ArcelorMittal - annunciati due scioperi per venerdi e lunedi prossimo - finalmente - martedi ore 18 riunione sede Slai Cobas Taranto via Livio Andronico 47 per decidere adesione e azione
lo Slai Cobas per il sindacato di classe AM/appalto aveva nei giorni scorsi presentato un esposto e ha tenuto un incontro con la direzione INPS
info dal fatto quotidiano
Annunciati due scioperi all’ex Ilva - i sindacati: “ArcelorMittal ricorre allo straordinario durante la cassa integrazione”
- Due scioperi di 24 ore l’uno, uno venerdì 4 settembre e l’altro lunedì 7 settembre, sono stati annunciati da Fim, Fiom e Uilm negli stabilimenti ex Ilva di Taranto. Lo annunciano le sigle locali della città pugliese in una nota. I tre sindacati, si legge, “nei giorni scorsi hanno inoltrato un esposto ad Inps ed Ispettorato del Lavoro in merito alle modifiche apportate unilateralmente dall’azienda sull’organico tecnologico, definito da accordi pregressi e confermati successivamente anche dalla stessa Arcelor Mittal durante la fase del subentro”. Nel mirino c’è “l’eliminazione della figura del “rimpiazzo””, il lavoratore che da contratto sostituisce chi è in ferie, malattia o permesso, che “genera di fatto un ricorso programmato allo straordinario“. Questo mentre gli 8.100 addetti sono in cassa straordinaria per Covid.Di qui il “percorso di mobilitazioni attraverso lo sciopero nei reparti in cui sono state apportate modifiche all’organico e proclamando lo stato di agitazione in tutto lo stabilimento.
“Riteniamo inaccettabile l’atteggiamento
della multinazionale che ormai da tempo ha come unico obiettivo
il pareggio
di bilancio che
oltretutto è facilmente raggiungibile se si continua a tagliare sul
personale, sulle manutenzioni ordinarie
e straordinarie. Infatti, la fabbrica è al collasso e
riscontriamo continue
fermate di alcuni impianti per
mancanza di interventi programmati e si va avanti con pronti
interventi, a volte nemmeno
risolutivi e immediati come
accaduto in questi giorni in acciaieria. Il governo è avvisato!”,
conclude la nota.
“Pensare
di gestire lo stabilimento più grande di Europa, attraverso l’idea
di ridurre
le postazioni tecnologiche,
il pronto intervento elettrico e meccanico, sopprimere la figura
importantissima del ‘rimpiazzo’ – prevista contrattualmente –
è una concezione assurda di fare impresa”, scrive in una nota il
segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio
Prisciano.
“Per noi le manutenzioni rimangono fondamentali, in quanto
propedeutiche alla realizzazione
del Piano Ambientale, alla
tenuta degli impianti e alla sicurezza dei lavoratori che vi operano
all’interno. È inconcepibile e inaccettabile, la linea che
ArcelorMittal applica in termini di organizzazione del lavoro:
lavoratori posti
in cassa integrazione, lavori
ordinari affidati alle prestazioni suppletive in straordinario o in
alcuni casi a terzi; per non parlare, poi, delle macchine ferme agli
sporgenti del porto, per mancanza
di pezzi di ricambio“
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