Lo Slai
cobas per il sindacato di classe Taranto esprime un suo primo giudizio critico
sul decreto Renzi per l’ilva in 10 punti:
1. esso non
contiene la tutela prioritaria del lavoro degli operai dell’Ilva e dell’indotto,
che restano alla mercè delle esigenze produttive e di mercato dell’Ilva, e con
il regime di amministrazione straordinaria non hanno garanzia del lavoro, dei
salari, e dei diritti acquisiti.
2. esso
modifica di fatto l’AIA, insufficiente già di per sè, e quindi sposta in avanti
nei tempi e modi la ambientalizzazione dello stabilimento con grave danno per
operai e cittadini nel decreto non è contenuta alcuna clausola obbligatoria di
uso degli operai ilva indotto nei lavori di ambientalizzazione.
3. esso fa
di fatto ripartire le bonifiche dall’attuazione di questo decreto e quindi
invece di accellerare i lavori, ne pianifica il ritardo a partire da zero.
4. esso dà
mano libera a commissari vari per non osservare norme di sicurezza nel lavoro,
e li mette a riparo dalle conseguenze giudiziarie del loro operato, e questo in
una fabbrica pericolosa come l’Ilva oggi è una licenza di infortunare, licenza
di malattie professionali, licenza di uccidere.
5. esso non
prevede nessun prepensionamento per nocività da lavoro siderurgico ed
esposizione a sostanze nocive per gli operai Ilva-indotto, che continuano
quindi ad essere doppiamente vittime dei padroni e dei decreti governativi.
6. il
decreto ha fondi già scontati, e insufficienti, per le bonifiche e l’emergenza
sanitaria a Taranto.
7. il
decreto stanzia fondi, alcuni provenienti dai sequestri giudiziari Ilva, che
non sono ancora nella disponibilità della stessa Magistratura che li ha
sequestrati, perchè in paradisi fiscali.
8. i fondi
per porto e beni culturali erano già stati stanziati, sono insufficienti, e il
loro utilizzo non dà alcuna garanzia di ricaduta occupazionale, ambientale,
turistica sulla città.
9. il
decreto nazionalizza le perdite e la fase, non recupera fondi dei padroni,
bensì usa fondi dei cittadini – statali – per fronteggiare problemi critici e
restituire poi a i padroni, Riva compreso, la fabbrica per il profitto.
10. il
decreto contiene in sè già le possibilità di non attuazione per intervento
Europa, e quindi vuole portare la giustificazione ‘per colpa dell’europa’ per
la sua non attuazione.
Slai cobas
per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
via Rintone 22 Taranto
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