale Slai Cobas S.C., chiede a questo ufficio:
- Se sia a conoscenza che il giorno 26 gennaio 2015, nel primo turno di lavoro, durante le operazioni di sostituzione degli elettrodi nel forno fusorio, 30000volt abbiano attraversato gli impianti mettendo a repentaglio la vita degli operai presenti;
- Come sia possibile che mentre viene fatto un intervento, per altro ripetuto almeno una volta al giorno, accidentalmente possa essere inserita la tensione sugli impianti?
- Se questo fattore di rischio sia stato previsto nel Documento di Valutazione dei Rischi, ed eventualmente quali contromisure sono state programmate.
- Quali azioni immediate verranno messe in campo per eliminare totalmente questo rischio.
Inoltre nella giornata di mercoledì 28 gennaio 2015, nella stessa acciaieria, un operaio è rimasto ferito agli arti inferiori, durante le operazioni di rimozione della scoria nella parte sottostante la zona di raffreddamento del piano colata, dove si trovano le lingottiere, (macchina 2), in una camera estremamente angusta, dove gli operai sono costretti a scendere con difficoltà per rimuovere con attrezzi, in ambiente saturo di fumi e polveri, pezzi di acciaio residui del processo di lavorazione.
Le scorie vengono anche tagliate con la fiamma, ma restano ingombranti, di forma irregolare, frastagliate e taglienti, e possono arrivare a pesare decine e decine di chili. Il trasporto poi viene fatto a mano fino ad una bocca ad imbuto che risulta però non essere adeguata per forma e dimensione a scaricare effettivamente tutti i pezzi, complicando ulteriormente e inutilmente le manovre degli operai.
A questo proposito si chiede a questo ufficio:
- Se i mezzi di protezione individuali che gli operai usano abitualmente siano effettivamente adeguati ad operare in un contesto simile;
- Se sia a conoscenza del fatto che prima della recente sostituzione dei macchinari che colano l'acciaio fuso nelle lingottiere, per compiere le operazioni di rimozione della scoria gli operai avevano a disposizione molto più spazio per muoversi agevolmente e di conseguenza potevano utilizzare mezzi meccanici come la gru per rimuovere i pesanti pezzi di scoria; che la sostituzione degli impianti ha portato senz'altro un vantaggio produttivo all'azienda ma ha lasciato pesanti conseguenze negative alla salute e alla sicurezza degli operai da allora costretti a lavorare nel modo sopra descritto,
- Come questa operazione, necessaria quotidianamente più volte, sia descritta e valutata nel documento di valutazione dei rischi,
- Quali contromisure immediate si intendano mettere in campo per evitare nuovi infortuni.
Chiediamo espressamente che del risultato del vostro intervento venga messo a conoscenza il nostro sindacato e tutti gli operai del reparto.
In attesa del vostro intervento e di una vostra risposta,
distinti saluti
Dalmine 29 gennaio 2015

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