report del compagno dello Slai Cobas sc Ravenna
Ieri a Modena abbiamo organizzato due presidii dopo la morte sul lavoro dell'operaia della Bombonette, Laila El Harim, una risposta di lotta e di rivendicazioni per fermare la strage quotidiana degli operai nei luoghi di lavoro.
Abbiamo fatto un presidio davanti alla fabbrica dove lavorava con striscione (“basta morti sul lavoro per i profitti dei padroni”), bandiere Slai Cobas psc e Si Cobas promotori dell’iniziativa, e volantini. Una iniziativa che ha portato gli operai a schierarsi, gli impiegati a contestare l’accusa di “padroni assassini”, e un capo/dirigente che ha cercato di investirmi con il suo suv.
Poi ci siamo spostati al presidio cittadino in piazza Grande, con interventi al microfono, dove il coord Si Cobas ha denunciato la crescita delle morti sul lavoro in Regione, i profitti dei padroni messi davanti alle vite umane. Il responsabile dello Slai Cobas psc di Ravenna ha denunciato tutto un sistema, dalla macchina non a norma alle condizioni di sfruttamento “contrattuali” che espongono le vite operaie a rischio-sicurezza per massimizzare i profitti dei padroni, alla necessità di portare la lotta contro le morti sul lavoro non solo in fabbrica ma anche su un piano nazionale (4 operai morti al giorno sul lavoro) con la proposta di organizzare una Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro.
Al Presidio hanno partecipato le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario di Milano/Bologna con la forte denuncia contro tutto un sistema che schiaccia le vite delle operaie che dev’essere rovesciato. E' intervenuta anche una compagna dell’Usb. Ha aderito anche PaP di Mo.
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