mercoledì 4 febbraio 2015

4 febbraio: Fiat Sata di Melfi - riprende il lavoro dello Slai Cobas sc



Venerdì 30 siamo stati alla Fiat Sata di Melfi per riprendere la strada della riorganizzazione di classe e di massa degli operai vecchi e nuovi della Fiat, a partire dall'inchiesta, dopo la grancassa sulle nuove assunzioni di Marchionne applaudita da tutti i mass media, nonchè salutata dai sindacati confederali e anche da Cgil e Fiom di Landini come un "cambio di passo" di Marchionne.
Intanto, proprio alla Sata, questo presunto "cambio di passo" si veste proprio verso la Fiom della vecchia e solita politica:  si tengono in questi giorni le elezioni delle Rsu e la lista Fiom è stata esclusa.
Si sono presentati i sindacati del SI a Marchionne, Uil, Cisl, Ugl, Fismic, ma a scanso di equivoci questa volta l'azienda si presenta anche in proprio, con una lista fatta ad hoc per le elezioni: "Associazione capi e quadri Fiat", dove, guarda caso c'è il capo che aveva licenziato i 3 operai Fiom (Barozzino, Lamorte, Pignatelli).
Liste "alternative" presentate nelle precedenti elezioni e formatesi sulla scia dei "21 giorni della Sata" del 2004 ma poi cadute in una logica di "bandierina", Failms e Alternativa sindacale, sono sparite, e dalle notizie raccolte, anche usando pressioni varie, buona parte degli iscritti Failms sono passati alla Fismic.
Ma quali sono attualmente le condizioni di lavoro, i diritti, abbiamo chiesto agli operai e alle operaie della Sata? Erano presenti venerdì anche due dei 3 ex licenziati, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli.
Sono pesantissime e sono peggiorate. La 'pausa mensa' è stata solo da poco ripristinata a fronte della pressione delle lavoratrici e lavoratori, ma da quest'estate è stata attuata la rimodulazione delle pause intermedie, che sono passate da 2 da 20 minuti l'una a 3 ma da 10 minuti l'una: in 10 minuti devi decidere se riposarti, se parlare con i tuoi compagni di lavoro, se andare al bagno...;
Ha detto una operaia che per le donne, questa riduzione delle pause è a maggior ragione (per problemi di mestruazioni, ecc.) uno stress incredibile, che può comportare anche danni fisici: i bagni sono a decine, decine di metri di distanza dalla postazione di lavoro, sono pochissimi, per cui occorre anche fare la fila, e quindi, fin quando arrivi, fin quando riesci ad entrare, i 10 minuti sono già belli e passati e devi tornare a lavorare.
Nella linea nuova della 500 non ci sono regole. Quasi si "rimpiange" il Wcm, perchè almeno le regole e ciò che ti dovevi aspettare lo sapevi.
Capita anche che ti spostano improvvisamente da una postazione ad un'altra.
Hanno trasferito in un'azienda dell'indotto per ora circa 80 operai con ridotte capacità lavorative, ma questa rischia di diventare un ghetto - tipo lo stabilimento di Nola per gli operai di Pomigliano - in cui mandare anche gli operai che non ci stanno, che si ribellano.
C'è il grosso problema dello straordinario obbligatorio, prima erano solo le ore concordate con i sindacati confederali filo Marchionne, ora si sono aggiunte altre 200 ore obbligatorie, e sabato 31 gennaio era il 1° sabato di questo straordinario.
Infatti, venerdì alla Sata abbiamo trovato operai e ex delegati Fiom - i più attivi facenti riferimento alla componente sindacale nella Fiom, "Il sindacato è un'altra cosa" - che stavano volantinando per fare il giorno dopo lo sciopero dello straordinario. Nei giorni precedenti, il 20 gennaio, avevano fatto un'assemblea in fabbrica, indetta dalla sola Fiom, che era stata molto partecipata.
I 300 "nuovi assunti" - di cui però una parte sono trasferiti da Cassino e da Pomigliano - vengono messi su varie linee, sono giovani, con tutto il peso del ricatto ora dell'assunzione dalle Agenzie interinali, domani del "contratto a tutele crescenti".
Ma che potranno significare questa nuove assunzioni in termini di condizioni di lavoro e di attacco ai diritti, lo diceva un'operaia; un giovane assunto da una ditta dell'indotto ha fatto consecutivamente due turni: pomeriggio e notte, e il giorno dopo doveva fare il turno di pomeriggio..., con neanche 6 ore di riposo!
da Slai Cobas per il sindacato di classe
Puglia-Basilicata
347-5301704

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