Le organizzazioni sindacali Confederazione COBAS, COBAS SCUOLA SARDEGNA, COBAS SANITA’, CUB, SGB, UNICOBAS, ORSA, USI cit, USB, ieri con un improvviso comunicato si sono dissociate dall'assemblea nazionale unitaria del 19 settembre in preparazione dello sciopero generale dell'11 ottobre e hanno organizzato in contrapposizione ad essa, una loro assemblea per il 16 settembre, scrivendo: “le organizzazioni sindacali firmatarie di questo comunicato che rappresentano differenti percorsi e modalità organizzative, ritengono che non ci siano più le condizioni per aderire all’assemblea nazionale inizialmente prevista per il 19 settembre a Bologna. Intendono invece, partire dalle differenze, per rilanciare il percorso unitario apertosi da alcuni mesi . Un confronto finalizzato alla riuscita di tutte le mobilitazioni che metteranno al centro i temi indicati nella piattaforma dello sciopero generale. Strumento di tale percorso sarà un’ assemblea unitaria, pubblica nazionale, prevista per il prossimo 16 ottobre a Roma”.
Questo testo è una vergogna e mette in luce chi, approfittando di errori di gestione del Si.cobas, si è subito sfilarto dall'assemblea nazionale che comunque vede centrali le lotte più avanzate dei lavoratori e lo sforzo di unirle e che in nessuna maniera andava disertata all'ultimo momento - quando era comunque l'unica sede unitaria per cui abbiamo lavorato da due mesi.
Lo Slai Cobas conferma la sua presenza a Bologna. Già nella scorsa settimana avevamo detto chiaro che Lo Slai Cobas per il sindacato di classe è per fare l'assemblea del 19 settembre, comunque e in ogni caso, al servizio della riuscita, estensione dello sciopero generale del 11 ottobre.
Criticando una logica e metodo da intergruppi-sindacali, a cui noi siamo estranei, che non ha riferimento l'interesse generale dei lavoratori.
Lo Slai cobas sc aveva anche indicato, nei giorni precedenti una impostazione dell'assemblea del 19 che poteva essere la base della "mediazione" necessaria al servizio dello sciopero.
"Lo Slai Cobas per il sindacato di classe è favorevole alla divisione in due dell'assemblea ma senza rigidità.
Al mattino, una breve introduzione, che proponiamo fatta dal Si.Cobas che riassuma la necessità dello sciopero, la sua dimensione politica nell'attuale situazione contro padroni e governo, la piattaforma su cui essa si realizza.
Poi siamo perchè si dia la parola alle realtà di lotta e ai sindacati di classe e di base promotori dello sciopero stesso, interventi che vanno, per così dire, alternati. Per quanto riguarda le realtà di lotta vanno intese quelle di carattere urgente, vedi Prato, e con significato più generale nello scontro di classe in corso, inoltre quelle di fabbriche in lotta che eventualmente intervengono, Gkn, Whirpool, Stellantis, ecc. Non vanno trasformate tutte in realtà di lotta importanti, anche perchè i sindacati di classe e di base che promuovono lo sciopero sono essi stessi realtà di lotta, possono nei loro interventi dare un quadro più completo delle lotte in corso, e quindi evitare duplicazioni.
La mattinata dovrebbe essere occupata solo da questi, anzi pensiamo che potrà essere necessario recuperare alcuni interventi nel pomeriggio.
Nel pomeriggio la parola va data ai movimenti. Ma anche su questo bisogna intendersi. Il tema è lo sciopero generale, e quindi vogliamo che i movimenti si esprimano con l'adesione e la partecipazione allo sciopero generale. In questo senso non ci sembra che ci sia né la ragione né il tempo per un discorso generale che veda il problema delle prospettive, del dopo sciopero, ecc. Del dopo sciopero si parlerà dopo lo sciopero, e non vogliamo far rientrare dalla finestra ciò che formalmente si tiene fuori dalla porta: un dibattito politico sovradeterminato che toglie spazio alle realtà di lotta e alle necessità del sindacalismo di classe e di base di organizzare seriamente lo sciopero, legare con più precisione i punti della piattaforma alla realtà sui posti di lavoro. Per i movimenti è abbastanza chiaro quelli che devono avere la parola: No Tav, No Tap, No muos, movimento per la casa, realtà che rappresentano le lotte dei migranti (dalla Calabria a Foggia, a Saluzzo, ecc.), e realtà di massa impegnati sul nostro fronte di lotta, su cui è giusto intrecciare e unire le ragioni dello sciopero e la sua piattaforma. Non è la sede per un confronto tra movimenti, ma di una discussione per la massima riuscita sindacale, sociale e politica dello sciopero.
Lo stesso G20 è già inserito nella piattaforma e comunque riguarda il dopo sciopero. Metterla diversamente significa voler prevaricare, confondere le acque invece che chiarire.
E' naturale che in questa assemblea non intervengano direttamente i gruppi politici, dato che essi comunque fanno parte del sindacalismo di classe e di base in generale o di realtà come l'opposizione Cgil, che ci auguriamo aderisca e partecipi allo sciopero.
Si deve rigidamente invitare i compagni a stare al tema, perchè è la sola condizione perchè il limite dei 5 minuti possa essere rispettato”.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
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