domenica 25 ottobre 2020

24 ottobre a Bologna corteo contro “Confindustria e Governo: untori! Salute, soldi e diritti prima dei vostri profitti”

 A Bologna la giornata di lotta del 24 ottobre contro Confindustria e il Governo è stato un presidio itinerante composto da lavoratori della logistica e del pubblico impiego organizzati dai sindacati di base Si Cobas, Sgb con lo striscione “Confindustria Governo: untori! Salute, soldi e diritti prima dei vostri profitti”, assieme a compagni del Crash, ai giovani del Fgc e a proletari comunisti.





Dal concentramento in piazza San Domenico, il corteo è partito in direzione della sede di Confindustria, dove sono state lasciate delle sagome, per ricordare la responsabilità dei padroni per la morte di decine di lavoratori, la complicità dei confederali nel far passare i piani padronali e per ribadire che la crisi la paghino i padroni, basta repressione e cancellazione dei decreti sicurezza. Poi il corteo ha attraversato le strade del centro per dirigersi verso la Prefettura dove è stata denunciata la mancanza di un piano da parte del governo contro la pandemia, nessun intervento quando il virus dilagava nei luoghi di lavoro, nessun intervento su sanità, trasporti, servizi. Infine il corteo ha terminato il suo percorso a piazza Maggiore, sotto il Comune.










Noi Restiamo intanto segnala l’affissione di uno striscione in solidarietà alla rivolta di Napoli della scorsa notte: “Ieri sera il tappo é saltato, stampa e politica parlano già di infiltrazioni mafiose, egemonia neofascista, sommosse negazioniste… La verità é che dopo mesi sprecati in passarelle politiche e annunci trionfali nulla di concreto é stato fatto dal Governo per evitare una seconda ondata di crisi sanitaria e conseguenti restrizioni necessarie per tutelare la salute pubblica. I costi di questa non-gestione della situazione, come sempre, vengono scaricati sulle fasce più deboli della popolazione tra le quali noi giovani che ancora una volta vediamo sacrificati presente e futuro per tutelare gli interessi del mercato. Già in primavera durante il lockdown avevamo detto che per rispondere alla crisi attuale é necessario mettere in campo manovre straordinarie e ripensare sul piano strutturale i pilastri fallimentari della nostra società. Esigere il blocco degli affitti e delle utenze, l’accesso ad un reddito dignitoso e la tutela della salute prima di ogni cosa non solo é possibile ma necessario”.

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