lunedì 21 gennaio 2013

Ilva nuovo decreto pro riva padrone-governo sindacati


da roma notizie pessime - alleanza intorno all'ilva di tutti contro le 
necessità e gli interessi di operai e masse popolari -

quindi preparano un nuovo decreto per domani con il solo scopo di permettere
a Riva di recuperare il miliardo delle merci sequestrate eaccettando il
diktata aziendale che lega a questo il pagamento degli stipendi- ovvero il
governo si pone al servisio e agli ordini di riva- i sindacalisti della uilm
e segnatamente palombella scendono apertamente in campo sa sostegno di
questa operazione e forse è proprio palombella sindacalista di riferimento
dell'azienda a livello nazionale che lo ispira -
lo slai cobas per il sindacato di classe esprime un netto no a questa
ennesima operazione padrone-stato-governo e domani martedì dalle 15 in poi
alle portineria ilva  riaffermerà che l'alternativa è la mobilitazione
operaia e cittadina che blocchi fabbrica e città per imporre il rientro dei
cassaintegrati da subito e l'avvio reale della messa a norma dell'azienda
per salvaguardare lavoro e salute


slai cobas per il sindacato di classe

 da repubblica

Si è concluso il vertice tra l'Ilva i sindacati convocato per fare il punto
sulle difficoltà del siderurgico legate al sequestro dell'acciaio prodotto
per oltre un miliardo di euro. "Per far fronte agli ingenti investimenti
prescritti dall'Autorizzazione integrata ambientale, l'Ilva ricorrerà al
credito bancario, a tutti gli strumenti possibili, ma siamo disponibili
anche a mettere come garanzia quote societarie" ha detto il presidente
dell'Ilva, Bruno Ferrante, nell'incontro con i sindacalisti che hanno
confermato che "allo stato non ci sono tutti i soldi necessari per far
fronte ai vari adempimenti"

"E' allo studio la possibilità che il Governo preveda nel decreto legge che
potrebbe essere varato domani il vincolo del miliardo di euro dei prodotti
da dissequestrare a stipendi, fornitori e investimenti. Il decreto del
governo potrebbe andare proprio in questa direzione. Ce lo ha detto
nell'incontro di oggi il presidente  Ferrante, assicurandoci che l'azienda
in tal caso non sarebbe contraria" ha spiegato Cosimo Panarelli, segretario
della Fim Cisl di Taranto, al termine del vertice con l'azienda a Roma.

"Ma se non si sbloccano i prodotti lavorati tuttora sottoposti a sequestro a
Taranto dal valore di un miliardo di euro, l'Ilva - precisa la Uilm in una
nota - non sarà in condizione di attuare quanto previsto dall'Aia" "Rispetto
a questa attesa - affermano i segretari Palombella e Talò  - abbiamo
sottolineato che l'Ilva continui a mantenere l'impegno su Taranto
e chiesto al governo e alla magistratura di cessare il braccio di ferro in
corso al fine di permettere proprio per al sito in questione la possibilità
di continuare a produrre e ad applicare l'Autorizzazione integrata
ambientale. Infine, al presidente dell'Ilva abbiamo chiesto precise garanzie
per la tutela di corretti rapporti industriali, soprattutto a livello di
comunicazione interna, e di garantire gli 'standard' di sicurezza per le
strutture produttive e per chi lavora in Ilva".

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