lunedì 12 marzo 2012

A Mirafiori non si lavora più

Mirafiori, il via
alla ristrutturazionePartono le lettere che chiedono la cassa integrazione 
straordinaria. Ma questa volta il "fermo" è per adeguare gli impianti in 
vista dei nuovi modellidi DIEGO LONGHIN

Tra oggi e domani dal Lingotto partiranno le lettere per chiedere la nuova 
cassa integrazione straordinaria per Mirafiori. Dopo Pomigliano e l'ex 
Bertone, ora tocca al più vecchio stabilimento del gruppo, quello più volte 
in bilico, quello che si dovrebbe salvare con due modelli, tra la fine del 
2013 e del 2014.

Le missive che arriveranno da via Nizza alle sigle che hanno prima firmato l'accordo 
per le Carrozzerie e poi il nuovo contratto Fiat apriranno una nuova fase. 
Sempre di cassa integrazione si tratta per le tute blu di corso Agnelli, ma 
in questo caso l'obiettivo è diverso: non per far fronte ai cali di 
produzione e al tonfo sul mercato, ma per ristrutturare gli impianti in 
vista dei nuovi modelli.
È il momento della verità per Mirafiori. Tanto che i sindacati del «sì», 
FimCisl, UilUilm e Ugl, all'accordo mettono le mani avanti e considerano 
questo passo come una svolta importante: "Nei prossimi giorni ci 
incontreremo con Fiat per definire l'avvio della cassa integrazione 
straordinaria per ristrutturazione, questo è il primo passo concreto verso 
la realizzazione dell'investimento a Mirafiori per la sua rinascita 
produttiva", sottolinea il segretario della FimCisl di Torino, Claudio 
Chiarle.

Passare dalla cassa per crisi aziendale a quella per ristrutturazione 
significa che il Lingotto è vincolato ad un investimento da dimostrare e 
confermare al ministero del Lavoro, compresi i piani formativi per gli oltre 
5 mila addetti delle Carrozzerie. "Esattamente come è avvenuto per la ex 
Bertone, per Pomigliano e - aggiunge il leader dei metalmeccanici Cisl - 
esattamente come non è avvenuto da parte della Famiglia Rossignolo su De 
Tomaso".

Insomma, per i sindacati del «sì» è il momento in cui si metterà tutto nero 
su bianco, entro la fine di marzo, se non prima. "Così come nei verbali 
degli altri accordi saranno inseriti i modelli, i relativi investimenti e la 
tempistica reale", dice Chiarle.
L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha annunciato per 
Torino due modelli: il minisuv a marchio Alfa e poi la Jeep. E la Cisl 
avanza un'ipotesi di data di inizio lavori per ristrutturare Mirafiori: 
giugno 2012. "Data in cui si sancirà la sconfitta dei sindacalisti tuttologi 
che non hanno mai creduto nella possibilità di ripresa". Quanto durerà la 
cassa? "Da 12 a 24 mesi".

La lettera arriverà anche alla Fiom, che parteciperà alla trattativa: "Non 
crediamo più negli atti di fede - dice Giorgio Airaudo, responsabile auto 
della Fiom - se viene richiesta della nuova cassa integrazione straordinaria 
la precedente è stata sprecata. Così si coprono i ritardi, in parte 
giustificati dal mercato, ma dovuti anche alle false promesse dell'azienda. 
A Mirafiori dovrebbero essere già al lavoro. A Fiat chiederemo le massime 
garanzie e, se ci saranno, non avremo difficoltà a firmare l'accordo di 
cassa".
(05 marzo 2012) © Riproduzione riservata

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