giovedì 16 settembre 2021

FEMMINICIDI - E' UN'EMERGEMZA CHE RICHIEDE EMERGENZA DI COMPRENSIONE E LOTTA!

sette-donne-uccise-negli-ultimi-dieci-giorni

Ogni giorno donne, operaie vengono uccise dagli uomini, dai loro mariti o conviventi.

Questo richiede che anche tra i lavoratori d'avanguardia ci sia una vera comprensione del perchè aumentano i femminicidi e il loro stretto legame con la situazione di reazione, humus fascista, attacco in generale e che colpisce tutti.

Per questo chiamiamo i lavoratori con coscienza di classe, le realtà di lotta di classe e combattive a ritenere questo strategico fronte di lotta delle donne, anche un fronte politico, ideologico, di lotta della classe operaia, per una nuova umanità.

Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
*****
Ridurre i femminicidi a casi individuali, come il più delle volte fanno giornali e Tv, o anche personaggi istituzionali è voler "normalizzare", quando questi femminicidi gridano una vera e propria guerra di bassa intensità contro le donne, una guerra di emergenza, che richiede risposte di emergenza soprattutto da parte delle stesse donne. 
Negli anni 70/inizio 80 quando vi era un grande movimento delle donne, e migliaia quasi ogni giorno scendevano in piazza e imponevano a tutti la volontà, la forza delle donne, i femminicidi e gli stupri erano pochi; a dimostrazione che solo la lotta collettiva delle donne è una diga e che questa oggi bisogna ricostruire. 
Il sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi, ha commentato: "Parliamo di una famiglia normale, due grandi lavoratori non si riesce a capire...". Invece si capisce benissimo - e chi lo copre è oggettivamente, se non soggettivamente complice. Si capisce se si vuole guardare a tutto quello che succede intorno, alla natura di questa società borghese, al clima odierno sempre più reazionario, fascista nei "valori" che si espande e inquina, ammorba tutto e tutti.

Si tratta di una tendenza che andrà purtroppo accentuandosi e che può trovare come risposta soltanto una mobilitazione diretta delle donne.

In questo senso le uccisioni non si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di massa: le uccisioni hanno la caratteristica di essere ripetitive, emulative. La stampa, la televisione sono in questo uno strumento fondamentale: amplificano o minimizzano o nascondono, su alcune vicende costruiscono dei talk show osceni, su altre fanno calare il silenzio; in questo modo indirizzano e/o deviano l’attenzione, impongono idee, giudizi, con criteri di scelta/selezione spesso razzisti, di classe o che comunque rispondono all’utilizzo di tali uccisioni e violenze per rafforzare la politica, l’ideologia, i “valori” dominanti e nasconderne la cause sociali, lì dove invece i motivi di questa recrudescenza di uccisioni delle donne vanno visti sempre come espressione della condizione generale delle donne e della realtà sociale. 

Spesso si tende a motivare il femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che i singoli uomini che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimati, niente affatto in colpa, anzi, quasi autorizzati. “Tu devi essere mia, o sei mia o non sei”. Questo humus è il moderno fascismo e questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne ed in particolare le uccisioni, fatte prevalentemente reazione, a volte preventiva,  alle donne che si vogliono ribellare, che vogliono rompere legami oppressivi - ruolo della famiglia.

Oggi le donne sopportano meno, rompono i rapporti, si ribellano, cacciano i fidanzati, i mariti ecc; è la rottura del concetto di possesso, di proprietà, che c’era anche prima ma che oggi, da parte delle donne viene messo in discussione, non viene accettato.

Queste uccisioni e violenze sono delitti fascisti, perchè mossi da una concezione di supremazia, di odio, di attacco verso chi dovrebbe essere succube e invece si ribella. Sono delitti fascisti perchè uccidono le donne in quanto donne. Come fascista è spesso il clima generato di complicità diffusa pre e post uccisioni, in cui gli uomini vengono considerati perbene, e chi sa non parla e copre non solo perchè ha una concezione individualista, ma perchè ha la stessa concezione maschilista verso le donne.

L’altra questione che rende “nuovo” il femminicidio è il ruolo oggi della famiglia. La famiglia è stata sempre terreno di oppressione per la donna, di tomba dell’amore, di ghetto. Noi diciamo “in morte della famiglia” perché la maggior parte delle uccisioni avvengono nell’ambito familiare o di rapporti familiari. Che cos’è la famiglia? Perché la famiglia è morte? In termini sociali è la cellula della società, che esprime in sintesi processi, contraddizioni che avvengono poi nell’intera società. Il problema è che ora la famiglia, da un lato effettivamente è in crisi, non riesce più a conservare, ad essere un elemento di conservazione, nello stesso tempo viene iper-esaltata dalla Chiesa, dal governo, dallo Stato.


Movimento femminista proletario rivoluzionario.


Nessun commento:

Posta un commento