martedì 12 marzo 2013

La verifica della cig è un bluff - è tutta la cig che va respinta perchè illegittima

Se la verifica che azienda e sindacati confederali stanno facendo all'Ilva
reparto per reparto sui numeri finali di operai in cassintegrazione è come
quella iniziata all'Acciaieria 1 che ha portato soltanto a una riduzione da
550 chiesti dall'Ilva a 501, è chiaro che questa "verifica" è un bluff per
far passare, anche tra i lavoratori, la cassintegrazione. Peggio ancora,
dalle prime notizie, sarebbe la verifica nelle aree laminazione a caldo e a
freddo, nei tubifici e rivestubi, in cui pare che le cifre iniziali
resteranno invariate: Acc. 2 circa 400 lav., aree laminazione 1574 lav.,
tubifici e rivestimenti 607 lav.
Non bisogna cadere nella trappola dei numeri, i sindacalisti di fim, uilm
che vengono a parlare di "verifica" nei reparti vanno isolati. E' tutta la
Cassintegrazione che va respinta!


L'Ilva usa la messa a norma per scaricare una parte dei suoi costi sui
lavoratori. E nessuna promessa di "pinocchio" di Ferrante di oggi può
garantire che, dopo quasi tre anni con più della metà dei lavoratori fuori
dalla fabbrica e quindi con una forza debole all'interno, tutti i lavoratori
rientrerebbero nel proprio posto di lavoro...

A settembre scorso, il Procuratore Sebastio dichiarò:
"Se l'Ilva decidesse di ambientalizzare la fabbrica, non solo dovrebbe
tenere al lavoro tutto il personale che ha, ma assumere anche altro
personale, con una ricaduta di indotto che i custodi hanno valutato
nell'ordine di alcune migliaia di persone".
E, attenzione, il procuratore parlava sulla base dei lavori di
ambientalizzazione previsti dalla sentenza del giud. Todisco che sono molto
più rilevanti di quelli previsti dall'Aia e per i quali Ferrante sta
mettendo in cassintegrazione 6500 operai.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe presenterà questa settimana una
denuncia penale alla Procura, e chiederà al Dr. Sebastio di essere coerente
con quelle sue dichiarazioni e di bloccare una cassintegrazione che è
evidentemente una truffa da parte di Riva/Ferrante (come altre fatte in
passato, tipo cambio-tuta) per pagare con i soldi risparmiati sui lavoratori
in cig e quindi con i soldi dello Stato, e quindi di tutti i cittadini, una
parte della messa a norma che deve pagare invece con i suoi profitti fatti
in tutti questi anni!
Chiaramente questo esposto acquista più forza se i lavoratori si mobilitano.
E ribadiamo che senza il blocco della fabbrica e della città questa
situazione non cambierà e gli operai sono le vittime sacrificali. Chi dice
il contratrio è un imbroglione e inganna i lavoratori!
L'esposto al Ministero che fa l'Usb è un atto di routine ma serve a poco,
dato è proprio il ministero del lavoro che ha già autorizzato di fatto
questa cig, coerentemente con il decreto sull'Aia "Salva-Riva".

******

La Fiom non sta firmando la cassintegrazione. Ma solo perchè vorrebbe i
"contratti di solidarietà", non perchè vuole difendere i posti di lavoro e
il salario.
Con i contratti di solidarietà sono sempre i lavoratori che si devono
spartire il taglio voluto dall'azienda. Certo, i lavoratori resterebbero
tutti in fabbrica, ma in termini di riduzione del salario, i contratti di
solidarietà, hanno gli stessi effetti della cassintegrazione.
E anche in questo caso sarebbero i lavoratori a pagare parte della messa a
norma e Riva passa da colpevole di decine e decine di morti dentro e fuori
la fabbrica che quindi deve pagare ad essere messa sullo stesso piano di una
delle tante aziende in "difficoltà".
Per questo anche la posizione della Fiom non è giusta e non va accettata!

SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA

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