giovedì 1 ottobre 2020

1 ottobre - I giovedì della FORMAZIONE OPERAIA - GUIDA ALLA LETTURA - 3 - DE "LA SITUAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA IN INGHILTERRA" ENGELS

 3° e ultima parte

La condizione della classe operaia diventa, quindi, la condizione del movimento di lotta, di emancipazione della classe operaia. Come scrive Lenin: “Engels per primo affermò che il proletariato non è soltanto una classe che soffre; sostenne che appunto la vergognosa situazione economica nella quale si trova lo spinge irresistibilmente in avanti e lo incita a lottare per la sua emancipazione definitiva“.

Il grado di formazione dei diversi operai è in rapporto diretto al loro legame con l'industria; questo determina anche i diversi gradi di coscienza degli operai a seconda di una maggiore o minore industrializzazione del settore lavorativo. Si comprende – dice Engels – l'importanza storica dell'industria “...dal progredire del movimento operaio e dal movimento industriale”.

Gli operai – dice Engels – devono protestare...perché il loro silenzio sarebbe un riconoscimento di tale condizione, un riconoscimento del diritto della borghesia, mentre gli operai sono sfruttati nei buoni periodi commerciali ed affamati in quelli cattivi. Gli operai devono all'incontro protestare fino a che non hanno perduto ogni sentimento umano, e che essi protestino così e non in altro modo, avviene perchè essi, inglesi, son gente pratica, che pone la propria protesta nell'azione e non se ne va, come i teorici tedeschi, tranquillamente a letto, tosto che la sua protesta è con ogni regola protocollata e messa ad acta per lasciarla a dormire con tutta pace...”.

Ed Engels descrive i primi importanti passi del movimento operaio, della loro organizzazione, lo sviluppo del cartismo. la fusione tra cartismo e socialismo.

Qui l'unità, la forza, che può essere momentaneamente spezzata solo quando la borghesia, i padroni mettono in campo, dopo essere stati di fatto sconfitti dalla grande resistenza degli operai, tutto il loro armamentario repressivo e la concorrenza interna agli operai.

Qui l'importanza degli scioperi come “scuola di guerra degli operai”. “Questi scioperi – dice Engels - sono sulle prime avvisaglie d'avamposti, talvolta combattimenti più notevoli; essi non decidono nulla, ma essi sono la prova più sicura che si avvicina la battaglia, decisiva tra la borghesia ed il proletariato. Essi sono le scuole di guerra degli operai in cui si preparano alla grande lotta che non si può più evitare; essi sono i pronunciamenti dei singoli rami di lavoro sulla loro influenza nel grande movimento operaio... E quali scuole di guerra, gli scioperi hanno una incalcolabile azione...”.

Qui l'umanità degli operai contro la disumanità anche del borghese più sensibile. Scrive Engels: “...L'operaio è molto più umano del borghese nella vita comune. Io ebbi sopra di già a dire, che i questuanti sogliono rivolgersi quasi soltanto agli operai e che generalmente per il mantenimento dei poveri si fa più da parte degli operai che da parte dei ricchi..”. Mentre inchioda sarcasticamente la disumanità della borghesia, anche quando si mostra “benefattrice”: “...La borghesia inglese è benefattrice per interesse, non getta via nulla, tratta i suoi doni come un affare di commercio, fa un affare con i poveri e dice: Se io spendo tanto a fini di carità, in tal modo io mi compero il diritto di non essere molestata ulteriormente, così vi costringo a rimanere nelle vostre tane oscure e a non urtare i miei nervi delicati con la mostra della vostra miseria! Voi potete tuttavia disperarvi, ma dovete disperarvi in silenzio; questo io mi riservo, questo io mi compero con la mia sottoscrizione di venti lire in favore dell'ospedale. Oh questa è l'infame beneficenza di un borghese cristiano!”.

Qui la nascita del vero socialismo proletario “passato attraverso il cartismo e depurato dei suoi elementi borghesi”; “I cartisti sono rimasti indietro nè sono gran che sviluppati, ma effettivi e veri proletari, i rappresentanti del Proletariato. I socialisti guardano più oltre, propongono mezzi pratici contro la miseria, ma originariamente provengono dalla borghesia e perciò non sono in condizione di amalgamarsi con la classe operaia. La fusione del socialismo con il cartismo, la riproduzione del comunismo francese alla guisa inglese, è prossima ed in parte è già incominciata...”

Qui la dignità del proletariato, il suo essere classe che può mettere fine a tutte le classi e costruire una nuova società, il comunismo.

Come viene scritto nel documento sulla celebrazione del bicentenario della nascita di Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra descrive brillantemente non solo le sofferenze del proletariato, ma la sua importanza sociale e la sua missione storica.

Con questo libro Engels – come dice nella sua dedica agli operai – ha avuto la possibilità di “rendere giustizia ad una classe oppressa e calunniata di uomini che con tutti i loro difetti e in mezzo a tutti i disagi della loro situazione, si impongono tuttavia al rispetto di chiunque non sia un affarista inglese...”. “... ho trovato che siete Uomini, membri della grande famiglia universale dell'umanità, i quali sanno che i propri interessi coincidono con quelli di tutto il genere umano...”.

Questo importante libro di Engels serve molto in questa fase storica per riaffermare in maniera scientifica la centralità della classe operaia in opposizione alle tesi che invece affermano la sua negazione e/o centralità di altri soggetti lavorativi.

Come scrive Engels nella prefazione del 15 marzo 1845: “La conoscenza delle condizioni del proletariato è... una necessità imprescindibile, da un lato per dare solide fondamenta alle teorie socialiste, dall'altro per giudicare la loro legittimità (e attualità – ndr), per porre fine a tutte le frenesie romantiche e a tutte le fantasticherie pro e contro...”.


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