Comunicato
Da Casteldaccia/Palermo ad ogni luogo di lavoro: fermiamo le stragi
di operai e lavoratori per il profitto
A Casteldaccia in provincia di Palermo sono morti lunedì 5 operai
mentre lavoravano alla riparazione di un guasto di acque reflue in un
tombino. I primi sono morti immediatamente appena sono scesi nel vano
a causa dell’idrogeno solforato che saturava il locale.
5 operai morti più 1 operaio ricoverato in gravi condizioni e 3 salvati
miracolosamente perché rimasti fuori. Mandati a morire! perché non si
può parlare di un “caso”, di una “disgrazia”, ma si deve parlare
chiaramente di un’altra strage operai annunciata connessa strettamente
ad un deliberato sistema capitalista-imperialista che produce morti su
morti sul lavoro e da lavoro: erano senza l’attrezzatura adeguata per
fare questo tipo di lavoro:
“Se ci fossero state le protezioni” – dice uno dei vigili del fuoco
quando siamo andati con forte rabbia e dolore sul luogo della strage –
“questa tragedia non sarebbe successa”… e tante altre tragedie, come tutti
sappiamo, non sarebbero successe se solo si utilizzassero gli strumenti
di protezione… che non riescono, però, a “proteggere” dalle condizioni
generali in cui i lavoratori sono costretti a lavorare, dalla precarietà
diffusa (tra i lavoratori uno era interinale), dal sistema bastardo degli
appalti e dei subappalti, questi operai, infatti,
erano impiegati in una ditta che a sua volta aveva ricevuto l’incarico da
un’altra ditta di appalto…
Quindi l’ennesima strage voluta da chi dà lavori in appalto, in questo
caso la municipalizzata di Palermo Amap, e questo è un sistema di lavoro
che produce più morti in assoluto: appalti, subappalti al massimo ribasso!
E chiunque abbia dato quest'appalto è responsabile di queste morti,
chiunque dei padroni della ditta abbia evitato di fare alcun tipo di
controllo su questo lavoro è responsabile di queste morti operaie.
È responsabile chiunque ne parla adesso con parole forti che sono le
stesse da Mattarella alla fascista Meloni che è al governo, che dà sempre
più mano libera a padroni e a padroncini, ai sindacati confederali che
ancora una volta piangono lacrime di coccodrillo, limitandosi a proclamare
come a Palermo uno sciopero di 4 ore, ben poca cosa! senza fare nulla di
serio poi ogni giorno contro padroni e governo, accompagnando di fatto in
maniera più o meno organica lo smantellamento e svuotamento dei diritti dei
lavoratori . Tutta ipocrisia che ha attraversato tutte le stragi di
quest'anno che stanno diventando di una frequenza assoluta.
Una guerra contro i lavoratori, gli operai! Guerra non dichiarata ma
condotta e che produce morti come in guerra. Una guerra basata sul profitto
e lo sfruttamento di questo sistema capitalistico fino ad uccidere gli
operai, a spezzare vite, una guerra che al contrario di ciò che dicono le
statistiche ufficiali, dall’inizio dell’anno ha fatto già quasi 400 morti
sul lavoro e quasi 200 in itinere (Osservatorio di Carlo Soricelli di
Bologna)!Cifre che si affrontano con la stessa ipocrisia di chi parla di
nuove leggi ma poi non vi è nessun serio intervento partendo dagli
interventi più semplici e immediatamente fattibili, come la postazione fissa
ispettiva all’interno delle grandi fabbriche, la corsia preferenziale nei
processi per infortuni e morti sul lavoro, un potere reale dei rappresentanti
della sicurezza, limite di 25 anni di lavoro, per esempio, per gli operai
della siderurgia (acciaierie-fonderie…)…
Proposte portate avanti da anni da chi vuole costruire una Rete nazionale
per la salute e sicurezza nei posti di lavoro e nel territorio, ma proposte
così “semplici” che la borghesia al potere non vuole naturalmente sentire!
Le cose possono iniziare a cambiare solo se gli operai, i lavoratori, le
lavoratrici danno vita ad una lotta presa nelle loro mani riorganizzandosi,
dalle necessità più immediate e urgenti ad una visione più ampia che deve
necessariamente mettere in campo la lotta più generale contro il governo
dei padroni, oggi rappresentato dalla ala più reazionaria della borghesia,
contro sistema sociale capitalistico di sfruttamento della maggioranza
degli operai fino ad ucciderli per la sete insaziabile di profitto dei
padroni che non può essere migliorato ma spazzato via.
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo.