Venerdì 30 siamo stati alla Fiat Sata di Melfi per
riprendere la strada della riorganizzazione di classe e di massa degli operai
vecchi e nuovi della Fiat, a partire dall'inchiesta, dopo la grancassa sulle
nuove assunzioni di Marchionne applaudita da tutti i mass media, nonchè
salutata dai sindacati confederali e anche da Cgil e Fiom di Landini come un
"cambio di passo" di Marchionne.
Intanto, proprio alla Sata, questo presunto
"cambio di passo" si veste proprio verso la Fiom della vecchia e
solita politica: si tengono in questi
giorni le elezioni delle Rsu e la lista Fiom è stata esclusa.
Si sono presentati i sindacati del SI a Marchionne,
Uil, Cisl, Ugl, Fismic, ma a scanso di equivoci questa volta l'azienda si
presenta anche in proprio, con una lista fatta ad hoc per le elezioni:
"Associazione capi e quadri Fiat", dove, guarda caso c'è il capo che
aveva licenziato i 3 operai Fiom (Barozzino, Lamorte, Pignatelli).
Liste "alternative" presentate nelle
precedenti elezioni e formatesi sulla scia dei "21 giorni della Sata"
del 2004 ma poi cadute in una logica di "bandierina", Failms e
Alternativa sindacale, sono sparite, e dalle notizie raccolte, anche usando
pressioni varie, buona parte degli iscritti Failms sono passati alla Fismic.
Ma quali sono attualmente le condizioni di lavoro, i
diritti, abbiamo chiesto agli operai e alle operaie della Sata? Erano presenti
venerdì anche due dei 3 ex licenziati, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli.
Sono pesantissime e sono peggiorate. La 'pausa mensa'
è stata solo da poco ripristinata a fronte della pressione delle lavoratrici e
lavoratori, ma da quest'estate è stata attuata la rimodulazione delle pause
intermedie, che sono passate da 2 da 20 minuti l'una a 3 ma da 10 minuti l'una:
in 10 minuti devi decidere se riposarti, se parlare con i tuoi compagni di
lavoro, se andare al bagno...;
Ha detto una operaia che per le donne, questa
riduzione delle pause è a maggior ragione (per problemi di mestruazioni, ecc.)
uno stress incredibile, che può comportare anche danni fisici: i bagni sono a
decine, decine di metri di distanza dalla postazione di lavoro, sono
pochissimi, per cui occorre anche fare la fila, e quindi, fin quando arrivi,
fin quando riesci ad entrare, i 10 minuti sono già belli e passati e devi
tornare a lavorare.
Nella linea nuova della 500 non ci sono regole. Quasi
si "rimpiange" il Wcm, perchè almeno le regole e ciò che ti dovevi
aspettare lo sapevi.
Capita anche che ti spostano improvvisamente da una
postazione ad un'altra.
Hanno trasferito in un'azienda dell'indotto per ora
circa 80 operai con ridotte capacità lavorative, ma questa rischia di diventare
un ghetto - tipo lo stabilimento di Nola per gli operai di Pomigliano - in cui
mandare anche gli operai che non ci stanno, che si ribellano.
C'è il grosso problema dello straordinario
obbligatorio, prima erano solo le ore concordate con i sindacati confederali
filo Marchionne, ora si sono aggiunte altre 200 ore obbligatorie, e sabato 31
gennaio era il 1° sabato di questo straordinario.
Infatti, venerdì alla Sata abbiamo trovato operai e ex
delegati Fiom - i più attivi facenti riferimento alla componente sindacale
nella Fiom, "Il sindacato è un'altra cosa" - che stavano volantinando
per fare il giorno dopo lo sciopero dello straordinario. Nei giorni precedenti,
il 20 gennaio, avevano fatto un'assemblea in fabbrica, indetta dalla sola Fiom,
che era stata molto partecipata.
I 300 "nuovi assunti" - di cui però una
parte sono trasferiti da Cassino e da Pomigliano - vengono messi su varie
linee, sono giovani, con tutto il peso del ricatto ora dell'assunzione dalle
Agenzie interinali, domani del "contratto a tutele crescenti".
Ma che potranno significare questa nuove assunzioni in
termini di condizioni di lavoro e di attacco ai diritti, lo diceva un'operaia;
un giovane assunto da una ditta dell'indotto ha fatto consecutivamente due
turni: pomeriggio e notte, e il giorno dopo doveva fare il turno di
pomeriggio..., con neanche 6 ore di riposo!
da Slai Cobas per il sindacato di classe
Puglia-Basilicata
347-5301704
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