Pubblichiamo un articolo di un giornale di Pavia. Anche lì il Comune vuole affidare gli asili ai privati, come sta succedendo a Taranto in tre asili.
Invece di internalizzare tutti i servizi negli asili si esternalizza l'asilo stesso!
A Taranto le lavoratrici dell'ausiliariato Slai Cobas degli asili stanno avviando una battaglia per la internalizzazione di ogni servizio. Questa lotta è parte di una battaglia nazionale contro l'affidamento di fondamentali strutture pubbliche ai privati, che inevitabilmente sono guidati soprattutto dalla logica del profitto.
Il 18 dicembre lo Slai Cobas su questa battaglia, insieme alla lotta per effettive misure di sicurezza anti covid sulposto di lavoro (in una situazione sempre più grave in termini di contagi e morti, come è quella nella nostra città), raccoglierà le firme delle lavoratrici negli asili.
IL GIORNO PAVIA
"L'infanzia non si appalta": la protesta dei genitori a Pavia
Le famiglie contestano l'idea dell'amministrazione comunale di esternalizzare il servizio di un nido e una materna
Pavia, 11 dicembre 2020 - #l’infanzia non si appalta: da un po’ di giorni è questo slogan che unisce diversi genitori di piccoli che frequentano i nidi e le materne. Dal prossimo anno scolastico, infatti, l’amministrazione comunale intende affidare la gestione di un nido e di una scuola dell’infanzia a un operatore esterno. Una proposta che non piace alle famiglie a tal punto da lanciare sulla piattaforma Change.org una petizione che ha già superato le 2000 firme. E questa mattina, in modo molto spontaneo, dopo la comunicazione fatta dall’assessore istruzione Alessandro Cantoni negli ultimi minuti di una riunione della consulta comunale, i genitori hanno deciso di manifestare pubblicamente il proprio dissenso. Sui cancelli dei 15 edifici scolastici sono comparsi degli striscioni, mentre i bambini hanno realizzato dei disegni per raccontare all’assessore quanto sia bella la loro scuola e quanto siano felici con le loro maestre.
“Non sappiamo quali scuole siano coinvolte – commenta una mamma –, ma crediamo se il processo inizierà sarà difficile fermarlo. Piano piano tutte le scuole saranno coinvolte. E noi ci chiediamo perché si debba cambiare un servizio che funziona bene”.
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