martedì 1 ottobre 2013

NO MUOS

testo distribuito manifestazione di palermo
Bloccare il MUOS, sabotare la guerra, cacciare Crocetta!
Respingiamo con forza l'installazione del sistema satellitare di
comunicazione militare dell'esercito statunitense noto come Muos e delle 46
antenne NRTF già esistenti per diversi motivi ascrivibili al fatto che esso
è uno strumento dannoso alla salute:
contro la popolazione siciliana che subisce le onde elettromagnetiche nocive
per la salute e causa di un elevato tasso al di sopra della media di tumori
e leucemie,  così come dimostrato dagli studi provenienti dal Politecnico di
Torino;
contro i popoli aggrediti dalle guerre imperialiste capeggiate dagli USA che
si servono già di questi strumenti di comunicazione.
In particolare il nostro no alla guerra imperialista impone lo
smantellamento delle basi militari americane e NATO sul suolo siciliano a
partire da Sigonella diventata la principale base militare da cui partono i
droni nei loro raid assassini contro civili nel Medio ed Estremo Oriente in
Afghanistan e Pakistan in particolare.
Contrastiamo l'imminente attacco alla Siria e il conseguente utilizzo di
queste basi militari siciliane previsto nell'intervento di aggressione
insieme alle altre basi sparse sul territorio nazionale da Taranto a Napoli
e Vicenza. L'ennesima guerra di aggressione imperialista provocherà una
strage di civili nel popolo siriano, ancora una volta il governo americano
parla di "prove" dell'esistenza di armi di distruzione di massa per 


giustificare un intervento che utilizzerebbe davveroe armi di distruzione di
massa in dotazione dell'esercito americano come il fosforo bianco, il napalm
e munizioni ad uranio impoverito di cui già è stato fatto abbondante uso in
Irak e Afghanistan da parte dell'esercito americano stesso.
In questi mesi il movimento No Muos nato a Niscemi si è sviluppato
diffondendosi su tutto il territorio regionale e trovando sostenitori in
tutto il paese e non solo: artisti e intellettuali statunitensi hanno
espresso la loro vicinanza al movimento.
Tutto questo è stato possibile grazie alle mobilitazioni della popolazione
del territorio niscemese che sono andate via via allargandosi in grandi
appuntamenti regionali.
Un salto di qualità che ha permesso tale sviluppo è stato sicuramente la
pratica dei blocchi attuati dalla popolazione in contrada Ulmo (unico
accesso alla base militare) su cui transitano  i mezzi militari americani e
civili che trasportano gli operai addetti ai lavori (spesso travestiti da
militari americani).
Nonostante il subdolo tentativo istituzionale (come finalmente si è palesato
negli ultimi mesi) di Crocetta per tranquillizzare e fare arretrare il
movimento, la famosa "revoca di lavori" la popolazione dopo le prime
speranze non è caduta nel tranello ma ha continuato con i blocchi che sono
stati oggetto della dura repressione della questura di Caltanissetta per
mezzo dei suoi uomini in divisa. Ciò non ha intimorito chi lotta per la
propria salute e dei suoi figli e chi si oppone all'istallazione di questo
strumento di guerra e dalla scorsa primavera un altro salto di qualità si è
materializzato: la pratica del taglio delle reti perimetrali della base
americana per sostenere a gran voce che la terra è di chi la abita e di chi
ci vive.
Infine davanti all'ambiguità e ai tentennamenti di molte amministrazioni
comunali, alcune delle quali aderiscono formalmente al movimento, il
movimento stesso ha deciso di occupare a tempo indeterminato molti consigli
comunali.
Questi sviluppi positivi sono stati capitalizzati dalla grandiosa
manifestazione del 9 Agosto dove centinaia di manifestanti hanno invaso la
base militare respingendo e aggirando gli inutili tentativi delle cosiddette
"forze dell'ordine" e arrivando fin sotto le antenne si sono ripresi i
compagni che per protesta pochi giorni prima vi si erano arrampicati.
Proprio in questa occasione, pochi giorni dopo che Crocetta aveva gettato la
maschera "revocando la revoca" e rivelandosi per quello che è come lo
abbiamo definito fin dall'inizio: un politico come tutti gli altri al
servizio della borghesia che si riempie la bocca di "rivoluzione", il
presidente della regione si è accanito contro il movimento definendolo
"mafioso" e "violento", gli stessi epiteti affibbiati anche in Val Susa al
movimento No Tav spesso da esponenti del PD.
Per questo l'infame Crocetta che ha costruito la sua campagna elettorale a
Niscemi contro il Muos e che invece è complice di tutti i malati e i morti
da esso derivanti va cacciato come tutti gli altri ladroni che occupano
poltrone istituzionali, il suo palazzo va assediato, la sua vita deve essere
resa impossibile a causa della sua grave responsabilità.
Tornando alla grande giornata del 9 Agosto è stata  proprio il risultato
finale di quelle pratiche militanti  condotte dal movimento nella sua
eterogeneità, dai cittadini di Niscemi in particolare dai giovani e dalle
mamme organizzate nel "comitato mamme no muos" in prima linea e da tutti
quei compagni delle realtà siciliane che subito hanno solidarizzato con tale
movimento e si sono messi al servizio di esso in maniera genuina.
Tutto ciò si è ottenuto con la mobilitazione di migliaia di persone in carne
ossa che si stanno organizzando per ottenere il proprio obiettivo per mezzo
di quelle pratiche di lotta variegate e applicate di volta in volta in base
alla necessità concreta in un data fase specifica della lotta.
Al contrario si è visto come le illusioni poste sulla "revoca" del
presidente Crocetta si sia tradotta nella "revoca della revoca", come l'illusione
elettorale rappresentata dal M5S dopo qualche giorno di blocco della
finanziaria all'assemblea regionale  si sia rivelato un'azione
"folkloristica" e inadeguata e mentre questi individui al pari di tutti gli
altri deputati stanno sulle loro poltrone la lotta ha proseguito per altre
strade più efficaci, stesso "risultato" avranno questi fantomatici ricorsi
che non solo sono inefficaci ma che contribuiscono a creare illusioni
distogliendo dall'obiettivo creando quindi danni seri alla lotta stessa.
Così come è utile che lotte diverse si incontrino e si sostengano a vicenda
(vedi l'esempio con la lotta No Tav in primis) è bene imparare dalle altre
lotte, in particolari dalle sconfitte di esse. Ci riferiamo agli operai di
Termini Imerese i quali si trovano in queste situazioni proprio perché
invece di impugnare la lotta hanno scelto di intraprendere "facili
scorciatoie" come gli appelli allo showman Fiorello e ancor più importante
al Papa di turno. Abbiamo visto il risultato, così come in altri casi, per
questo facciamo appello al movimento No Muos che recentemente ha indirizzato
una lettera a "Papa Francesco" ancora una volta di non farsi illusioni!
Così come con Crocetta e il M5S anche quella del Papa come si suol dire "non
è strada che spunta"!
Nonostante i soliti opportunisti che trovano in queste lotte di massa il
palco su cui inscenare la propria attività inconcludente normalmente
relegata agli ambienti dei salotti della "sinistra alternativa" e del
"movimento", il 9 Agosto le reti sono state sfondate e la base occupata.
Bisogna diffidare da chi a parole sostiene questi processi e che si traveste
da "comitati no muos" locali e poi nell'ora dell'azione si ritira
vigliaccamente in una pratica opportunista di "non azione" che si giustifica
perennemente con "analisi" che spiegano che "ancora non è il momento"
passando oggettivamente dall'altro lato della barricata.
Sono gli stessi  che creano una grande confusione dicendo che invece delle
spese militari bisognerebbe usare questi soldi "per uscire dalla crisi"
ovvero dalla crisi capitalistica. Basta leggere i giornali della classe
dominante e rendersi conto che questa è la stessa parola d'ordine della
borghesia che contemporaneamente all'aumento delle spese militari in vista
di nuove guerre di aggressione come mezzo di distruzione per poi ricostruire
e investire, "per uscire dalla crisi" teorizza l'utilizzo di capitale nello
stesso senso inteso da questi individui per distribuire briciole ai
lavoratori e alle masse popolari per tenerle buone e allontanarle dalla
reale soluzione dei loro problemi condannandoli ha vivere nella perenne
miseria della schiavitù salariale. L'unico modo per mettere fine a questo
sistema di barbarie è sfruttare la crisi che questo sistema attraversa
periodicamente e che anzi si aggravi ricevendo il colpo di grazia da parte
della classe operaia e del proletariato organizzato nel proprio partito
rivoluzionario per costruire una società senza guerra, miseria e
sfruttamento elementi tipici del capitalismo.
Altro che aiutare i padroni ad uscire dalla crisi!
Per questo è bene distinguere gli amici del movimento dai falsi amici che
confondono e deviano e che inneggiano sempre alla "calma e alla moderazione"
in momenti in cui invece è bene andare avanti con forza e determinazione
nonché dai parolai estremisti che come mosche cocchiere strillano al
movimento di "andare oltre" lo status attuale al di là delle possibilità
oggettive pur non avendo essi stessi i mezzi e la capacità di contribuire
perché il movimento stesso possa farlo e/o lo criticano di "arretratezza"
quando il movimento invece raggiunge grandi risultati riconosciuti come lo
sfondamento delle reti lo scorso 9 Agosto.
Fino a questo momento i risultati dimostrano che questi soggetti non hanno
avuto il sopravvento è bene rimanere vigili perché non prendano campo all'interno
pena la sconfitta del movimento stesso.
Così come è bene tenere alla larga i gruppuscoli neofascisti che ora
travestiti da "anti-americani" ora da "autonomisti" provano sempre ad
infiltrarsi nei movimenti. Sono gli stessi che vengono utilizzati dall'apparato
dello stato proprio contro i movimenti popolari quanto diventano un serio
pericolo per il sistema, o nei momenti iniziali come il caso del movimento
No Muos perché non lo diventi troppo. Basti guardare a quello che sta
succedendo in questi giorni in Grecia dove i neofascisti di Alba Dorata
hanno ucciso un noto cantante antifascista con la protezione delle forze
dell'ordine proprio all'apice di numerose giornate di scioperi dei
lavoratori contro gli ennesimi tagli sociali e licenziamenti.

proletari comunisti
29/09/13

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