giovedì 11 gennaio 2024

LE OPERAIE DELL'APPALTO IN SCIOPERO ALLA BERETTA REAGISCONO CONTRO I SOPRUSI. UN’AZIONE DA ESTENDERE E ALLARGARE, UN ESEMPIO CHE SERVE A TUTTA LA FABBRICA

Lo sciopero è stato preceduto da un’assemblea dove si è fatto il punto sulla situazione attuale delle operaie in fabbrica, tra appalto, agenzie di somministrazione e l’azione dei sindacati confederali che spalleggia in tutti i campi le decisioni e i programmi aziendali, agendo da vero e proprio muro contro le rivendicazioni delle operaie, per soffocarne la forza. 

Abbiamo visto come Beretta sia un concentrato di tutti i punti caldi che attraversano la classe operaia nazionale, la condizione della donna lavoratrice, la questione salariale generale e quella del bisogno del salario minimo vista l’applicazione del Multiservizi ad una parte delle operaie, la precarietà, gli appalti, l’intensificazione dei ritmi produttivi, la sicurezza… 

Si è parlato di come ogni operaia deve avere a cuore la difesa del proprio posto di lavoro, dei propri diritti e di quanto sia fondamentale tenere presente che sulle singole fabbriche si riflette la condizione generale del paese, il legame con le grandi fabbriche. Di come pesa l’assenza, l’inefficacia, dell’opposizione sindacale confederale; degli effetti micidiali che hanno le scelte dei governi, oggi quello del moderno fascismo Meloni, il governo del ‘lasciamo libera, senza regole, l’iniziativa ai padroni che producono…’, della repressione sociale e contro i lavoratori, contro il diritto di sciopero. Il governo della manovra economica delle privatizzazioni e della riduzione dei servizi, della sanità pubblica, dell’aumento delle spese militari, dei condoni, dei soldi a pioggia alle imprese. Un governo che ha prorogato per un anno il taglio del cuneo fiscale, pochi euro quanto insufficienti nelle buste paga dei lavoratori, che i lavoratori ripagheranno con nuovi tagli ai servizi, dato che sono 11 mld senza copertura, un buco da riempire. Mentre ai lavoratori serve smascherare queste menzogne, serve una mobilitazione generale per aumentare lo stipendio concretamente.

Al centro dello sciopero le continue violazioni degli interessi economici, dei diritti sindacali e della dignità personale delle operaie. Uno stato delle cose aggravato dall’appalto con le linee di lavorazione comunque sotto controllo della committente, dall’apartheid salariale con il ccnl Multiservizi, dalle pesanti discriminazioni verso le lavoratrici e i lavoratori con ripercussioni sulle condizioni di lavoro e personali, dai comportamenti inqualificabili verso le operaie da parte dei responsabili di reparto. Fatti che si ripetono da tempo, più volte contestati, che hanno creato una situazione insostenibile e satura.

Uno sciopero organizzato nella mattinata che ha colto di sorpresa capi e capetti e le loro spie, una reazione ai soprusi che segna la strada per le operaie che non si arrendono allo sfruttamento, che nell’organizzazione sindacale di classe cercano il modo per lottare e unirsi. Uno sciopero per il lavoro vicino alla causa del popolo palestinese, una voce operaia per il cessate il fuoco immediato.

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