Comunicato stampa del 28 ottobre con le prese di posizioni del sindaco e di Rifondazione.
Come già affermato nell'incontro presso la Provincia tenutosi venerdì 19 ottobre alla presenza degli assessori Paparo e Rabuffi e del Consorzio CGS e nella risposta all’invito esteso dall’assessore Rabuffi in data 25 ottobre, il Sindacato Intercategoriale Cobas si è dichiarato sempre disponibile al confronto per risolvere il contenzioso in essere.
Come già ribadito in più circostanze per essere costruttivo e virtuoso è necessario che esso avvenga in un clima di correttezza e distensione. Per procedere in tal senso riteniamo fondamentale che a tutti i soci delle cooperative preso l’appalto IKEA venga permesso di riprendere il loro lavoro, congelando contestazioni disciplinari e sospensioni.
Il Sindacato Intercategoriale Cobas, a fronte delle dichiarazioni del Sindaco Dosi, rinnova la volontà e la disponibilità a discutere dei problemi nello sforzo di trovare soluzioni condivise.
Vogliamo, con l’occasione, render di pubblico dominio il fatto che la nostra organizzazione sindacale aveva, in data 16/10/2012, inoltrato al Consorzio CGS e alle cooperative che ne fanno parte (Cristall, San Martino, Euroservizi) una richiesta d’incontro sindacale per discutere alcuni punti che riteniamo sostanziali, dando anticipata disponibilità a trattare temi come flessibilità e produttività.
Riportiamo alcuni dei punti per cui chiedevamo l’apertura di un confronto:
- garanzia delle 168 ore contrattualmente previste;
- equa ripartizioni degli straordinari per tutti i soci-lavoratori, indistintamente dalla cooperativa di appartenenza;
- immediata cessazione dell’attività antisindacale svolta dai responsabili che in modo arbitrario decidono lo spostamento del personale e l’assegnazione delle ore di straordinario al personale in forza, discriminando gli iscritti al nostro sindacato…
- reintegro immediato al loro posto di pertinenza dei soci-lavoratori spostati sia all’interno dell’appalto che presso altri appalti, dei quali forniremo i nominativi all’incontro;
- apertura di una discussione su flessibilità e produttività per giungere a delle soluzioni condivise, attraverso un’organizzazione del lavoro tesa a perseguire il miglioramento delle condizioni di lavoro di tutti i soci-lavoratori operanti presso l’appalto ed il consolidamento dei livelli occupazionali.
Lasciamo a tutti i lettori di questa missiva valutare se questa è una prassi sindacale incoerente ed irresponsabile.
Auspicando la ripresa di un percorso di normali relazioni sindacali, ringraziamo per l'interessamento le autorità comunali
Piacenza, 28/10/2012
Edoardo Pietrantoni
Coordinamento Provinciale Sindacato Intercategoriale Cobas
Rassegna stampa di oggi
Vicenda Ikea, la preoccupazione di Dosi: "Salvaguardare i posti di lavoro"
la stoccata ai COBAS: "RIFIUTA ACCORDI E IMPONE SOLO ALCUNI CONTENUTI"
Pubblicato: domenica 28 ottobre 2012 - 17:00
http://www.piacenza24.eu/Politica/44730-Vicenda+Ikea,+la+preoccupazione+di+Dosi%3A+%27Salvaguardare+i+posti+di+lavoro%27.html
Il sindaco Paolo Dosi
Piacenza - Di seguito la nota diffusa dal sindaco di Piacenza Paolo Dosi sulla vicenda Ikea. Da una parte i Cobas, che supportano i facchini che lavorano in azienda con i blocchi dei cancelli andati in scena nei giorni scorsi e con l'attacco all'immagine della ditta svedese con volantinaggi davanti ai suoi punti vendita. Dall'altra lecooperative che gestiscono il personale, le quali rivendicano di aver rispettato gli accordi, stigmatizzando l'atteggiamento del sindacato di base.
"In merito alla situazione Ikea, in queste ultime settimane l'amministrazione comunale (grazie all'opera degli assessori Rabuffi e Timpano) ha cercato di svolgere un ruolo di mediazione, consapevole delle limitate competenze in capo ai Comuni, ma preoccupata dell'evolversi di una vicenda che rischia di compromettere ulteriormente il già fragile equilibrio occupazionale del territorio. Sono perfettamente consapevole della necessità di salvaguardare prioritariamente la dignità del lavoro, ma sono altrettanto convinto come in questa vicenda non ci siano gli estremi per mettere in dubbio questo principio.
Da un lato abbiamo un'evidente contrazione dei volumi di lavoro, che costringono azienda e cooperative a rivedere e a comprimere le presenze lavorative. Dall'altro abbiamo, come conseguenza, una scelta, che condivido, di conservare la totalità della forza occupata, riducendo parzialmente l'orario di lavoro in quei comparti che lo consentono. Nella speranza, condivisa da tutti, che in tempi medio brevi si possano recuperare i volumi di lavoro perduti. Peraltro credo sia utile ricordare che non risulta, a fronte dei numerosi controlli effettuati, che Ikea abbia mai violato leggi e accordi che regolano le prestazioni lavorative, mostrando quella correttezza imprenditoriale che il prestigio internazionale le impone. Inoltre ritengo che le legittime rivendicazioni sindacali debbano essere supportate da senso di responsabilità e, soprattutto, coerenza: faccio fatica a immaginare un dialogo con un sindacato "dalle mani libere", che rifiuta la sottoscrizione di accordi nazionali di settore, salvo rivendicarne arbitrariamente alcuni dei contenuti che poi intende imporre a tutti.
Gli uffici del sindaco sono quotidianamente frequentati da un numero sempre maggiore di persone in difficoltà , che chiedono di essere supportati nei bisogni primari: casa, cibo e, soprattutto, lavoro. È forse superfluo ricordare il senso di frustrazione che provo nel ritrovarmi a non poter dare, nella maggior parte dei casi, una risposta positiva a queste richieste. Ma è anche in virtù di queste considerazioni che richiamo tutti a un senso di responsabilità collettivo, soprattutto i Cobas e le diverse espressioni culturali e politiche a loro vicine. Non vedo altre vie di uscita se non quella negoziale, dove siano condivisi diritti e doveri finalizzati a raggiungere l'unico vero obiettivo: salvaguardare il posto di lavoro".
Da un lato abbiamo un'evidente contrazione dei volumi di lavoro, che costringono azienda e cooperative a rivedere e a comprimere le presenze lavorative. Dall'altro abbiamo, come conseguenza, una scelta, che condivido, di conservare la totalità della forza occupata, riducendo parzialmente l'orario di lavoro in quei comparti che lo consentono. Nella speranza, condivisa da tutti, che in tempi medio brevi si possano recuperare i volumi di lavoro perduti. Peraltro credo sia utile ricordare che non risulta, a fronte dei numerosi controlli effettuati, che Ikea abbia mai violato leggi e accordi che regolano le prestazioni lavorative, mostrando quella correttezza imprenditoriale che il prestigio internazionale le impone. Inoltre ritengo che le legittime rivendicazioni sindacali debbano essere supportate da senso di responsabilità e, soprattutto, coerenza: faccio fatica a immaginare un dialogo con un sindacato "dalle mani libere", che rifiuta la sottoscrizione di accordi nazionali di settore, salvo rivendicarne arbitrariamente alcuni dei contenuti che poi intende imporre a tutti.
Gli uffici del sindaco sono quotidianamente frequentati da un numero sempre maggiore di persone in difficoltà , che chiedono di essere supportati nei bisogni primari: casa, cibo e, soprattutto, lavoro. È forse superfluo ricordare il senso di frustrazione che provo nel ritrovarmi a non poter dare, nella maggior parte dei casi, una risposta positiva a queste richieste. Ma è anche in virtù di queste considerazioni che richiamo tutti a un senso di responsabilità collettivo, soprattutto i Cobas e le diverse espressioni culturali e politiche a loro vicine. Non vedo altre vie di uscita se non quella negoziale, dove siano condivisi diritti e doveri finalizzati a raggiungere l'unico vero obiettivo: salvaguardare il posto di lavoro".
Santi (Prc) sull'Ikea: "Buon lavoro del Comune ma persiste discriminazione" -AUDIO
IL SEGRETARIO IN LINEA CON IL SINDACO MA RIBADISCE IL SOSTEGNO A CHI PROTESTA
Pubblicato: domenica 28 ottobre 2012 - 18:12
David Santi
Piacenza - “Concordo con il sindaco Dosi sul buon lavoro dell’amministrazione ma emerge però un dato che ci ha portato a esprimere solidarietà umana e politica a lavoratori in sciopero: la discriminazione”. Così si è espresso il segretario provinciale diRifondazione Comunista, David Santi intervenendo sul caso Ikea, cioè la protesta dei lavoratori iscritti ai Cobas che ha portato nei giorni scorsi il blocco dei cancelli e al volantinaggio davanti ai punti vendita della nota azienda svedese.
“I lavoratori più sindacalizzati sono stati di fatto estromessi con alcuni pretesti – ha spiegato Santi – questo è l’elemento fondamentale ed è una discriminazione che va eliminata”.
IL COMUNICATO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
Crescono le prese di posizione di esponenti del Partito Democratico, non tutti considerabili terzi rispetto ai soggetti coinvolti, tese a delegittimare e indebolire le lotte dei lavoratori delle cooperative appaltatrici dello stabilimento Ikea e a stigmatizzare i soggetti individuali e collettivi che portano loro solidarietà politica oltre che umana.
Ritengo inaccettabile che esponenti politici, con tono ricattatorio, pongano l’alternativa tra abbandono del conflitto e perdita del lavoro per trasferimento dello stabilimento produttivo. Sarebbe meglio che questi signori si impegnassero politicamente per innalzare il livello qualitativo del mondo del lavoro, piuttosto che schierarsi acriticamente dalla parte più forte nelle relazioni industriali.
Che si parli di Cobas, Fiom o altre sigle il nostro approccio non cambia: sempre dalla parte dei diritti democratici dei lavoratori.
David Santi
Segretario Provinciale Rifondazione Comunista Piacenza
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