domenica 13 dicembre 2020

13 dicembre - per il dibattito, per orientarsi: PERCHE' SIAMO CONTRARI ALLE MISURE DI LIBERALIZZAZIONE COVID DEL GOVERNO - dal blog proletari comunisti

 

Queste misure sono chiaramente a favore degli affari di commercianti, ristoratori, medi e piccoli padroni - tenuto conto che i grandi padroni non sono stati mai toccati da provvedimenti restrittivi in questa seconda fase. Esse, infatti, non si spiegano altrimenti se non per questa ragione. Le pressioni di ottobre di commercianti e ristoratori, dei loro rappresentanti politici nel governo e nel parlamento hanno pagato, prima i ristori, poi le aperture quasi indiscriminate

I lavoratori, gli studenti potevano fare e fanno decine di proteste, manifestazioni, lotte per la difesa della salute, per lavorare e studiare in sicurezza, per misure effettive e immediate di incremento di trasporti, di aumento delle strutture sanitarie e scolastiche, di assunzioni nella sanità e nella scuola, ecc. ecc., non è successo e non succede nulla; i lavoratori protestano, scioperano, lottano per difendere, aumentare il salario, per integrare una cassintegrazione che lo riduce al 50%, per protocolli reali di sicurezza sui posti di lavoro, non hanno alcuna risposta (se non briciole - pensiamo ai bonus - offensive, indegne e vessatorie, il cui uso è nella maggiorparte dei casi sempre a favore delle vendite dei commercianti); i commercianti grandi e piccoli invece, sono stati subito accontentati. 

SI TRATTA SPUDORATAMENTE DI MISURE DI CLASSE, che miglioreranno gli affari dei padroni e padroncini e peggioreranno la situazione sanitaria.

I provvedimenti dell'ultimo Dpcm, le deroghe che via via si stanno facendo di orari di aperture di negozi, esercizi, di liberalizzazione degli spostamenti non hanno alcuna logica se guardiamo al numero dei contagi, dei morti che resta altissimo. 

Le città, i centri commerciali, le strade, le piazze si vanno riempiendo, con assembramenti pericolosi, i trasporti tornano ad essere affollati - ma "va tutto bene...". 

Non vi è alcuna logica, se non appunto quella di classe, di difesa di interessi, profitti privati: perchè mai una scuola con distanziamenti, controlli, obbligo di misure di sicurezza era pericolosa e invece piazze e strade con centinaia, migliaia di persone, inevitabilmente non distanziate, con negozi pieni di gente no; ma anche perchè mai un cinema in cui le persone stanno non ad un metro ma a 4/5 metri di distanza e sempre con la mascherina sarebbe pericoloso e andare sui bus, nei metrò pieni no; perchè una manifestazione di lotta viene impedita dalle forze di polizia con la scusa del distanziamento e gli assembramenti nei centri commerciali no? E potremmo continuare.   

La difesa degli interessi dei settori della borghesia, accontentare, nel gioco al massacro dei partiti e nella ricerca di Conte di equilibrio, gli interessi politici, elettorali delle forze sia dell'opposizione che della maggioranza, valgono bene qualche migliaia di contagiati e morti in più.

In questo torna a fagiolo nel natale la rinnovata campagna sui valori della famiglia. 

Neanche il papa è arrivato a tanto...  

Le misure di liberalizzazione così si presentano a due facce: bassamente economiche, per le "sacre" tasche dei bottegai e ideologiche/spirituali per la centralità della "sacra famiglia" - che nel "bene" e nel male è sempre la "responsabile": da un lato il più grande "ammortizzatore sociale" dello scarico della crisi, dei nuovi disoccupati, del caricarsi di tutti i servizi sociali - ora anche in sostituzione della scuola; dall'altro, secondo le comode statistiche sui contagi, il più grande vettore di contagi - benchè questo, e non spiegano il perchè, non valga per natale.

L'esaltazione della famiglia, dei sentimenti familiari è falso, ipocrita ed oppressivo. Alla fine, insieme ai contagi dovremo conteremo il numero di femminicidi, il numero di ore delle donne occupate a fare i pranzi di natale per la famiglia allargata, ecc.  

Noi siamo quindi contrari a queste liberalizzazioni su negozi ecc., sui movimenti da regione a regione da comune a comune ecc.

Tutte zone "gialle", quando i contagi restano sempre di decine di migliaia al giorno, quando i decessi non calano, quando l'Italia è il quinto paese nel mondo per morti da covid e il primo in Europa, quando gli ospedali e la sanità in genere non sono sempre più in grado di garantire le vite umane, è un incentivo a continuare a trasformare ancora una volta la pandemia in strage. 

Come abbiamo scritto nella prima fase, uno Stato socialista, il potere proletario sarebbe stato più rigido e serio. Avrebbe mantenuto le chiusure, i divieti di spostamento, contando sulle organizzazioni dei lavoratori, delle masse, dei giovani, delle donne, che avrebbero realizzato le misure e i provvedimenti (in primis sulla sanità) effettivamente utili a contenere la pandemia, con una solidarietà popolare su tutto il territorio fatta di organizzazione sanitaria, mobilitazione di tutti i medici - dando loro decisionalità e mezzi - di gestione dei beni essenziali, di difesa delle condizioni di vita, di una partecipazione organizzata delle masse. 

In questo senso, per dirla in sintesi, un potere proletario farebbe esattamente l'inverso di questo governo, questo Stato: sarebbe rigido contro gli interessi privati e favorirebbe la liberalizzazione del ruolo attivo delle masse, organizzate e in sicurezza

proletari comunisti/PCm Italia

13 dicembre 2020


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