BARI - Fiom contro Fiat. Il sindacato dei metalmeccanici Cgil, estromesso di
fatto dagli stabilimenti del gruppo torinese, dopo gli accordi firmati per
Pomigliano e Mirafiori con Uilm e Fim Cisl, presenta ricorso presso il
giudice del lavoro di 35 tribunali italiani e tre pugliesi: Bari, Lecce e
Foggia.
«Comportamento antisindacale secondo l'articolo 28 dello Statuto dei
Lavoratori» recitano i fascicoli depositati nelle cancellerie dei palazzi di
giustizia, contro Magneti Marelli di Bari, Cnh trattori di Lecce e Sofim
Iveco di Foggia. La Fiom, l'organizzazione più rappresentativa dei
lavoratori Fiat, da gennaio, non ha più la possibilità di indire assemblee
negli stabilimenti del gruppo, non ha più una saletta per le riunioni, non
ha più la bacheca per le affissioni relative alle comunicazioni e non riceve
più i soldi delle deleghe sindacali firmate dai lavoratori. In più, le Rsa,
le rappresentanze sindacali aziendali, dei metalmeccanici Cgil, non sono più
riconosciute dall'azienda, non possono più avere rapporti con i vertici e
non possono più ottenere i permessi per l'attività di sindacato.
«Sono atteggiamenti anticostituzionali - ha sottolineato davanti ai cancelli
della Magneti Marelli il segretario Fiom pugliese Donato Stefanelli- vengono
infranti i principi di uguaglianza dei lavoratori e libertà sindacale».
Assieme a Stefanelli, sul piazzale della fabbrica di ricambi auto e moto di
Modugno, ieri mattina, per illustrare l'iniziativa, erano presenti i
lavoratori della rappresentanza sindacale in azienda (Rsa), i vertici della
Fiom di Bari e provincia con il segretario Cgil Puglia, Gianni Forte, e l'avvocato
Ettore Sbarra. «Da Torino a Bologna, da Melfi a Bari, la Fiom, non
firmataria dell'accordo, viene discriminata dall'azienda stravolgendo lo
spirito dell'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori - spiega l'avvocato
Sbarra che intende allargare la rappresentanza a tutte le sigle firmatarie
delle intese, ma non escludere i sindacati più rappresentativi solo perché
non sono aderenti all'accordo stesso. Questa non sarà l'unica azione legale
che faremo. Sui permessi e le quote delle deleghe siamo pronti a depositare
altri ricorsi». Il gruppo Fiat, in Puglia, occupa 3.400 persone, di cui
1.800 all'Iveco di Foggia, 640 nello stabilimento Cnh di Lecce e 980 nelle
officine Marelli di Modugno. «<Siamo al paradosso - ha sottolineato Giovanni
Spilotros, una delle tre Rsa Fiom Magneti Marelli di Bari - con 207 iscritti
siamo il sindacato più rappresentativo qui, ma siamo fuori dalla fabbrica
per il "no" a un accordo contro cui hanno votato all'unanimità tutti i
lavoratori dello stabilimento, perché triplica le ore di straordinario e
toglie in concreto il diritto di sciopero
Gino Martina
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