L’8 febbraio scorso, il Commissario straordinario ha convocato la prima riunione con le organizzazioni sindacali e la RSU
Ad un mese dal proprio insediamento, preso atto via via delle gravi condizioni in cui versa il Policlinico, nonché delle problematiche che attanagliano i lavoratori, sui quali lo SLAI Cobas ha provveduto ad informarlo sin dall’inizio, il Commissario Straordinario ha incontrato le OO.SS. e la RSU.
Alla suddetta riunione - in cui erano presenti anche alcuni Medici, il delegato del rettore, il responsabile dell’Area Risorse Umane dell’A.O.U.P. e il direttore sanitario- il dott. Li Donni, dopo una breve presentazione, ha comunicato la propria preoccupazione per lo stato di cose all’interno dell’azienda, a cominciare dai problemi strutturali, per i quali sono stati avviati i lavori di ristrutturazione/allargamento dell’ospedale, per cui la regione ha stanziato 51 milioni di euro. A questi ha aggiunto la questione igienico-sanitaria, la mancata applicazione del Contratto Integrativo, la carenza di fondi, la disorganizzazione dei servizi, ecc. .
Ciò malgrado, si è detto fiducioso sulla possibilità di un rilancio del Policlinico. Rilancio per il quale chiede la collaborazione di tutti, dalle OO.SS., al personale.
Ma, lo SLAI COBAS, durante il proprio intervento, pur riconoscendo la “buona volontà” mostrata dal neo Commissario, ha tenuto a sottolineare che non potrà esservi alcun rilancio, se non si risolve, in primis, nell’immediato, la questione dell’emergenza igienico-sanitaria. Poiché si tratta di un ospedale, dove la pulizia e la sanificazione sono il bene primario, dove sono necessari ALTI LIVELLI DI SICUREZZA, e non ci si può di certo accontentare di raggiungere “livelli accettabili”. E pensare di poter pulire e sanificare il nosocomio con una novantina di pulizieri, è una aberrazione. In tal senso, è stato ricordato al Commissario che è stato mandato al Policlinico per risolvere innanzitutto il predetto e gravissimo problema, per il quale, peraltro, lo SLAI Cobas ha inoltrato diverse denunce, alla procura, allo SPRESAL, alla sanità alla presidenza della regione, ai giornali, in seguito alle quali sono intervenuti i NAS.
In secondo luogo, il Cobas ha posto il riconoscimento dei diritti contrattuali, la tutela della salute e della sicurezza, dei lavoratori, considerati dall’azienda soltanto un optional.
Purtroppo non è stato possibile approfondire lì tutte le altre questioni - di cui, comunque, il Commissario è stato già messo al corrente dal COBAS, con una sfilza di lettere- poiché si trattava di un incontro conoscitivo.
Ma il messaggio è stato abbastanza forte e chiaro: sono questi i nodi principali da sciogliere, tutto il resto è secondario. Gli ammalati e i lavoratori sono stanchi di vedere ledere i propri sacrosanti diritti, in nome del risparmio.
Pertanto, lo SLAI Cobas ha chiesto al neo Commissario di dare risposte concrete e veloci.
Alla fine, Il dott. Li Donni ha assicurato che si impegnerà a fare del proprio meglio. Staremo a vedere…
Bisogna dire che l’atteggiamento di quest’ultimo è stato radicalmente differente da quello arrogante e spavaldo, mantenuto da colui che lo ha preceduto, che ha portato il Policlinico allo sfascio. E questo è già un dato positivo.
Lo SLAI Cobas fa appello ai lavoratori ad unirsi, vigilare e pressare affinché vengano ripristinati diritti e dignità, e perché il Policlinico la smetta di essere un cantiere ed una fogna a cielo aperto.
Alle OO.SS., comprese quelle che stanno ancora elaborando il lutto per la dipartita… dell’ex “asso della sanità”, si chiede di dimostrare coi fatti che hanno a cuore gli interessi dei lavoratori dell’azienda, cominciando col sostenere la richiesta avanzata dallo SLAI Cobas anche al neo Commissario, di reintroduzione dell’indennità di amministrazione, illegittimamente ed arbitrariamente abolita, che ha già causato la perdita di più di 1000 euro ad ogni singolo dipendente - 11.02.2013
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