Lo Slai Cobas per il sindacato di classe è nettamente contrario alla posizione e prassi del "Coordinamento docenti e Ata contro il green pass. A partire dal fatto che è una estrema minoranza il personale della scuola che non si è vaccinato e non vuole vaccinarsi. Pochissimi, pertanto, in nome di una difesa individualista, becera e cieca si pongono in contrasto con la maggioranza e se ne fregano della salute e sicurezza collettiva in una pandemia.
L'abbiamo detto e ripetiamo: o la critica al green pass (che noi facciamo ma da un punto di vista di classe, in cui il governo scarica sui singoli lavoratori una scelta individuale, invece che risolvere una condizione collettiva in una situazione di pandemia e risolvere i problemi strutturali della sanità che hanno trasformato una pandemia in strage) si accompagna alla priorità della vaccinazione per tutti obbligatoria o, di fatto, per quante distinzione si dicono di fare, sono posizioni simili a quelle fasciste dei no vax, Meloni, ecc.
Noi siamo decisamente contro che nella piattaforma dell'11 ottobre si inseriscano rivendicazioni equivoche sul “NO” al green-pass, mentre si deve inserire chiara la rivendicazione della vaccinazione di massa.
Slai Cobas per il sindacato di classe
IL COMUNICATO del COORDINAMENTO NAZIONALE DOCENTI E ATA CONTRO IL GREEN-PASS
L’auspicio che si inauguri una “stagione di disciplina”, formulato recentemente dal Presidente del Consiglio Draghi, è stato accolto e interpretato, da molti protagonisti della scena politica e pubblica, come un compito da svolgere con grande diligenza: c’è chi, come i premurosi e solleciti sindacati concertativi, invoca un obbligo vaccinale che nessun paese europeo ha imposto, senza aver avuto alcun mandato da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, e c’è chi si impegna ad insultare e compulsare, con la nota sensibilità da varano, i lavoratori del pubblico impiego, prospettando l’estensione a tutto il settore del lasciapassare verde, cioè del green-pass, definito “geniale” in ragione della doppia (op)pressione, psicologica ed economica, che esso esercita su chi ha scelto di avvalersi del suo diritto costituzionalmente garantito di non vaccinarsi, senza per questo venir meno ai suoi doveri di solidarietà sociale.
Il personale della Scuola che ha costituito il Coordinamento nazionale docenti ed ata contro il green-pass, all’inizio di questo complicatissimo anno scolastico, che vede docenti ed ata alle prese con ipotesi anche radicali e drammatiche di reazione all’obbligo di esibire un titolo attestante il proprio status sanitario per accedere al proprio istituto, pena la sospensione dallo stipendio e la “smaterializzazione” del proprio stesso corpo (senza il green-pass si è considerati assenti!), continuerà ad offrire uno spazio di confronto aperto a quanti, vaccinati e non vaccinati, percepiscono il green-pass come una misura illegittima, nonché come un furbo e vessatorio espediente per scaricare su chi non ha voluto o potuto vaccinarsi la responsabilità dei mancati interventi per mettere in sicurezza le scuole, ripetutamente richiesti dalle “piazze pandemiche” e anche per quest’anno ridotti al simpatico ed amichevole invito a tenere aperte le finestre in aula pure col gelo siberiano.
Il gruppo organizzerà altre iniziative unitarie di lotta per la revoca del provvedimento ricattatorio che impone il green-pass, del tutto privo di ricadute sull’andamento dei contagi ma capace, invece, di estenuare i lavoratori, umiliandoli, depauperandoli e costringendoli, nel caso, ad effettuare tamponi con sadica e parimenti inutile frequenza. Già il 30 agosto scorso il Coordinamento ha dato vita ad un riuscito presidio davanti al Ministero dell’Istruzione, che ha visto almeno 500 persone radunarsi per protestare in modo assolutamente pacifico e civile.
Duole riconoscere che in questa battaglia per la salvaguardia e la riaffermazione di principi democratici elementari e oggettivamente lesi, la stampa risulta essere troppo spesso parziale e negligente nel riportare le contestazioni alle direttive del governo, amplificando episodi marginali, spesso addirittura artatamente provocati, ed omettendo di riportare le voci di chi avanza rivendicazioni sacrosante, con argomentazioni convalidate dalle analisi e dalle denunce di illustri ed autorevoli giuristi e intellettuali, firmatari di accorati ed allarmanti appelli contro il green-pass.
La manifestazione del 30 agosto, ad esempio, nel corso della quale è stato anche protocollato, al Ministero, un documento redatto dal gruppo e contenente precise istanze per la Scuola, è stata liquidatoriamente riportata come una piazza “no-vax” - un’etichetta nata per demonizzare e criminalizzare ogni critica alla gestione governativa della pandemia -, nonostante gli organizzatori del presidio avessero rilasciato diverse interviste contestuali e successive, cui le redazioni non hanno avuto interesse a dare spazio, ritenendo, evidentemente, di aver esaurito il proprio dovere di cronaca nell’enfatizzazione di un singolo episodio occorso, peraltro, prima dell’inizio della manifestazione. Ovviamente, nonostante si sia aperto qualche spiraglio, nel mondo dell’informazione, proprio perché la verità dirompe e prorompe, soprattutto quando viene a lungo compressa, è assai flebile la speranza di vedere, in una delle tante trasmissioni di approfondimento televisivo, qualche sostenitore della libertà di scelta e, dunque, contrario al coercitivo green-pass, per tutte le ragioni più volte esposte.
Consapevole del pesante clima di intimidazione, irreggimentazione e limitazione, il Coordinamento invita tutte e tutti i lavoratori della Scuola a resistere, con le modalità a ciascuno/a e per ciascuno/a più idonee e fruttuose, evitando di contrapporre in modo asfittico e controproducente il rifiuto totale del green-pass, culminante nella sospensione “funzionale” al ripristino del diritto violato, alle diverse e non meno dignitose strategie attendistiche di resistenza attiva.
A proposito di resistenza, infine, nel ricordare che sono state intraprese, da diversi avvocati e sindacati, numerose e significative iniziative legali per l’abrogazione del green-pass, indirizzate sia alla magistratura nazionale che alla Corte Europea, cui è possibile aderire, attigendo le informazioni ai numerosi canali alternativi alla vulgata mainstream attivati sui social, il Coordinamento segnala le seguenti prossime azioni di lotta, cui aderisce ed esorta ad aderire, conscio della grave emergenza, nell’intento di amplificare le ragioni del dissenso e i suoi spazi di agibilità politica, pur senza avere legami organici o contiguità ideologica e operativa con alcune delle forze promotrici:
1. SCIOPERO CONTRO L’OBBLIGO DI POSSESSO ED ESIBIZIONE DEL GREEN-PASS PER ACCEDERE AGLI ISTITUTI SCOLASTICI, indetto da ANIEF e SISA PER L’INTERA GIORNATA, NELLA DATA DI INZIO DELLE LEZIONI dell’anno scolastico 2021/2022
2. MOBILITAZIONE NAZIONALE DI “PRIORITA’ ALLA SCUOLA” (Movimento composto da genitori, insegnanti, educatori/trici e studenti/esse) il 20 SETTEMBRE 2021 in tutte le piazze d’Italia, per chiedere l’adozione di politiche di investimento nella Scuola pubblica e statale e la riduzione delle sperequazioni tra Regioni
3. SCIOPERO GENERALE DEI SINDACATI DI BASE UNITI (Cobas, Unicobas, Cub, Usb, Sgb, SI Cobas, Usi, AdlCobas ed altri), PER L’INTERA GIORNATA DELL’11 OTTOBRE.
Riguardo all’ultima iniziativa, il Coordinamento, plaudendo alla raggiunta unità delle sigle, chiede con forza che i sindacati coinvolti inseriscano nella condivisibile piattaforma di rivendicazioni il più fermo “NO” al green-pass e alla sua logica inaccettabilmente ritorsiva contro i lavoratori e le lavoratrici.
Oltre a monitorare le iniziative ufficialmente lanciate e a parteciparvi, il Coordinamento continuerà a creare ulteriori occasioni di protesta e a sostenere, a livello pubblicistico e culturale, la necessità di uscire dall’emergenza pandemica senza sacrificare diritti e scelte che godono di tutela costituzionale e sovranazionale.
Il nuovo anno scolastico impone ai docenti e agli ata di testimoniare quella passione per il comune ruolo educativo che è sottesa alla vita scolastica e che non era mai stata così duramente e direttamente attaccata, specie se si tiene conto della pressione vergognosa esercitata sui giovani, la cui vita sociale viene negata e la cui libertà viene condizionata ad una scelta che è e deve restare assolutamente volontaria e legata a personali valutazioni.
Non bisogna rassegnarsi né arrendersi, perché, come dicevano gli Antichi, “gutta cavat lapidem”, la goccia scava la pietra. E la nostra rabbia ci trasforma in gocce corrosive. Buon anno di lotta a noi!
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